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I 10 migliori fumetti italiani autoprodotti del 2016

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Dopo classici, graphic novel e serie, non resta che parlare di quelle che sono state le migliori autoproduzioni italiane dell’anno che sta volgendo al termine. Proposte variegate, che si sono succedute per tutto il corso dell’anno, ma che come consuetudine hanno raggiunto il picco soprattutto in autunno, a partire da settembre con il Treviso Comic Book Festival, per continuare a ottobre con Lucca Comics e la sua Self Area e concludersi a novembre con il BilBOlbul.

La selezione che segue, rigorosamente in ordine casuale, raccoglie realtà diverse: collettivi già ben rodati, nuove realtà, produzioni di singoli autori e progetti di crowdfunding.

Cardo/Decumano nn. 1-2, di Andrea Settimo (Delebile)

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La serie in sette numeri di Andrea Settimo ha debuttato quest’anno con le prime due uscite. Si tratta di un racconto contemporaneo, con protagonista un gruppo di post-adolescenti violenti e bulli, tra discoteche di provincia e piccolo spaccio di droga.

Cardo/Decumano è disegnato con un segno efficace e dinamico, personale e diretto, che unisce influenze autoriali francesi e indie americane, a un approccio che attinge anche dalla dinamicità narrativa tipica del manga. Le vicende raccontate da Settimo non chiedono alcuna empatia nei confronti dei personaggi, mettendo di fronte a un racconto maturo e spietato che nei primi due capitoli imbastisce uno scenario ambizioso e appassionante.

QUI l’anteprima del primo numero e QUI quella del secondo.

Come svanire completamente, di Alessandro Baronciani

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Con Come svanire completamente, Baronciani è tornato a sperimentare con l’autoproduzione. Il libro si presenta in maniera particolare, a partire dall’aspetto cartotecnico: è una storia a fumetti fatta a pezzi, formata da una quarantina di libretti con mappe e cartoline, per un totale di 500 pagine, e contenuta dentro una scatola grande come un libro.

La narrazione, invece, viene decisa dal lettore: la vicenda non ha un inizio e uno svolgimento definito: può essere letta a partire da qualsiasi frammento contenuto nella scatola. Una scommessa vinta. Per realizzarlo, Baronciani ha scelto il crowdfunding, ma senza utilizzare le principali piattaforme online dedicate, come Indiegogo o Kickstarter: ha studiato un metodo molto simile al Prima o Mai pensato da Ratigher per il suo Le ragazzine stanno perdendo il controllo.

QUI un’anteprima.

Apocalisse è un congiuntivo, di Alessio Ravazzani (Mammaiuto)

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Prodotto da Mammaiuto – ma non apparso in precedenza a puntate sulla piattaforma online del collettivo – Apocalisse è un congiuntivo è un libro a fumetti denso, ricco di tematiche e dalle pagine ben costruite.

Ravazzani disegna in uno stile caricaturale molto 90s, scandisce con perizia e cognizione le sue vignette e non si fa mancare testi ben scritti. I racconti contenuti sono commedie mature che affrontano un quotidiano vero, naturalmente complesso e spietato. Lo storytelling vivace di Ravazzani si muove con spirito di autoironia e ha la capacità di divertire grazie a contesti e situazioni semplici e ordinarie.

QUI l’anteprima.

Armata Spaghetto n. 1, di Autori Vari (Sciame)

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Il collettivo di autoproduzione Sciame Press ha lanciato una nuova rivista a fumetti dal formato e la foliazione contenuta. Armata Spaghetto contiene lavori di fumettisti del gruppo Sciame e di ospiti esterni: Maurizio Lacavalla, Michele Bolzani, Simone Pace, Kevin Scauri, Francesco Guarnaccia, Dottor Pira e Irene Coletto. Una manciata di pagine a testa, o una a testa nel caso di Pira e Coletto, per raccontare il territorio italiano, indagarlo attraverso storie di genere. Con questo proposito, i curatori e gli autori non si sono posti comunque limiti di genere o approccio narrativo, dal segno più pop a quello più autoriale o indie. Davvero ottime le prove di Maurizio Lacavalla, Simone Pace e Kevin Scauri.

QUI la nostra recensione.

Brecce Bianche, di Simone Manfrini (Incubo alla balena)

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Un racconto per immagini romantico e sentimentalmente realistico, Brecce bianche è un debutto folgorante, un’esperienza grafica personale e ispirata. Manfrini racconta con ritmo lento, riflessivo e posato il suo quartiere di Ancona (Brecce bianche, appunto), la sua famiglia e la sua infanzia.

Le scelte grafiche e narrative del giovane Manfrini compongono un libro che non è esattamente un fumetto nel senso più ordinario del termine, ma pur sempre un racconto sequenziale per immagini, dotato però di un ritmo personale e intenso. Le sue tavole dal gusto pittorico sono realizzate a china acquarellata, sfumate e suggestivamente nostalgiche.

QUI un’anteprima.

Manzone n. 1, di Ugo Schiesaro (Delebile)

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Ugo Schiesaro, membro del gruppo Delebile già visto al lavoro sulle antologie del collettivo, debutta con una serie antologica personale. Il volume – di 36 pagine e di poco più piccolo di un comic book – è il primo di una serie che si prospetta regolare. Comprendendo storie brevi sia in bianco e nero che a colori, Manzone è un albo realizzato nello spirito delle pubblicazioni indie nordamericane, che sin dagli anni Ottanta e Novanta escono prettamente in albi di simile formato (da Daniel Clowes a Sammy Harkham, fino più di recente a Noah Van Sciver o Michael DeForge).

