Siamo entrati nello studio di Francesco Bisaro, disegnatore friulano dello staff di ReNoir Comics per la serie Don Camillo a fumetti. Tra le sue numerose collaborazioni con editori italiani e stranieri si segnalano le illustrazioni per i calendari dell’Associazione Tolkieniana Italiana e per la mappa della Contea, unico autore italiano per la nuova edizione del Signore degli Anelli.
Quali sono i progetti a cui stai lavorando attualmente?
Attualmente sto lavorando e collaborando su vari fronti. In primis, con mia somma gioia, sto portando avanti la collaborazione con la ReNoir Comics sulla collana Don Camillo a fumetti, per la quale disegno ormai dal nono numero.
Sempre tramite la ReNoir Comics disegno le storie dei santi per il mensile Junior T, edito dall’Istituto di Apologetica, mentre da pochissimo sono entrato nello staff di Éditions Petit à Petit (e per questo un grazie enorme va a Frèdèric Brèmaud): per loro, ho in commissione sette tavole per Bordeaux Tome 1. Appena inziate.
Collaboro saltuariamente anche con la Ferrogallico editore per cui ho pubblicato il mio primo graphic novel, Almerigo Grilz – Avventure di una vita al fronte.
Quali sono gli strumenti che usi per disegnare?
Gli strumenti che normalmente uso sono i soliti, anche banali se volete: portamine, gomma pane, cerchiografi di varia entità e natura, taglierino per gli errori, qualche pennello Winsor & Newton, che uso davvero poco, e tanti, tanti pennarelli. Faber-Castell, Pentel, Staedtler, Pigma micron 0,05 per i dettagli più piccini e, se proprio voglio fare lo sporcaccione, bianchetto su sfondo nero. Oppure in digitale, ma in quel caso basta una Wacom Cintiq 21ux, di tripla mano.
Hai delle abitudini particolari prima di metterti a disegnare?
Prima di disegnare, non ho particolari abitudini o riti che dir si voglia. Cerco, se posso, di rilassare la mente prima di scarabocchiare qualcosa. Chiudo gli occhi un momento e faccio il vuoto, oppure maneggio qualcuno dei miei personaggi Disney Infinity.
Sì, perché dovete sapere che sono drogato di modellini dei miei personaggi preferiti. I miei colleghi in ReNoir oramai lo san bene. Se vedo una statuina bella bella, non rispondo più di me. Ma dicevo, i character di Disney Infinity… Non che ci giochi, badate bene. La PlayStation che servirebbe per farli funzionare non ce l’ho. E manco mi interessa averla. Ma questi personaggetti sulla loro pedana che fa partire il gioco interattivo sono di una fattura che a me piace molto… Mi ricorda lo stile di Sean Galloway… Bellissimi! Maneggiarli tra le dita mi stimola un qualcosa, non so… mi carica.
E mentre lavoro, se posso, musica musica musica. O meglio, soundtrack soundtrack soundtrack. Non solo John Williams e Hans Zimmer, che sono i capostipiti, ma anche Alan Silvestri, Henry Jackman, Ramin Djawadi, Danny Elfman e l’immancabile Blake Neely. Oppure silenzio, ché devo spremere le piccole celluline grigie e devo creare. Tuuuutti zitti.
Ci sono libri o fumetti che devono essere a portata di mano mentre disegni?
I fumetti che mi stimolano tantissimo mentre lavoro sono tra i più svariati e variopinti. Ma se proprio proprio devo concentrare in tre categorie, direi tre autori, non sopra tutti gli altri ma i primi che mi vengono in mente. Claudio Villa per il realistico, Giulio de Vita per il semi realistico e Giorgio Cavazzano per l’umoristico. Ma davvero, in questa maniera non faccio giustizia agli altri. E ce ne sarebbe da scrivere!
Hai qualche oggetto in studio a cui sei particolarmente affezionato?
Beh, direi che del mio feticismo per le statuette ho già parlato abbastanza, no?