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Lo scaffale di Enrico “Nebbioso” Martini

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Per la rubrica “Lo scaffale di…” abbiamo chiesto a Enrico “Nebbioso” Martini di raccontarci le sue letture più recenti. Martini è autore dei testi del graphic novel Sette passi, pubblicato da Shockdom.

Gli Immortali Iron Fist, di Kaare Andrews e Afu Chan

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Mi sono appassionato tardi a Iron Fist e molto è dovuto al suo cambio di look (quel cavolo di colletto anni Settanta proprio non mi andava giù), ma ogni nuova serie fa cresce l’emozione del piccolo Marvel Fan che è in me. Di questa mini ho adorato la scelta stilistica di optare per una valanga di vignette doppie, mossa che sembra quasi volerci mettere davanti allo schermo di un cinema. Il tratto di Chan si scosta molto dal pulp della serie precedente, preferendo esagerazioni da cartone animato che, unite al ribaltamento del rapporto maestro-discepolo, rendono la storia appassionante e decisamente spassosa.

Pistouvi, di Merwan Chabane e Bertrand Gatignol

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Adoro le favole. Adoro i fumetti da leggere più volte per trovare nuove significati e sottotesti. Qui la storia della bimba e del volpino ti irretisce con un tratto che vuole rimandare a una certa produzione di anime e ti cattura con una serie di metafore e rimandi che ti costringe a pensare, a soffermarti sulla scrittura adulta oltre all’aspetto “bambino”.

Up All Night, di Giulia Argnani

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Che io e Giulia avessimo un retroterra di passioni comune non era una novità. Leggere questo suo lavoro mi ha portato a provare un senso di ammirazione e invidia per la sua capacità di mettere su carta le emozioni proprio come provo a fare io. Musica, citazioni, romance: impossibile non sentirsi coinvolti da Up All Night!

Haikyuu!!, di Haruichi Furudate

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Adoro gli spokon ma sono anche terribilmente difficile di gusti. Era dai tempi di Eyeshield 21 che non amavo un manga di questo genere. Eppure qui è tutto diverso e non ci sono colpi speciali, non c’è il riso sguaiato e le situazioni ridicole… c’è sudore, sofferenza e tecnica, tanta. C’è chi ha detto che il manga non regge il confronto con il suo corrispettivo in anime, ma ogni vignetta a me sembra un fotogramma sospeso nel tempo, lo storyboard per il futuro animatore che dovrà trarne un cartone. E poi c’è l’adrenalina, tanta.

Mercurio Loi, di Alessandro Bilotta e disegnatori vari

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Mercurio Loi è un titolo vinci facile con me, pieno com’è di elementi che mi fanno impazzire: una serie ad ambientazione storica, piena di bizzarria e di trovate geniali (dalla griglia che “si muove” alle pagine “ricorrenti”, ai riferimenti al viral marketing ante litteram), con personaggi così antipatici che non si può non amarli e indagini tanto reali da sfociare nell’assurdo. È forse il fumetto più fresco e interessante visto negli ultimi periodi.

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