HomeRecensioniNovitàIl western surreale de "L’odore dei ragazzi affamati"

Il western surreale de “L’odore dei ragazzi affamati”

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Arriva in Italia con Bao Publishing L’odore dei ragazzi affamati, la nuova opera scritta da Loo Hui Phang e illustrata da Frederik Peeters, in un grande formato che riprende quello originale edito da Casterman. Giusto così, perché il respiro di questa storia, sospinto dai notevoli disegni dell’autore svizzero, merita di essere goduto in tutta la sua potenza.

Leggi le prime 20 pagine del fumetto

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Selvaggio West. Un fotografo con un segreto da nascondere, un uomo che studia il territorio e chi lo abita per fini spietati e un garzone che non è chi sembra di essere si aggirano per i paesaggi aridi ma splendidi, ancora abitati dai nativi americani.

Loo Hui Phang mette in scena una storia compressa per numero di pagine, personaggi e ambientazioni, restituendo complessità ai protagonisti attraverso un costrutto biografico accennato che durante la lettura emerge con forza. Questo li rende reali e credibili anche nel contesto anomalo e a tratti surreale in cui si ritrovano. L’intenzione dell’autrice nata in Laos e naturalizzata francese è quella di raccontare incubi e paure del tutto contemporanee, pur calando la storia in un’ambientazione western. Il piano reale, esaltato da una ricostruzione minuziosa dei luoghi, dei vestiti e anche di come i personaggi stessi dialogano, si intreccia indissolubilmente con un piano metafisico, astratto e magico.

Se è vero che Loo Hui Phang ha già molta esperienza alle spalle nel mondo del fumetto, è altresì vero che la forza e alcuni spunti sorprendenti di L’odore dei ragazzi affamati derivano dal talento di Frederik Peeters, autore poliedrico e capace di esprimersi ad alti livelli su più generi narrativi diversi: dal toccante e autobiografico Pillole blu, all’allucinogeno e lynchiano Pachiderma, fino al fantascientifico Aâma. La sua bravura alle matite, che nella tradizione del fumetto franco-belga si esprimono con un segno semplice e pulito, restituisce nelle sequenze oniriche del volume quella sensazione di sospensione e di veridicità che tutti noi viviamo nei nostri sogni.

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Se ci approcciamo a questo fumetto considerandolo per la sua dimensione più intima e privata ci ritroviamo a vivere una storia di redenzione. Quello che possiamo considerare il protagonista è un uomo che ha la necessità di ricominciare a vivere, nonostante tutto, nonostante i suoi segreti. Al pari del garzone, che cerca nella fuga e nella trasformazione del sé un modo per abbandonare il suo passato. E persino il personaggio più sgradevole, quel mecenate che intende trasformare il mondo per spingerlo a forza nel futuro, ha una personale necessità di ripartire verso nuovi orizzonti.

Da questo punto di vista il libro funziona bene ma non benissimo, nel senso che non dice nulla di nuovo (spoiler: anche se affronta la tematica dell’omosessualità, che nei western si vede di rado). Molto più interessante ciò che l’opera vuole dirci da un punto di vista del significato generale. Quello raccontato dal duo Phang-Peeters è un mondo morente, in trasformazione, dove le leggi del soprannaturale stanno per scomparire in favore della logica e della scienza. La morte di quel mondo darà vita alle ceneri da cui si ergerà quella società iperbolica, ossessiva e piena di controsensi che sono oggi gli Stati Uniti.

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Allora, pensandola così, i personaggi si svestono delle loro storie private e assurgono a icone. Icone di pensiero, categorie, simboli con cui gli Stati Uniti non sono mai riusciti a fare i conti: l’omosessualità, il genocidio di un popolo, il rifiuto e la soppressione di una cultura diversa da quella pragmatica richiesta dal moderno capitalismo liberale, l’affossamento di un’idea di amore libero e sincero.

Il mondo raccontato in L’odore dei ragazzi affamati è allora un’illusione (come le figure-fantasmi che appaiono nelle fotografie del protagonista Oscar), il ribaltamento di un’idea (come le immagini che aprono i vari capitoli, al contrario), un sogno utopico che macchia indelebilmente la nostra coscienza di perfetti occidentali ed è destinato a rimanere impresso in una fotografia, mentre il mondo reale, che è fuori dall’obiettivo della macchina fotografica, procede la sua corsa verso la fine.

L’odore dei ragazzi affamati
di Loo Hui Phang e Frederik Peeters
traduzione di Maria Teresa Segat
Bao Publishing, gennaio 2018
cartonato, 112 pp., colore
18,00 €

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