Reginella è una bella sovrana aliena che vive con Paperino una travagliata storia d’amore. La sua saga è una delle più amate dai lettori disneyani, così come lo è il suo creatore Rodolfo Cimino.
È quindi naturale che la nuova avventura che la vede coprotagonista, Paperino e la regina fuori tempo di Bruno Enna e Giada Perissinotto, la cui prima puntata è in edicola oggi su Topolino n. 3218, sia tra le storie più attese dell’anno, anche perché è la prima volta che una storia di Reginella sia scritta da un autore diverso dal suo ideatore.
Cimino, scomparso nel 2012 all’età di 85 anni, è stato uno dei più importanti sceneggiatori Disney. È ricordato soprattutto per la lunghissima serie di storie in cui Paperone parte alla ricerca di un tesoro accompagnato dai nipoti, tematica già presente nell’opera di Barks ma che Cimino ha standardizzato, inserendo elementi tipici del suo umorismo come i mezzi strampalati utilizzati dai paperi, le popolazioni assurde che incontrano durante i viaggi o l’utilizzo di termini aulici e desueti.
Su Topolino n. 873 del 1972, in Paperino e l’avventura sottomarina Cimino crea, per i disegni di Giorgio Cavazzano, un nuovo personaggio, Reginella appunto. È la sovrana del pianeta Pacificus (Cocuzzolandia nella prima storia), sul quale il tempo scorre in modo diverso dal nostro, ed è precipitata sulla Terra millenni prima insieme ad alcuni membri del suo popolo. Hanno costruito una colonia sottomarina e lì vivono aspettando l’occasione di tornare sul proprio pianeta.
Paperino incappa in loro mentre fa pesca subacquea e viene accolto dalla piccola comunità, in particolare da Reginella che si invaghisce immediatamente di lui, ricambiata. Grazie alla tecnologia aliena, Paperino si dimentica della sua vita sulla Terra (e quindi anche di Paperina), ma la sua presenza porta scompiglio tra i Cocuzzolani e la regina decide con suo grande dolore di farlo tornare al suo mondo. Rimane storica la vignetta finale, con l’addio del papero a Reginella.
Di questa storia sono stati realizzati quattro seguiti, tutti scritti da Cimino. I primi tre sono disegnati da Cavazzano, il quarto dallo spagnolo Antoni Bancells Pujadas dello studio Comicup.
Paperino e il ritorno di Reginella (Almanacco Topolino n. 213, 1974) è forse la migliore del ciclo, quella che si sofferma maggiormente sul rapporto tra Paperino e Reginella, che si allontana dal suo popolo per una missione sulla terraferma e passa con il papero una sorta di luna di miele. Ma i doveri regali la costringeranno a tornare indietro e ricongiungersi ai suoi, abbandonando poi la Terra per tornare su Pacificus.
Nella terza, Paperino e il matrimonio di Reginella (Topoilino n. 1673, 1987) è il papero ad andare su Pacificus per salvare la popolazione, incapace di alcuna violenza, dalle ambizioni di conquista del tiranno di un pianeta vicino.
Ancora una volta, però, i due innamorati dovranno separarsi, questa volta perché l’eroismo di Paperino finisce per essere di cattivo esempio per i giovani alieni, che iniziano a imparare la violenza.
Quarto e quinto episodio ricalcano questo schema: una minaccia per Pacificus – in Reginella e la minaccia terrestre (Topolino n. 1884, 1992) sono le ambizioni di un miliardario terrestre, in Paperino, Reginella e il terribile vampirione (Mega n. 456, 1994) ancora un’aggressiva razza aliena –, l’intervento di Paperino e la dolorosa separazione dei due.
Quella di realizzare un nuovo capitolo delle avventure di Reginella non è un’idea nuova, già Cimino stesso aveva scritto almeno un nuovo soggetto che non è mai stato disegnato e pubblicato.
L’onere di riportare l’amore spaziale di Paperino sulle pagine del Topo, raccogliendo il testimone di tanto maestro, è quindi di uno dei migliori sceneggiatori della sua generazione, Bruno Enna, tra i più abili anche a realizzare storie Disneyane poetiche e incentrate sui sentimenti più che su umorismo o avventura. La scelta, stando a questo primo episodio, sembra essere corretta.
La storia prende le mosse dalla saga ciminiana, citandone esplicitamente vari elementi come il doppione di Paperino creato nell’Avventura sottomarina o la Pozione dell’oblio che gli ha cancellato la memoria nel Terribile vampirione. La scrittura stessa di Enna si “ciminizza” per l’occasione, inserendo più del solito parole peregrine nei dialoghi e dando vita ai personaggi dei cerusichi di corte, che ricordano da vicino i precedenti saggi di Pacificus, ma anche altri saggi, solitamente bizzarri e barbuti, comparsi nelle storie dello sceneggiatore veneziano.
Ma, soprattutto, Enna costruisce la sua trama riprendendo in parte la struttura delle avventure precedenti: una nuova minaccia su Pacificus costringe Reginella e due suoi consiglieri a tornare sulla Terra per trovare la soluzione, coinvolgendo necessariamente anche Paperino. Al termine dell’episodio, un’evoluzione inattesa richiederà l’intervento del papero su Pacificus nei prossimi episodi.
