Ne La scelta di Pandora l’autrice coreana Yudori racconta l’infanzia e l’adolescenza della figlia di un ricco americano e di una donna d’origine asiatica, in un contesto storico – gli Stati Uniti del 1850 – incline ad accogliere unioni come questa con curiosità morbosa e discredito sociale. Alla giovane Pandora, che ha un rapporto burrascoso con il padre e cerca di capire se stessa ricostruendo il passato della madre, si affiancano una folla di personaggi che, ciascuno a proprio modo, combattono o via via si arrendono ai pregiudizi e alle chiacchiere della società in cui vivono.
Nato come webtoon – “fumetti verticali” nativi digitali di produzione sudcoreana – sulla piattaforma coreana Lezhin, La scelta di Pandora è arrivato in Italia nell’edizione in due volumi di J-Pop. Yudori è stata ospite di Lucca Comics & Games 2019, dove si è divertita a incontrare i lettori e anche a spiazzarli: citiamo, per esempio, un incontro pubblico in cui, per sottolineare come spesso le donne siano più forti di quanto si pensa, ha confessato sorridendo di essere sopravvissuta abbastanza bene sia agli abusi subiti da bambina sia all’aborto affrontato qualche tempo fa. È questa capacità di andare oltre pregiudizi e pensieri preconfezionati che emerge anche dalle risposte con cui l’autrice ha voluto raccontarci il suo lavoro e le sue idee.
Che effetto ti fa vedere la versione cartacea del tuo webtoon? Il cambio di formato influisce secondo te nella fruizione della storia?
Per niente! Ho realizzato il webcomic originale lavorando nel formato adatto a un’edizione cartacea, e poi ho editato le tavole in modo che si adattassero al formato web. Quindi l’edizione cartacea è proprio come l’avevo immaginata. J-Pop ha fatto davvero un ottimo lavoro.
La scelta di Pandora è stato definito come un romanzo di formazione. Penso a Piccole donne o Grandi speranze, storie in cui i protagonisti bambini perdono la loro innocenza e finiscono, nel bene e nel male, risucchiati dalla società adulta. Lo hai scritto ispirandoti a questo filone o fin dall’inizio volevi spingerti oltre?
No, La scelta di Pandora è una storia che parla di minoranze, donne, persone di colore, uomini che subiscono il patriarcato. Non credo in quel concetto di formazione. Nessuno nella mia storia cambia in meglio. Semmai, col tempo peggiorano. I due romanzi citati hanno un messaggio moralistico. Penso che il mio lavoro non si faccia bandiera di nessuna morale.
I personaggi de La scelta di Pandora escono dai ruoli prestabiliti e non sai mai che cosa pensano davvero. Sono contraddittori e spesso si comportano in modo inatteso senza apparente motivo. Tu stessa, in un’appendice, dici che non ti interessa chiarire perché un personaggio si comporta in un certo modo. Come mai questa scelta?
È la tipica arroganza dell’autore (e ti prego di notare che ho detto autore, non autrice), quella di credere di conoscere tutto dell’universo che ha creato. Faccio fumetti perché mi diverte, non per sentirmi dio.
Pandora e sua madre Veronica sono personaggi femministi. Eppure hanno a che fare con la prostituzione, il mestiere che per definizione è considerato il più degradante per una donna. Come spieghi questa contraddizione? Che cos’è il femminismo per te?
Sta ai lettori decidere se i miei personaggi sono femministi o no. Veronica e Pandora semplicemente fanno tutto quello che serve loro per sopravvivere ed essere il più possibile felici. Per alcuni versi può essere un atteggiamento femminista, per altri no. La prostituzione non è certo il mestiere più umiliante per una donna. È anzi la carriera più onesta e seria che una donna possa scegliere in un mondo patriarcale e capitalista.
Nonostante l’ambientazione “in costume”, certe dinamiche di razzismo e sessismo rappresentate nel fumetto ci appaiono ancora attuali. Perché le persone ieri come oggi scelgono di assecondare i pregiudizi?