Il segno morbido e vivido di Schiesaro attinge a piene mani dal mondo del manga e degli anime, non solo dall’underground americano, creando immaginari fantasy e surreali alienanti e vivaci.

QUI un’anteprima.

Brace n. 2, di Autori Vari (Brace)

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Brace è un collettivo bolognese che nasce tra i banchi dell’Accademia di Belle Arti di Bologna (come già successo ad altre realtà recenti e fertili come Delebile o La Trama). I ragazzi di Brace giungono al secondo volume antologico (a fianco di alcuni albetti monografici) e si confermano tra i talenti giovani(ssimi) più interessanti attualmente in giro.

Kalina Muhova, Silvia Righetti, Ettore Mazza, Nicola Pezzato e Francesco Saresin (quest’ultimo uscito di recente anche per Canicola) nonostante siano in parte ancora autori acerbi, propongono racconti brevi interessanti, storie dalle tematiche legate al quotidiano, illustrate con stili grafici tipici del fumetto indie dall’aspirazione autoriale.

Millennials, di Lorenzo Ghetti e Claudia “Nuke” Razzoli

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Millennials nasce come costola del webcomic To Be Continued, ma si sviluppa con una vita editoriale diversa, più tradizionale, su carta. Durante la prima metà dell’anno sono usciti due albi di dieci (il primo a settembre e il secondo per Lucca Comics). Millennials è ambientata nello stesso universo narrativo di To Be continued, ma è leggibile indipendentemente; scritta da Lorenzo Ghetti e disegnata da Claudia “Nuke” Razzoli, la serie è un racconto post-supereroistico dal divertente approccio pop.

Dopo le premesse divertenti del talent show per supereroi del primo episodio, nel secondo albo si entra nel quotidiano delle protagoniste, ben caratterizzate grazie a dialoghi estremamente vivaci. Millennials è una serie moderna, dal piglio contemporaneo, con influenze che vanno dallo shojo manga al fumetto supereroistico americano.

La fine dell’estate, di Giulio Macaione

la fine dell'estate

La fine dell’estate, intesa come metafora della chiusura di una fase più spensierata della vita e l’ingresso nell’età adulta, vista attraverso il reincontro di tre ragazzi, o meglio di tre amici di lunga data, tra ultimi bagni e rivelazioni di segreti sopiti, prima di tornare all’autunno e alla vita che li separa. È questo il tema dell’albetto autoprodotto da Giulio Macaione, già autore del graphic novel Basilicò per Bao Publishing.

Grazie anche al piacevole tratto naturalistico di Macaione, i personaggi diventano famigliari nel giro di poche battute, e alla fine è facile dispiacersi nel vederli prendere strade diverse che – probabilmente – non scopriremo mai, mentre la calda bicromia li avvolge come il clima umido tipico delle giornate estive meridionali.

Grimorio, di Autori Vari (Attaccapanni Press)

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Grimorio ha riscosso un meritato successo, grazie anche alle due curatrici Ariel Vittori e Laura Guglielmo che sono riuscite a infondere al progetto la giusta passione senza perdere di vista la necessaria professionalità. L’idea di base di Grimorio si fonda su un doppio binario vincente: da una parte la scelta di dar vita a un’antologia ricca, con tanti nomi, che mescola stili e nomi assai differenti; dall’altra la tematica attorno alla quale Grimorio ruota, ovvero la stregoneria in tutte le sue particolari e stratificate forme. Questi due elementi trovano una bellezza propria in un vortice artistico che alterna storie brevi a illustrazioni, il tutto attraversato da un fil rouge che è la linea narrativa principale, firmata per l’appunto dal duo Vittori-Guglielmo.

Da Greta Xella a Mirko Failoni, da Fabio Mancini a Brandon Graham, da Laura Vivacqua a Giopota, passando per Veronica Veci Carratello, sono tanti i nomi coinvolti. Un volume davvero particolare, quasi un unicum nel panorama italiano.

QUI un’intervista alle curatrici.

Bonus:

Earl Foureyes, Stefano Zattera (Nerocromo)

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Con la sigaretta sempre alle labbra, i suoi quattro occhi e le sue scarpe eleganti in vero cesio, Earl è un perfetto detective privato (mutante) d’altri tempi. Nel suo mondo girano un sacco di neurodollari e sintodroghe, la politica fa i conti con la xenofobia del Fronte pianetista, la religione ufficiale è il cattolicislamismo, e nella vita quotidiana tornano utili cassonetti differenziati per le scorie radioattive.
In questa antologia sono raccolte le sue brevi storie, realizzate nell’arco di 20 anni da Stefano Zattera.

Un fumettista eccentrico, poco prolifico, che ha costruito un patchwork ‘retromaniaco’ tra cyberpunk, horror e noir anni 50. In uno stile che echeggia il Daniel Clowes giovanile e gioca con i toni della narrativa pulp, Earl Foureyes è un tuffo nella storia del fumetto underground italiano più divertente e caciarone, erede – felicemente kitsch – della tradizione grottesca della EC Comics, che inseriamo come bonus in questa selezione, perché unica raccolta di materiale già edito in passato.

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