La minaccia stessa affonda le sue radici nelle storie di Cimino. Il clima di Pacificus è sconvolto a causa dei suoi abitanti, dotati da sempre di poteri empatici: sono in grado di esternare la loro disapprovazione nei confronti di qualcuno trasformandola in una sorta di energia; inoltre possono donare la propria energia vitale a altri individui e alla loro regina, con la quale sembrano vivere una specie di legame simbiotico. In La regina fuori tempo scopriamo che sono anche meteoropatici e che il loro cattivo umore sta provocando alluvioni e sta trasformando una popolazione amichevole in un popolo litigioso.
La causa di tutto è la malinconia che da Reginella si trasmette ai suoi sudditi. Anche se ha cancellato Paperino dalla memoria, il suo subconscio la porta a osservare a lungo le stelle come se aspettasse qualcosa o qualcuno, senza saperne razionalmente il motivo. Sulla Terra, la situazione è analoga, con un Paperino più intrattabile del solito senza ragione apparente.
I semi di tutto questo si trovano già nelle storie di Cimino, come nella sequenza iniziale del Matrimonio di Reginella, quando Qui, Quo e Qua osservano sbigottiti lo zio che strimpella la chitarra con aria persa, osserva le stelle e non vuole la compagnia di nessuno.
Se già Cimino ci aveva quindi mostrato il “male d’amore” di questa relazione impossibile, Enna lo rende il motore della storia, in un’evoluzione naturale delle tematiche della saga.
C’è però qualcosa che non quadra nella relazione tra Paperino e Reginella in questa nuova avventura: mai, né nelle poche battute che si scambiano loro né nei discorsi dei saggi di Pacificus né nelle didascalie viene utilizzata la parola “amore”! Si parla soltanto di “amicizia”, di “vera amicizia [che] non conosce frontiere”.
Probabilmente si tratta di una scelta dettata dalla volontà di non creare confusione con il fidanzamento “ufficiale” di Paperino con Paperina. Questo è sempre stato un punto delicato della vicenda Reginella. Cimino nelle sue storie sembra ignorare l’esistenza della papera, Paperino è innamorato follemente dell’aliena e pensa soltanto a lei.
È una possibilità data dall’assenza di continuity – e spesso, in passato, di coerenza nel comportamento dei personaggi – tipica delle storie di Topolino. Trovare oggi sulle pagine del settimanale un Paperino esplicitamente innamorato di un’altra probabilmente avrebbe spiazzato molti lettori.
Purtroppo questa scelta, per quanto comprensibile dal punto di vista editoriale, sembra andare a svalutare i sentimenti di Paperino. L’amore che prova per Reginella è uno dei sentimenti più forti, più puri e meglio rappresentati di tutto il fumetto Disney, le loro avventure le più romantiche mai apparse sul settimanale, sarebbe un vero peccato rimangiarsi tutto.
La cancellazione della storia d’amore tra i due, però, al momento sembra soltanto una scelta di linguaggio più che una realtà. Il modo in cui Reginella fissa il cielo stellato fa pensare ugualmente a qualcosa di più di una semplice amicizia.
Anche Giada Perissinotto deve raccogliere il difficile testimone di Cavazzano ai disegni (Pujadas è tranquillamente ignorabile) proprio nell’anno del giubileo del Maestro Disney. A differenza del “ciminiano” Enna, però, lei si distacca il più possibile da Cavazzano, trovando una sua via personale ed efficacissima.
Per farlo attinge a tutti i trucchi che ha nel repertorio, a partire dalla deformazione e della “gommosità” dei personaggi, che risultano così molto espressivi. Le espressioni sono volutamente esagerate, tutti sono arrabbiatissimi, imbarazzatissimi o contentissimi, rendendo tutte le scene particolarmente buffe.
Al tempo stesso riesce a infondere nei suoi disegni una dolcezza insolita per la produzione di Topolino: Pacificus non è più il placido pianeta agricolo di Cavazzano, ma sembra un mondo di confetti e zucchero filato, complice anche l’intervento del colorista che per gli abiti dei consiglieri di Reginella e gli interni del suo palazzo utilizza una tavolozza in cui abbondano azzurro e rosa.
A coronare tutto questo vi è il modo in cui Perissinotto disegna Reginella, esasperando le caratteristiche già presenti in origine. È sempre stato un personaggio basso, ma ora è proprio piccina. Ha sempre avuto la testa rotonda, ora è anche molto più grande del normale. Ha sempre avuto gli occhi grandi, ora ha due occhioni splendenti chiaramente ispirati ai protagonisti degli shojo. Cavazzano, anche nel suo periodo più sperimentale degli anni Settanta, non aveva osato tanto: la Perissinotto ci regala una Reginella bellissima, un vero e proprio personaggio kawaii di cui siamo costretti a innamorarci anche noi.
Paperino e la regina fuori tempo sarà pubblicata in tre puntate. La prima, giustamente, non è molto più di un’introduzione, che parte con il piede giusto e dovrebbe tranquillizzare le orde di fan di Cimino che da mesi stanno preparando torce e forconi. Bisognerà aspettare due settimane per poter tirare le somme e valutare se Enna e Perissinotto hanno davvero fatto il buon lavoro che ci stanno promettendo.