Perché la storia non rappresenta un percorso lineare verso l’alto. Ritengo estremamente arrogante pensare che gli esseri umani per definizione migliorino nel tempo.
A proposito di razzismo e sessismo, spiegheresti ai lettori italiani il concetto, che ti è molto caro, di Colonial Studies e Colonial Girls?
Colonial Studies è un termine generico usato per indicare ogni forma di letteratura legata alla storia del colonialismo e alle sue conseguenze. Ho creato il termine Colonial Girls per descrivere una persona, a prescindere dal genere, la cui cultura è stata costretta al silenzio e repressa.
Nel fumetto sfiori anche il tema della disabilità. Riveli che questo tema ti è caro per una motivazione autobiografica legata a tuo padre. La disabilità è poi al centro del tuo fumetto The Curious Case of the Ring Brothers. Quale aspetto della disabilità ti preme di più raccontare?
I gemelli siamesi in molti casi non sono classificati in medicina come disabili. Semplicemente appaiono diversi. Nella Mongolia arcaica tutti dovevano avere una vista perfetta; io non porto gli occhiali grazie a un intervento, ma sarei stata bollata come “cieca” e quindi “disabile”, nella Mongolia tribale. Dipende tutto da come l’autorità definisce il nostro corpo. Nessuno dovrebbe avere il diritto di definire il nostro corpo, fintanto che possiamo fare tutto quello che vogliamo ed essere felici. Sono il pregiudizio e la prepotenza a creare il concetto di disabilità, non una fisicità diversa dall’ordinario
Ci spieghi come e perché è nato il Fujoshi manifesto? Perché è così importante per te il fumetto yaoi?
Si tratta di un modo per smantellare patriarcato e imperialismo. Lo yaoi è pieno zeppo di disparità di genere, violenza e supremazia bianca. Ma tutto questo viene usato brutalmente all’unico scopo di darci piacere sessuale. Non c’è nessuna morale. È pura stupidità, egoismo e gusto per l’oscenità. Lo adoro.
Sul tuo sito le prime parole con cui descrivi la tua attività sono “illustration, cartoon, sex”. Il sesso è spesso oggetto del tuo lavoro: hai illustrato The Explorer’s Guide to Planet Orgasm, si parla di sesso in Pandora e molte delle tue illustrazioni riguardano il sesso. Come artista, parlare apertamente e liberamente di sesso comporta quali rischi e quali lati positivi?
Vantaggi: gli uomini stupidi amano il tuo lavoro.
Svantaggi: gli uomini stupidi ti odiano per il tuo lavoro.
Ho smesso di pensare a loro molto tempo fa ♥.
Che rapporto hai con i tuoi followers, sia lovers che haters?
Adoro ogni forma di attenzione!
Hai dichiarato orgogliosamente di te che sai scrivere storie, ma sai anche disegnare e dipingere molto bene. Quali tecniche preferisci usare?
Lo dicevo ovviamente per scherzare … (ma c’è anche un pizzico di verità). Sono sostanzialmente una fumettista. Non voglio essere considerata parte del mondo dell’arte e della letteratura!
Del fumetto europeo che cosa pensi? C’è qualche autore che ti interessa particolarmente?
Mi piacciono Manuele Fior e Posy Simmonds. Sono illustratori di grande talento e anche scrittori incredibili. E ovviamente adoro Corto Maltese, è sexy.
I lettori italiani non sono abituati a leggere webtoon, ma stanno cominciando a esplorare il mondo del fumetto coreano. Quali autori ci consigli di leggere?
Adoro tutte le opere di Chon Kye Young. È stata la prima fumettista a fare fumetti in 3D. È un genio. La sua serie Love Alarm è diventata una serie Netflix. E adoro Ancco, che ha vinto un premio ad Angoulême un paio di anni fa. Anche Jae Lee è un’artista straordinaria, davvero onesta e brutale, anche se non è conosciuta dal pubblico occidentale.
Ci parli dei tuoi progetti futuri?
Sto lavorando alla storia di una ragazza olandese del XVII secolo che inventa una macchina volante. Il racconto parla anche della schiavitù subita dalle donne asiatiche.
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