Per la rubrica #tavolidadisegno, siamo entrati nello studio del fumettista Lorenzo Ghetti – il creatore del webcomic To Be Continued – che da poco ha pubblicato il suo primo libro con Coconino Press, intitolato Dove non sei tu (QUI le prime pagine in anteprima).
Quali sono i progetti a cui stai lavorando attualmente?
Finito il libro ho deciso di dedicarmi ad un po’ di progetti come solo sceneggiatore. Sto lavorando al secondo ciclo di MILLENNIALS – Born to Be Heroes, sempre insieme a Claudia Nuke Razzoli e Caterina Cappelli, e con Francesco Guarnaccia lavorerò ad una delle serie del quarto anno di ERCcOMICS (www.erccomics.com).
Io, Giorgio Abou Mrad e Claudia Palescandolo stiamo mettendo insieme da qualche mese una miniserie di distopia supereroistica, e con Arianna Farricella sto preparando il materiale per proporre un nuovo concept di fantascienza.
Come solo disegnatore invece collaboro con Luana Vergari a diversi progetti di fumetto per piccolissimi. È diverso tempo che mi frulla in testa anche un altro piccolo progetto di autoproduzione, ma ancora non ho avuto il tempo di buttarlo giù.
Quali strumenti usi per disegnare?
Ormai difficilmente esco dalla confort zone della Wacom (Intuos Pro), e anche per cose piccole parto direttamente con uno schizzo in digitale. Uso parallelamente Photoshop, Indesign e Clip Studio Paint, in base a cosa devo fare.
Hai qualche abitudine prima di metterti a disegnare?
Cerco di leggere libri e fumetti tutti i giorni, e dato che se ci provo di sera mi addormento dopo tre pagine ho preso l’abitudine di leggere un po’ dopo colazione e un po’ dopo pranzo, prima di mettermi alla scrivania.
Ci sono libri o fumetti che devono essere a portata di mano mentre disegni?
Mi piace avere scaffali di libri in casa, ma difficilmente li uso al di fuori dei momenti di lettura; ammetto di non essere un gran “rilettore”. Tendenzialmente nei libri e nei fumetti cerco solo piacere narrativo, e (sbagliando, sicuramente) faccio poco caso a elementi e stili che possono essermi utili nel mio lavoro.
Hai un oggetto in studio a cui sei particolarmente affezionato?
Di scrivania in scrivania, nei vari anni da studente e post studente le due cose che ho quasi sempre avuto intorno sono una foto di mio nonno, che faceva l’editore, e una fan art di Chobits che mia sorella mi fece quando eravamo piccoli.
Quando eravamo a scuola era lei la disegnatrice della famiglia, e ho iniziato a disegnare fumetti perché in casa lo faceva lei. La prima serie manga che ho iniziato a leggere, Slam Dunk, era sua.