David continua il lavoro sulla memoria con Wallace e Bird, esplorando il periodo precedente all’entrata al Clockworks, in cui il suo passatempo principale era assumere droghe insieme a Lenny. La mente di David ostacola i tre nel percorso di scoperta, prima attraverso l’apparizione del Diavolo con gli occhi gialli e poi direttamente teletrasportando lui e gli altri fuori dalla sua mente e (fisicamente) in un’altra stanza di Summerland.
Durante una sessione con Cary, David riceve la visita di Larry, che gli ricorda dello stato precario della sorella Amy, in mano alla Divisione 3. Lo stress è tale che David si materializza insieme a Syd nella stanza dove la Divisione 3 sta torturando la ragazza, e per un pelo i due non vengono catturati dall’Occhio, l’agente della divisione che scopriamo essere un mutante anche lui (e soprattutto il sosia più sosia di Tom Waits), nonché il fondatore di Summerland insieme a Cary Loudermilk e Oliver, marito scomparso di Melanie Bird.
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Bird gli spiega che alcune zone della sua memoria sono inaccessibili, e questo blocca tutto il lavoro sulla memoria. L’unica soluzione è sedarlo, per poter abbassare le sue difese e poterlo studiare meglio. Da sedato, David è comunque presente nel viaggio di esplorazione con gli altri, ma è regredito alla forma di bambino, permettendo a Syd di poterlo toccare senza effetti collaterali. Dopo aver visto David mangiare le registrazioni su nastro delle proprie sedute, Syd inizia a vedere gli incubi di cui parlava il giovane, capisce che qualcosa sta andando storto e che l’esperimento deve essere interrotto.
Riesce a svegliare Wallace ma non Melanie, che intanto sta vagando attraverso la vita di David. In una stanza trova il libro Il bambino più arrabbiato del mondo che, animato di vita propria, lo ferisce, causando il suo risveglio improvviso. Mentre David viene sommerso dalle voci del passato, i tre concludono che quei ricordi potrebbero essersi trasformati in qualcosa di più pericoloso. David è allo stesso tempo malato e mutante, una situazione che non promette sviluppi felici.
Tanto in Fargo c’era un amore trasversale verso la filmografia dei fratelli Coen da parte di Noah Hawley, tanto in Legion continua questo disinteresse – quasi schifio – verso la produzione supereroistica. Insomma, c’è questo mutante che IN TEORIA è figlio di Xavier (ma nulla lo fa supporre e per ora lo show non sembra voler affrontare l’argomento). Nient’altro viene traslato dai fumetti.
Bene e male, perché vengono abolite le easter egg e le strizzatone d’occhio (a parte le onnipresenti X nelle scenografie), però non è che i nuovi personaggi siano così appassionanti. La storia d’amore tra David e Syd è abbastanza anti-empatica e freddina, e il resto dei personaggi risulta parecchio sbadiglievole. Un po’ Twin Peaks, un po’ Nightmare, un po’ The Babadook, lo show sta inoltre virando sempre di più verso i territori dell’horror, in una miscela sicuramente inedita per un adattamento supereroico ma sbilanciata dalla parte orrorifica dell’equazione.
Annotazioni sparse:
– Audrey Plaza: carina.
– Da quello che si era capito in precedenza, lo scienziato Cary ha una specie di amica immaginaria di nome Kerry, che in questa puntata vediamo entrare nel suo corpo come fosse una proiezione astrale. Non ci ho capito granché, però esco da questa puntata con l’immagine mentale che Cary e Kerry siano i nuovi Dupont e Dupond.
– Al terzo episodio siamo ancora a fare lavoretti di memoria e andando di pilota automatico con il “guarda quanto sono matto guardami guardami”. Tutto sembra girare a vuoto. Diciamo che ci sono stati molti più momenti di noia rispetto all’inizio, anche se va ammesso che rispetto a cose come Jessica Jones il ritmo è molto più compatto e rapido, nonostante non stia raccontando nulla, mentre le serie Netflix erano zeppe di scene d’esposizione, il che è un bel paradosso.
– Blu e arancio, blu e arancio. Questo episodio sembra fare del cliché visivo motivo di orgoglio, financo di vanto: Cary ha una camicia azzurra e una cravatta arancione, la maglietta di David è blu con una freccia arancio, e poi il fazzoletto arancio di Syd, contrapposto spesso a sfondi cerulei. Non capisco se sia una cosa voluta – perché sono stimoli abbastanza palesi e magari stanno cercando di mandare in cortocircuito questo luogo comune sovraccaricandolo – o se hanno assunto costumisti pigri.
– A un certo punto gli autori dovranno affrontare anche il discorso di realtà/finzione e corporeità/immaterialità. In questa puntata c’è già un tassello importante: nascosto da un dialogo su quanto sia stato strano scambiarsi i corpi, Syd ammette l’irrilevanza della materia, affermando che il corpo non è un elemento importante nella concezione dell’essere umano e ovunque vada lei sarà sempre se stessa.