Rufolo e il grande evento, di Fabio Tonetto (Eris Edizioni)
Rufolo è una sorta di funny animal, anche se non è un orsacchiotto, nemmeno un cane, né qualunque altro animale, stando a quel che dice il suo stesso autore. Rufolo si muove in un mondo che non c’è, che non ha contorni, e le cui dimensioni sembrano avere regole tutte loro, non proprie del nostro mondo. Anche il linguaggio con cui si esprimono Rufolo e gli altri personaggi buffi che si muovo intorno a lui sembrano seguire parametri del tutto alieni.
Ispirato dalle strisce più tradizionali e all’animazione classica – nonché al mondo del design delle mascot – Tonetto realizza storie surreali, basate su dialoghi apparentemente ameni, ma che in realtà nascondono una profondità esistenziale. E questo volume – più del precedente pubblicato nel 2016 – è una esplicita e prolungata storia unica, una sorta di lunghissima striscia senza confini che indaga sull’identità del personaggio. Già nelle prime battute Rufolo chiede a un insetto di spiegargli cosa sia lui stesso, se un orso o cos’altro. Il suo vagare è una continua ricerca per capire la ragione della sua esistenza, in un disincantato botta e risposta con altre figure buffe quanto lui.
Rufolo e il grande evento continua la ricerca di Tonetto nella costruzione di racconti sempre in bilico tra il divertito e il disturbante, affermando la spiccata personalità dell’autore.
QUI ci sono un po’ di pagine da leggere in anteprima.