L’età dell’oro vol. 1, di Cyril Pedrosa e Roxanne Moreil (Bao Publishing)
Dopo tre anni dall’ultimo lavoro, Gli equinozi, Cyril Pedrosa torna con il primo volume de L’età dell’oro, un’epopea in due parti che spinge in avanti la produzione dell’autore francese, il cui stile si è fatto negli anni sempre più consapevole.
L’età dell’oro narra le vicende di Tilda, erede al trono dopo il suicidio del padre. Il regno si sta corrodendo a causa delle spinte centrifughe di conti, duchi e signorotti interessanti al potere e alla cupidigia invece che alla serenità del popolo che amministrano. Assediata da consiglieri malevoli e una madre arcigna, Tilda, insieme ai fidi cavalieri Takred e Bertil, finirà per scoprire che il destino ha in serbo per lei piani più grandi di quanto potesse immaginare.
Forte delle esperienze intimiste ma raccontate con un afflato da romanzo-fiume di Portugal e Gli equinozi, Pedrosa recupera le atmosfere fiabesche di Tre ombre e ne amplia le mire. Coadiuvato ai testi da Roxanne Moreil, mette su carta una storia d’altri tempi, facendo scontrare ambienti classici con una messa in scena modernissima, complice una colorazione caleidoscopica.
E le dimensioni del volume (23×30 cm) contribuiscono a dare respiro alle tavole, immergendo il lettore in una storia che guarda al passato ma che ci parla del presente.