Nella cultura popolare film e fumetti Disney sono fatti di amori eterni e irraggiungibili: il Principe e Biancaneve, Belle e la Bestia, Simba e Nala, Aurora e Filippo. Topolino e Minni sono la coppia per eccellenza (anche se sappiamo che lui ha commesso almeno una scappatella), ma perfino due cattivi come Gambadilegno e Trudy si amano alla follia.
Per questo quanto avvenuto nel 1972 fu così straordinario: Rodolfo Cimino e Giorgio Cavazzano fecero tradire Paperina dal suo eterno fidanzato. La storia si chiamava Paperino e l’avventura sottomarina, su Topolino 873, e la colpevole Reginella era la sovrana del pianeta alieno Cocuzzolandia (poi mutato in Pacificus).
Paperino scopriva per caso il suo regno sottomarino al largo di Paperopoli. Lei si invaghiva di lui e i due si innamoravano. La storia ovviamente finiva con la rottura di questo amore impossibile, rappresentato da Paperino che gettava in mare il medaglione che gli aveva lasciato l’amata, e con il ritorno allo status quo. Solo due anni dopo gli autori veneziani pubblicarono un seguito – Il ritorno di Reginella, appunto – che resta ancora oggi una delle vette del romanticismo in casa Disney: i due amati si ritrovano e passano insieme momenti dolcissimi prima di salutarsi per sempre.
Cimino scrisse altre tre storie, sviluppate con l’identica dinamica di quelle precedenti: Paperino salva Pacificus da una minaccia, riconosce i segni dell’antica fiamma della passione ma alla fine immancabilmente deve abbandonare l’amata. Due avventure furono disegnate da Cavazzano, una da Antoni Bancells Pujadas. Pare inoltre che esistano anche un paio di sceneggiature inedite dello sceneggiatore veneziano, che probabilmente non verranno mai trasformate in pagine a fumetti.
L’esiguità delle occasioni in cui è comparsa, la qualità altissima delle prime due, nei testi e nei disegni, e l’eccezionalità di una storia d’amore di Paperino parallela a quella ufficiale hanno reso Reginella un personaggio molto amato dai lettori, tanto che fino a due anni fa nessuno a parte Cimino aveva provato a riutilizzarlo.
A far tornare in scena la regina di Pacificus ci hanno pensato Bruno Enna e Giada Perissinotto su spinta della redazione nell’ottima Paperino e la regina fuoritempo (ne ho scritto qui e qui), storia che aveva innanzitutto l’enorme pregio di uscire dal selciato ciminiano per costruire dinamiche diverse tra i due protagonisti.
Sono però passati 45 anni dalla prima apparizione della regina aliena e nel frattempo il fumetto Disney si è dotato di regole molto più ferree, esplicite e implicite, su quello che possono fare i personaggi. Una di queste appare evidente leggendo la Regina fuoritempo: Paperino non può avere altri amori oltre a Paperina. Il sentimento tra lui e Reginella diventa una profonda amicizia, anche se nelle intenzioni di Enna era chiaramente qualcosa di diverso, come si capisce anche soltanto leggendo la pagina che abbiamo pubblicato qui sopra. È una piccola censura che ha riportato il filone “scandaloso” dell’amore adultero nell’ambito rassicurante del canone disneyano. E che ha aperto la strada alla normalizzazione di un personaggio straordinario.
Giugno 2018. Su Topolino 3264 viene pubblicata Reginella e i cristalli di Pacificus, di Vito Stabile e Daniela Vetro. La trama è profondamente ciminiana: davanti a una nuova minaccia per il suo pianeta, la regina invia nello spazio la solita richiesta di aiuto che stavolta viene captata da Paperone, il quale, insieme a Qui, Quo e Qua, contribuirà a risolvere la situazione.
Si tratta di una doppia prima volta. Si tratta di una prima volta importante: è lei la protagonista assoluta e non più una comprimaria, per quanto pari grado, di Paperino. Ed è anche la prima volta in cui quest’ultimo non compare al suo fianco nemmeno per una vignetta. Il suo rapporto “di amicizia” con Reginella viene menzionato da Paperone, unico a conoscenza della storia d’amore del nipote negli episodi di Cimino, ma senza che Stabile approfondisca la questione. Un lettore che prendesse in mano quel numero di Topolino senza sapere nulla del pregresso del personaggio saprebbe soltanto che in passato lei ha conosciuto Paperino, che ora non se ne ricorda e che lo zione ha preferito tacere al riguardo.
