Esiste un gruppo di fan irriducibili dello sceneggiatore di Watchmen e V for Vendetta chiamato The Really Very Serious Alan Moore’s Scholars Group. Sembrerebbe uno scherzo, ma in realtà questi “fedeli” hanno anche la possibilità di fare vere e proprie sessioni di domande online a Moore, ogni tanto. Durante una di queste sessioni, i membri del gruppo hanno chiesto a Moore, tra le altre cose, quali sono i suoi libri di fantascienza preferiti.
Con la sua solita verve, Moore ha elencato una lunga lista di titoli, che riportiamo qui sotto (per la maggior parte sono purtroppo inediti o introvabili in italiano):
- The Whispering Swarm e il ciclo di storie di The Cornelius Quartet di Michael Moorcock, del quale in Italia è stato pubblicato e tradotto solo il romanzo Programma finale
- Un cantico per Leibowitz di Walter Miller
- The Muller-Fokker Effect di John Sladek
- Il lungo meriggio della Terra di Brian Aldiss
- Destinazione stelle di Alfred Bester
- La raccolta di racconti The Machine in Shaft Ten di M. John Harrison
- L’allegra compagnia del sogno di James G. Ballard
- Masque of a Savage Mandarin di Phillip Bedford Robinson
- Dhalgren di Samuel Delany
- I racconti di Harlan Ellison
- Le antologie di Judith Merrill
- Campo Archimede di Thomas M. Disch
- Il signore della svastica di Norman Spinrad
- L’opera omnia di Steve Aylett
- Zucchero di cocomero di Richard Brautigan
- Tutti i racconti di Barrington J.Bayley e in particolare “Sporting with the Child”
- Le scogliere della Terra e Quarta fase di R.A. Lafferty
- Missione su Jaimec di Eric Frank Russell
- Nostra signora degli alieni di Cordwainer Smith
- Scambio mentale di Robert Sheckley
- Tarzan Alive, Festa di morte e Il fiume della vita di Philip José Farmer; oltre a Venere sulla conchiglia, altro romanzo di Farmer pubblicato con lo pseudonimo di Kilgore Trout, il personaggio immaginario inventato dallo scrittore Kurt Vonnegut (autore di Mattatoio n. 5)
- The Vorrh di Brian Catling (una trilogia il cui primo libro ha un’introduzione dello stesso Moore)