di Vanessa Maran
Vi dice qualcosa Nellie Bly? Fateci caso: il suo nome compare in qualsiasi raccolta che si rispetti di biografie di donne indipendenti. Pensando solo ai fumetti, Nellie Bly l’abbiamo già incontrata nel graphic novel Cattive Ragazze – 15 storie di donne audaci e creative (Assia Petricelli e Sergio Riccardi, Sinnos Editrice) e nel secondo volume di Indomite (Pénélope Bagieu, Bao Publishing). È la prima volta, però, che il suo nome conquista il titolo di una biografia a fumetti a lei completamente dedicata, prodotta in Italia da Tunué.
Uscito nelle librerie a settembre 2019, Nellie Bly è anche il titolo che inaugura la nuova collana al femminile della casa editrice latinense: Ariel. Per il debutto della collana sarebbe stato lecito aspettarsi un fumetto stilisticamente meno convenzionale di questo, ma c’è da dire che la vita di Elizabeth Jane Cochran (Burrell, 1864 – New York, 1922), vero nome di Nellie Bly, fu tutt’altro che ordinaria.
Nellie Bly è nota principalmente per essere diventata una pioniera del giornalismo investigativo sotto copertura, in un periodo storico in cui le donne erano per lo più relegate al ruolo di “angelo del focolare” e, quando lavoravano, di solito era nei mestieri femminili più tradizionali: insegnante, cameriera o governante.
Ad avere fatto Storia, in particolare, fu la sua inchiesta su un manicomio femminile di Manhattan, del quale riuscì a svelare le pietose condizioni fingendosi addirittura pazza per farsi internare. Come se questo non bastasse, divenne particolarmente famosa negli Stati Uniti per essere stata la prima donna a fare il giro del mondo, viaggiando da sola. Ma queste sono solo alcune delle tante curiosità e fatti rilevanti che costituiscono la vita di questa donna, già di per sé atipica, raccontate anche da questo fumetto.
Alla sceneggiatura troviamo la giornalista Luciana Cimino, per la prima volta alle prese con la stesura di una graphic novel, mentre i disegni e i colori portano la firma di Sergio Algozzino, autore che conta già diverse pubblicazioni per Tunué (tra i suoi ultimi titoli si ricordano Myrna e il tocco della morte, Il piccolo Carontee Storie di un’attesa).
La vita di Nellie Bly, dal suo esordio nella carriera giornalistica fino alla sua morte, viene raccontata con un pretesto narrativo di fantasia, che divide la storia in due periodi storici. Da una parte abbiamo la vita di Nellie, le sue indagini e le sue lotte contro i vincoli sociali della società ottocentesca, mentre dall’altra troviamo una giovane studentessa universitaria degli anni Venti, Miriam, anch’essa alle prese con i pregiudizi nei confronti delle donne giornaliste.
Questa alternanza tra Ottocento e anni Venti sottolinea come l’emancipazione femminile sia stata di fatto una lotta lenta, della quale è impossibile raccogliere i frutti in breve tempo, ma che può funzionare se perseguita costantemente, con il contributo di tutte quelle donne che ancora aspirano e si battono per essere ben altro rispetto a ideali (e ideologici) angeli del focolare.
Ciononostante, le parti ambientate negli anni Venti risultano a volte quasi accessorie e il confronto tra queste due diverse generazioni, rappresentate da Nellie e da Miriam, viene trattato solo superficialmente. Questa scelta ha però il pregio di permettere a Nellie Bly di raccontare la sua storia in prima persona, in modo più personale e coinvolto, anche se spesso la narrazione risulta un po’ troppo didascalica, un elenco di eventi-cardine messi in fila uno dietro l’altro.
Nonostante manchi un po’ di profondità, questa biografia non pecca per fortuna di noia e, anzi, sa mantenere l’interesse del lettore: infatti riesce a focalizzarsi sui punti più avvincenti della vita di Nellie, dedicando alcune delle tavole più d’impatto alla sua esperienza in manicomio.
Le vicende sono rese con credibilità grazie a una documentazione storica attenta ai costumi dell’epoca ed al lavoro giornalistico stesso. Nel corso del racconto, infatti gli autori si sono curati di inserire diversi articoli effettivamente scritti da Nellie Bly o da suoi colleghi.
Sul piano grafico Nellie Bly è realizzato da Algozzino in digitale, con un uso particolare del colore che rende la vivacità storica ed esistenziale degli anni della Bly. La palette terrosa e desaturizzata, dove anche gli azzurri riescono a mantenere una tonalità quasi calda, contribuisce a portare il lettore indietro nel tempo, fino all’età d’oro di Joseph Pulitzer e dei grandi quotidiani americani, non senza un certo gusto vintage.
L’alternanza continua di questi azzurri-verdi e del giallo suggeriscono, inoltre, il carattere investigativo del racconto, sottolineato anche dal taglio netto e deciso delle ombre. Nellie Bly è un graphic novel che gioca continuamente su entrambi questi contrasti, tra colori e tra luci e ombre, conferendo al fumetto un’atmosfera noir-ma-non-troppo, in sintonia con il carattere energico della sua protagonista.
Nellie Bly è a tutti gli effetti un graphic novel di divulgazione storica, che parla più ai lettori che non conoscono questo personaggio. E questo spirito di servizio è sottolineato dalla prefazione del giornalista David Randall, firma del The Independent e autore di uno dei più noti manuali sul giornalismo: «Nessuna ragazza di oggi all’inizio della sua carriera potrebbe avere un modello di ruolo migliore di questa giornalista versatile e piena di risorse nata centocinquanta anni fa».
La vita avventurosa di Nellie Bly merita davvero di essere conosciuta. Come donna rivoluzionaria e intraprendente, certo. Ma anche come testimone di un’epoca del sistema moderno dell’informazione. E nonostante sappiamo bene quanto il buon giornalismo faccia fatica oggi, è sempre utile ricordare che, da sempre, fare informazione significa affrontare sfide tutt’altro che semplici. Anche rispetto alle proprie identità.
Nellie Bly
di Luciana Cimino e Sergio Algozzino
Tunué, settembre 2019
cartonato, 144 pp., colore
17,50 €
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