Di recente, sempre Stabile ha portato avanti il processo di normalizzazione con Reginella e il crapulongo sbadigliante su Topolino 3327 del 28 agosto 2019, disegnata da Alessia Martuscello. Ancora una volta ritornano le atmosfere ciminiane, in particolare nel nome assurdo del bestio che dà il titolo alla storia, e Reginella è di nuovo affiancata da un abitante di Paperopoli. La scelta dello sceneggiatore questa volta è ricaduta sull’impensabile Nonna Papera, che si ritrova praticamente per caso sul pianeta Pacificus e fa l’unica cosa che sembra saper fare: cucinare torte.
La vignetta in cui compare salutando e presentandosi è stata presa di mira dai fan, in particolare dalla pagina Facebook Paper Memas, che ha preso in giro la poca naturalezza della scena inserendo la vecchia papera in modo posticcio in celebri storie Disney per mostrare come appaia fuori luogo tanto in Topolino e l’unghia di Kalì, in Anderville o in Pikappa quanto nel Crapulongo sbadigliante.
Sul proprio profilo Facebook lo sceneggiatore ha difeso e scherzato su questa scelta. Ha inoltre tenuto a precisare la genesi delle due avventure ambientate su Pacificus:
«Qualche tempo fa la redazione mi ha chiesto delle storie con protagonista Reginella. L’idea è quella di svilupparla come personaggio a tutto tondo e slegarla (temporaneamente) da Paperino. Tuttavia, trattandosi di un personaggio poco conosciuto, sarebbe stata affiancata di volta in volta ad altri personaggi con l’intenzione di creare dinamiche più variegate.»
Scopriamo così che Stabile non è il primo colpevole del recupero di Reginella e che le orde di ciminiani furiosi dovrebbero rivolgere altrove torce e forconi. Ma anche che le storie fanno parte di un disegno ben preciso, che è poi il problema di fondo dell’intera operazione.
Non sto parlando della qualità delle storie, che, a parte la piccola caduta di stile nell’ingresso in scena di Nonna Papera, sono buone. Chiariamoci, non siamo in presenza di capolavori e nemmeno delle cose migliori realizzate da Stabile, ma sono ugualmente letture piacevoli, sceneggiate con gusto e mestiere. Aiutano anche i disegni di Vetro e Martuscello, ottimi in un contesto favolistico, morbido e “puccioso” come quello di Pacificus.
Piuttosto, quello che le fa risultare stonate a un lettore forte di Topolino – target a cui il settimanale sa di doversi rivolgere, come ammesso più volte sia dalla ex direttrice Valentina De Poli che dall’attuale Alex Bertani – nasce dal doppio peccato originale di voler utilizzare un personaggio iconico e al tempo stesso cercare di disinnescarlo.
La forza di Reginella sta proprio nella sua “sacralità”: personaggio legatissimo al suo creatore Cimino, uno degli intoccabili, comparso in pochissime storie, con un passato “torbido e ambiguo” di tradimenti coniugali in un mondo perfetto come quello disneyano. Se le si toglie questa sovrastruttura, la sovrana di Pacificus non è un personaggio particolarmente interessante. Sì, è una brava regnante, capace di sacrificarsi per il suo popolo rinunciando all’amore per il bene dello stato, nulla di più.
Forse perché comparsa poco, forse perché il tema delle sue avventure era proprio questo e Cimino non era quindi interessato a indagare oltre, il personaggio non possiede una vera profondità o particolari sfaccettature. Non sappiamo quasi nulla di lei, né a dirla tutta ci interessa conoscerla meglio leggendo L’avventura sottomarina o Il ritorno di Reginella. Quello che l’ha fatta rimanere nei cuori dei lettori è soltanto il suo amore impossibile per Paperino.
Ma se la policy Disney obbliga gli autori a eliminare qualsiasi riferimento alla love story, cosa resta di Reginella? Qual è il senso del suo recupero dal momento in cui le si nega la sua ragione d’essere?
Vale la pena di investire forze, tempo e idee per sviluppare un’ambientazione e una nuova caratterizzazione che lascerà scontenti i fan duri e puri e indifferenti i nuovi lettori, per i quali una regina di Cocuzzolandia, della Lontanonia o di Vattelapeschia avrebbero esattamente lo stesso valore? Non valeva la pena piuttosto di inventare un personaggio ad hoc, provando ad allargare il cast Paperopolese che è praticamente immutato ormai da una ventina d’anni buoni?
Sì, avremo qualche risultato in più su I.n.d.u.c.k.s. quando cercheremo Reginella. Scopriremo quale fiaba le leggeva la tata per metterla a letto e che ha una zia invidiosa che vuole usurpare il trono. In futuro magari sapremo cosa fa il suo Primo Cerusico il sabato sera o qual è il ballo tipico del continente di australe di Pacificus. Tutto questo vale il prezzo di trasformare la creatura più amata di Cimino da mito assoluto a Miss Paperett qualsiasi?
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