di Elisa Pierandrei
Sono gli anni che prepararono l’ascesa in Thailandia del magnate delle telecomunicazioni e leader politico (populista) Thaksin Shinawatra, premier dal 2001 al 2006, a fare da sfondo a Il re di Bangkok, nuovo graphic novel pubblicato da add editore nella collana Asia, curata da Ilaria Benini, che propone storie e saggi pensati proprio per avvicinarsi a regioni del mondo che stanno vivendo una trasformazione accelerata e travolgente.
Realizzato a sei mani dall’antropologo Claudio Sopranzetti con i disegni di Sara Fabbri e il contributo di Chiara Natalucci, il fumetto racconta la storia di un thailandese qualsiasi, Nok, e del suo desiderio di vivere e lavorare nella capitale del suo Paese.
Ambientato inizialmente in un periodo di tempo compreso tra gli anni Ottanta e Novanta, quelli in cui il Paese del Sud-est asiatico subì la liberalizzazione del mercato, il racconto prende corpo non appena il personaggio principale travalica il confine della sua miseria e si trasferisce a Bangkok e prosegue fino al crollo economico del 1997, mostrandoci il personaggio entrare negli anni 2000.
Frutto di una ricerca iconografica condotta nel corso di una residenza che i tre autori hanno svolto proprio nella capitale thailandese nel 2015, il lavoro è stato messo su carta da Sara Fabbri, che dal marzo 2018 è art director della rivista Linus.
La ricostruzione di luoghi, vestiti, architetture e materiali grafici è fortemente realistica. Sempre dettagliata, ma senza essere sovraccarica, sa cogliere l’essenziale, grazie anche a una impaginazione fluida e dinamica.
L’immagine dei tentacoli di una piovra (insaziabile) che inghiotte tutto – campi e fiumi, palazzi e persone – è una figura potente e fantasiosa che catapulta il lettore nell’atmosfera di una città bulimica e ingorda, in cui la solitudine urbana prende il sopravvento sulla vita dei suoi abitanti più sfortunati.
È un ritratto che si scontra con l’immagine da cartolina che conserva Bangkok. La megalopoli viene così messa in discussione dall’esistenza magra e avvilente che conduce un cittadino che solo le pagine di un fumetto possono trasformare in personaggio.
La sceneggiatura come il disegno coglie l’essenziale. Alle spalle ci sono i dieci anni di indagini antropologiche di uno degli autori, Claudio Sopranzetti (ricercatore a Oxford), e il paziente lavoro di editing di Chiara Natalucci.
Nelle pagine di questo graphic novel, la storia narrata è liberamente tratta da fatti realmente accaduti, si legge in una nota. Ma gli autori ci tengono a precisare anche che ogni dettaglio è reale, nonostante i personaggi siano inventati (appunto).
Se è vero che il boom economico in Thailanda ha coinvolto soprattutto i settori turistico e manifatturiero (oltre all’export), non è un caso, quindi, che Nok trova lavoro come muratore proprio in un resort in costruzione sull’isola di Kho Pha-Ngan, mentre aveva iniziato in una fabbrica di scarpe. A Bangkok il tempo è denaro e il denaro è tutto, recita una pagina del libro.
Il finale, però, lascia l’amaro in bocca. Nok vive ancora a Bangkok con sua moglie Gai, ma ormai fa il venditore ambulante, rimasto cieco nei disordini del 2010. Il coraggioso protagonista di questo graphic novel ora vuole tornare al suo villaggio di origine, nei campi di riso della regione dell’Isan, e lì riunirsi, insieme alla moglie, a suo figlio Sun. In tutti questi anni era stato un contadino e un migrante, un tassista e un muratore; si era fidato del monaco, del re, e di Thaksin. Ma, ora, cosa rimaneva di lui? Forse che le onde della storia sollevano, travolgono, o inghiottono le persone comuni?
Stanco e avvilito, Nok si mette in ascolto della città e del vuoto intorno a lui. Gli appare una realtà diversa da quella che conosceva e alla quale aveva tentato di opporsi: C’era “una piovra che avvinghiava tutto e tutti, indifferente alle esistenze degli uomini”.
Il re di Bangkok
di Claudio Sopranzetti, Sara Fabbri, Chiara Natalucci
add editore, aprile 2019
brossura, 224 pagine, colore
19,50 €