Io sono Shingo 1, di Kazuo Umezz (Star Comics)
Io sono Shingo è una serie realizzata originariamente tra il 1982 e il 1986 da Kazuo Umezz, tra i più rappresentativi autori di horror giapponesi – non solo nel fumetto – ed artista eclettico e prolifico, noto in Italia anche per Cat Eyed Boy. Io sono Shingo è un racconto che mescola fantascienza e horror, con un approccio visionario e straniante.
Il manga racconta la storia del rapporto che si instaura tra un robot industriale, Shingo, e un bambino, Satoru. Con l’aiuto del ragazzo, Shingo riuscirà a ottenere sentimenti umani e una propria coscienza. Nelle mani di Umezz, visioni cyberpunk si tingono di horror, e il confine tra macchina e uomo, microchip e sangue si fa più che mai labile.
Nelle mani di Umezz, visioni cyberpunk si tingono di horror, e il confine tra macchina e uomo, microchip e sangue si fa più che mai labile. Se in Aula alla deriva Umezz criticava la società capitalistica del Dopoguerra, qui proietta lo sguardo verso il futuro, con approccio ancor più psicologico e sottile, con parallelismi e riflessioni sul lavoro umano e quello delle macchine, sulle aspirazioni (reali e attuali) degli uomini e quelle (ipotetiche e future) delle macchine. Un’opera attesa, che l’anno scorso, a molti anni dalla sua prima pubblicazione in Giappone, è valsa a Umezz il Premio al Patrimonio al Festival di Angoulême.