HomeRecensioniNovità"Marvel's Inhumans" è stato stroncato dalla critica

“Marvel’s Inhumans” è stato stroncato dalla critica

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La serie tv dedicata agli Inumani di Marvel Comics – i personaggi creati da Stan Lee e Jack Kirby nel 1965 sulle pagine di Fantastic Four – esordirà sul network americano ABC il prossimo 29 novembre, ma promette già male, a giudicare dalle prime recensioni provenienti dagli Stati Uniti. Lo scorso 1 settembre, infatti, la serie è stata presentata con la proiezione nelle sale Imax statunitensi dei primi due episodi, e le stroncature sono state unanimi.

Interpretata da Anson Mount (Freccia Nera), Serinda Swan (Medusa), Eme Ikwuakor (Gorgon), Ken Leung (Karnak), Isabelle Cornish (Crystal) e Iwan Rheon (Maximus), Marvel’s Inhumans sembra un prodotto carente sotto tutti i punti di vista.

Nonostante sia solitamente di bocca buona nei confronti dei prodotti supereroistici, una panoramica negativa la offre fin da subito persino IGN Movies, tramite Joshua Yehl: «Inhumans è pessima da cima a fondo. Per quanto possa sforzarsi, la serie non è al livello del brand Marvel».

Graeme Virtue del Guardian si concentra, più nello specifico, sugli aspetti tecnici: «Sembra tutto leggermente ridicolo. Le architetture di Attilan sembrano piatte, spoglie e brutaliste, mentre costumi e scenografie non trasmettono né magnificenza né determinazione». La forte stroncatura in questo caso arriva già dal titolo del pezzo, che – con toni un po’ iperbolici – afferma che la serie sembra destinata a essere «il disastro televisivo dell’anno».

Le critiche si riversano anche sulla scelta degli schermi Imax. Su Vulture, Abraham Riesman solleva la questione citando il processo con il quale gli Inumani hanno assunto i propri poteri: «Proiettare Inhumans su Imax è una sorta di Terrigenesi all’inverso, nella quale una trasformazione da una situazione all’altra porta a una riduzione».

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A sottolineare ulteriormente il concetto è Brian Lowry di CNN, quando afferma che la preview della prima ora «ha ben poco da richiedere di essere visto su uno schermo Imax». Quest’ultimo aggiunge inoltre che «La fedeltà di Inhumans ai fumetti – e tutto ciò di assurdo che questo comporta, come un cane gigante con il potere di teletrasportare i suoi padroni – potrebbe anche renderne difficile la fruizione al di fuori dello zoccolo duro di fan».

Sul tipo di target torna anche Morgan Jeffery di Digital Spy, sostenendo che la serie sia solo per completisti Marvel e sottolineando come essa sia «a oggi il contributo più debole al MCU, sia sul grande che sul piccolo schermo».

«Il risultato è una serie che, a metterla giù in modo gentile, non è per nulla grande», sembra idealmente continuare Angela Watercutter su Wired. «E dimostra – forse per la prima volta – che il Marvel Cinematic Universe, nonostante la sua elasticità alla Mister Fantastic, può essere esteso in modo eccessivo».

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C’è anche chi ci scherza su. Todd VanDerWerff di Vox ha scritto che «tutti i bei bullddog teletrasportanti di questo mondo non potranno coprire i problemi dello show,» facendo riferimento a Lockjaw, il cane inumano che i fan hanno amato sin dal primo trailer, la cui presenza e resa sullo schermo non basta a risollevare le mancanze della serie.

I problemi sembrano essere presenti anche nella scrittura, secondo Matt Webb Mitovich su TVLine: «Mentre nella seconda metà gli eroi si sforzano di uscire dalle loro rispettive situazioni difficili, non accade nulla di particolarmente brillante; tu continui ad aspettare qualcosa, ma a parte un borseggio… nulla».

La chiosa perfetta la offre Josh Bell di Las Vegas Weekly: «Nella migliore delle ipotesi, Inhumans somiglia a un mediocre telefilm anni Novanta di serie B, e spararla su un Imax non fa che renderne più evidenti i difetti».

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