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Il potere della scrittura, e del disegno: “Instantly Elsewhere” di Palloni e Martoz

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Owen Theobart è uno scrittore che non può smettere di scrivere perché tutto ciò che immagina ma non mette su carta diventa reale. Quando compare un uomo dotato di superpoteri che vuole ucciderlo, ma che lui non si ricorda di aver mai immaginato, deve ricorrere al suo potere e alla sua intelligenza per sopravvivere.

Instantly Elsewhere martoz palloni

Questa è la trama di Instantly Elsewhere di Lorenzo Palloni e Martoz, la loro prima opera in collaborazione. Dopo una campagna di crowdfunding che non è andata a buon fine, il progetto è stato portato avanti dai due autori e pubblicato da Shockdom a Lucca Comics & Games 2018.

La storia si riassume praticamente tutta nel pitch che ho scritto sopra: per circa 200 pagine Owen cerca di contrastare il superuomo che vuole ucciderlo grazie alle creature che riesce a immaginare e all’appoggio dei suoi familiari; un paio di flashback indagano sul suo passato e altrettanti colpi di scena movimentano il tutto, tenendo avvinto il lettore. Una formula di grande efficacia nella sua semplicità.

Questa linearità ricorda immediatamente i grandi scrittori di fantascienza specializzati in racconti brevi, che infatti vengono citati espressamente come ispiratori dell’opera; il protagonista stesso ha le fattezze di Fredric Brown, autore ai cui celebri racconti con finale a sorpresa (i fulminei Sentinella, Questione di scala, La risposta, ma ancora di più quelli di media lunghezza come ...e gli dei risero o L’abbandonato di Krueger III – leggetevi la raccolta Cosmolinea B-2 se non sapete di cosa sto parlando) si avvicina maggiormente il fumetto, dopo una bella shakerata con i comic book di supereroi.

Instantly Elsewhere martoz palloni

La sceneggiatura non si perde mai in manierismi e fronzoli. Va dritta al punto, raccontando una storia di puro intrattenimento, potente, spiazzante e che non pretende mai di fare discorsi “alti”.

Anche il potere di Owen, che in mano ad altri autori sarebbe stato al centro di riflessioni interminabili sul significato dello scrivere storie, viene sfruttato come motore e filo conduttore della storia più che come spunto filosofico. È palese che un fumettista prolifico come Palloni, raccontando di un uomo che non può smettere mai di scrivere, non può non aver pensato al suo lavoro, ma il libro non appare mai come un esorcismo della sua furia professionale.

L’unico momento in cui sembra alzare un attimo lo sguardo è la sequenza onirica rivelatrice che prepara il terzo atto. La presa di coscienza di Owen appare come la dichiarazione di una poetica, o addirittura la presa di coscienza di uno scrittore – che sia Theobald, Palloni o chiunque altro – dei suoi poteri e delle sue responsabilità, come fosse un supereroe. Ma anche qui, il colpo di scena conclusivo del libro smorza questo unico afflato filosofico, riportandoci all’interno del puro intrattenimento; non banale ma pur sempre una “semplice” lettura d’evasione.

La maledizione di Owen Theobald: scrivere scrivere scrivere

La serratezza della trama influenza anche i disegni di Martoz che, dopo i suoi libri da autore unico, si è ritrovato per la prima volta a lavorare su una sceneggiatura altrui. E la cosa gli ha fatto molto bene.

«Spesso nei suoi fumetti Ale (Martoz, Alessandro Martorelli, nda) è un po’ troppo criptico. Volevo fare una cosa per far capire alla gente che sa raccontare alla grande», dice Palloni. In effetti il difetto principale della sua opera precedente, Il cacciatore Gracco per Coconino, era una narrazione che, all’interno di una trama volutamente surreale e onirica, aveva dei passaggi molto ostici, se non addirittura un po’ sfilacciati o poco chiari, in cui il libro si reggeva soprattutto sui suoi disegni.

In Instantly Elsewhere, invece, non dovendosi preoccupare della sceneggiatura, Martoz si concentra maggiormente sulla narrazione e sulla recitazione dei personaggi. Il risultato è un racconto potente, certamente più facile da avvicinare per un pubblico più vasto come può essere quello di Shockdom rispetto a quelli di Canicola (Amore di lontano) e Coconino (Il cacciatore Gracco) con cui ha pubblicato in passato. Nonostante questo, però, la sua voce di autore riesce a farsi sentire con chiarezza nelle sue classiche tavole a matita, che fondono Picasso con Toppi, Battaglia e Kirby, colorate con colori acidi.

Pagine d’azione a confronto: a sinistra Instantly Elsewhere, a destra Il cacciatore Gracco.

Questo libro apre quindi anche una nuova strada per il disegnatore, che dimostra di saper variare registro tra opere più sperimentali come quelle fatte in passato e altre di taglio più popolare. Non vuol dire, ovviamente, che ci dobbiamo aspettare un suo fumetto in Bonelli (anche se ama Zagor e lo disegna spesso), ma che con il suo stile molto personale, magari ancora in coppia con Palloni o con altri sceneggiatori di genere che lo sappiano valorizzare, potrà contribuire a dare una visione più contemporanea del fumetto italiano giallo e d’avventura.

Istantly Elsewhere
Cosa fa più “fumetto popolare” di dinosauri contro supercriminali?

Instantly Elsewhere, insomma, è un libro in cui l’affiatamento tra sceneggiatore e disegnatore – qui alla prima collaborazione – risulta riuscito e immediato. Un libro che non si perde mai per strada, ma che trascina fino in fondo il lettore in un turbinio di invenzioni e di pagine mozzafiato.

Instantly Elsewhere
di Lorenzo Palloni e Martoz
Shockdom, ottobre 2018
brossurato, 240 pagine, colori
25,00 €

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