A due settimane dalla morte, torniamo a ricordare Alain Resnais, regista di capolavori della storia del cinema come Hiroshima mon amour (1959) o L’anno scorso a Marienbad (1961), ma anche tra gli intellettuali che si sono più spesi a favore di un’attenzione al fumetto come arte e fenomeno culturale.
Dalla fondazione del Club de la Bande Dessinée (poi CELEG) a film come I want to go Home (1989), passando per i numerosi progetti compiuti e quelli rimasti sulla carta, Resnais ha fatto del fumetto un interesse ricorrente, scrivendone, stimolando iniziative, frequentandone i protagonisti e ispirandovisi per numerosi film (incluso quello più recente, in sala proprio in queste settimane).
Una descrizione completa delle attività che hanno alimentato la sua relazione con il fumetto sarebbe piuttosto ampia, e per questo abbiamo scelto di sottolinearne ‘solo’ alcune: ben 27 momenti – fra il 1956 e il 2014 – fatti di avvenimenti culturali, grandi incontri, progetti (ir)realizzati e splendide dichiarazioni. 27 ragioni per non dimenticare il contributo al Fumetto di Alain Resnais, uno dei massimi ‘complici’ che la Nona arte abbia mai avuto.