Per la rubrica #tavolidadisegno siamo entrati nello studio di Italo Mattone, disegnatore napoletano con alle spalle una lunga collaborazione con ReNoir Comics per Don Camillo a fumetti e con Sergio Bonelli Editore su Saguaro, Julia e altre testate. La sua ultima pubblicazione per Bonelli è il quinto numero di Odessa, La scelta di Goraz.
Quali sono i progetti a cui stai lavorando attualmente?
Ho appena chiuso un episodio del secondo volume delle inchieste di Padre Brown per ReNoir Comics e due racconti che usciranno questa primavera sul diciannovesimo Don Camillo a fumetti. Intanto proseguo con il mio impegno da docente di Fumetto alla Scuola Internazionale di Comics, sede di Napoli.
Quali sono gli strumenti che usi per disegnare?
In generale tre tipi di strumenti: matite, grafos vari e pennelli. Matite di vario tipo per le bozze; matite chiuse, grafos e pennarelli vari per la maggior parte delle linee esterne e per tutte quelle che hanno bisogno di precisione e dell’utilizzo della riga. E poi i pennelli, per tutto il resto. Ci sono oggetti e materiali che per me non possono fare a meno dell’uso del pennello. Niente dà alla linea la freschezza della pennellata, specie se devi inchiostrare alcune cose o alcuni materiali particolari.
Hai qualche abitudine prima di metterti a disegnare?
Parto sempre con un po’ di disegno in libertà, di disegno dal vero o un po’ di studi, sia per scaldare la mano, sia per prepararmi a “entrare” in quello su cui lavorerò.
Ci sono libri o fumetti che devono essere a portata di mano mentre disegni?
Dipende molto dal momento e da cosa devo disegnare. Per Padre Brown mi sono lasciato suggestionare da autori che vanno da Attilio Micheluzzi ad Alex Raymond, da Denis Bodart al primo Casertano, a Sergio Toppi. Autori che tengo vicino mentre lavoro per avere un imprinting più “classico”, mentre, lavorando su Odessa, ho guardato molto ai fumetti americani, soprattutto di genere supereroistico e fantascientifico.
Ultimamente, però, mi sono appassionato a Gus di Christophe Blain, non tanto per attinenze con quel che sto producendo ma per l’idea di gestualità, per la freschezza e per il tipo di lettura da cui amo farmi suggestionare e ispirare.
Hai un oggetto in studio al quale sei particolarmente affezionato?
In realtà gli oggetti sono due. Il primo è un pezzo di ambra perché sono molto affascinato dai cristalli e dalle loro proprietà. Si dice che i cristalli ti trovino, che hanno delle caratteristiche e proprietà di cui, in quel dato momento, tu senti di aver bisogno. Dell’ambra in particolare si dice che sia una gemma che tranquillizza, rimette in equilibrio, trasmette positività e creatività. Non sarà molto scientifico, ma non c’è niente di male a crederci un po’!
Il secondo oggetto è una riproduzione dell’anello di Lanterna Verde, personaggio DC Comics che adoro da quando iniziai a leggere una decina d’anni fa il ciclo di Geoff Johns. Mi dovetti regalare per forza una riproduzione da poggiare sulla libreria: un semplice portafortuna!
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