Il lungo ciclo degli Avengers sceneggiato da Roger Stern intorno alla metà degli anni Ottanta – per la precisione dal 1983 al 1988 – è facilmente divisibile in due parti: la prima caratterizzata da uno stile più da “soap opera”, a comporre quasi un’unica lunga saga (ne abbiamo parlato qui); la seconda, che ripartì con nuove trame e sottotrame, fu impostata su un susseguirsi di vari cicli narrativi con un ritmo più da blockbuster ed ebbe il suo apice nella storia che, per la prima edizione italiana, fu intitolata anche Riti di conquista, con l’invasione della base degli Avengers a opera dei Signori del Male.
Questo deciso cambio di rotta probabilmente non fu casuale, perché coincise con il ritorno sulla testata dopo oltre un decennio di John Buscema, che nel frattempo si era perlopiù dedicato a Conan il Barbaro. Stern puntò su un rinnovamento della squadra, mettendo al centro personaggi più “fisici” come Ercole, Namor e Thor – senza contare supercriminali nerboruti come Mr. Hyde, Golia, l’Uomo Assorbente o la Squadra di Demolizione –, più nelle corde di Buscema, che non amava disegnare i supereroi.
Il focus delle storie si sbilanciò molto di più sull’azione, con un’escalation di minacce di alto profilo, una di fila all’altra senza soluzione di continuità. Si partì con il gigantesco Terminus, per poi passare all’esordio di Nebula – figlia ed erede di Thanos ormai nota anche per le sue apparizioni nell’universo cinematografico Marvel –, allo scontro con un essere onnipotente come l’Arcano, e poi ancora alle battaglie con classici avversari del gruppo come il viaggiatore nel tempo Kang e il nuovo sovrano di Atlantide Attuma.
Tra le pagine di tutte queste avventure, però, gli autori lasciarono sedimentare alcune sottotrame che sarebbero sbocciate nella saga conclusiva di questo Omnibus, tra le più note della storia degli Avengers (e tra le preferite dallo stesso Stern, tra tutte quelle da lui scritte in carriera). In essa, i già citati Signori del Male, un gruppo composto da svariati super-criminali e capitanato dal Barone Zemo, invadono la base degli Avengers, ferendo gravemente il loro maggiordomo Jarvis, mandando in coma Ercole e colpendo al cuore – metaforicamente e letteralmente – “gli eroi più potenti della Terra”.
Lo spunto della storia fu molto semplice: i Signori del Male, come tanti altri super-gruppi di questo tipo, erano stati creati negli anni Sessanta per riunire alcuni avversari dei membri degli Avengers, in un rapporto di uno a uno: per ogni eroe, c’era un suo arci-nemico. Per rendere ancora più credibile la minaccia, Stern moltiplicò i membri del gruppo, riunendo molti criminali di serie B.
Il risultato fu una storia che mise in risalto la bravura di Stern nell’approfondimento caratteriale dei personaggi e nelle loro interazioni. I punti deboli degli eroi – in coerenza con quanto narrato nelle avventure precedenti – furono posti sotto pressione tanto quanto la loro base, fino a farli esplodere: le insicurezze di Wasp nel guidare il gruppo, l’insofferenza di Ercole a dover seguire gli ordini di una donna, l’infatuazione inespressa del Cavaliere Nero per il suo capo.
Tra questi si incastonarono poi anche il desiderio di (cieca) vendetta del Barone Zemo, l’ambizione di Moonstone, la sbruffoneria dell’Uomo Assorbente, la fredda lucidità di Calabrone e tanti altri piccoli momenti dedicati ai criminali, a formare un unico grande mosaico. Il collante era rappresentato dalla prosa asciutta ma profonda di Stern, sceneggiatore in grado di scrivere storie di grande portata ma senza mai perdere di vista i singoli movimenti dei suoi personaggi.
Probabilmente è proprio questo il fattore decisivo che rende ancora oggi queste storie, a circa 35 anni dalla loro prima pubblicazioni, perfettamente godibili. Anzi, tra le migliori degli Avengers di sempre.
Marvel Omnibus – Avengers: Sotto assedio
di Roger Stern, John Buscema e altri
Traduzione di Andrea Plazzi e altri
Panini Comics, marzo 2019
Cartonato, 784 pp., colore
75,00 €
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