Prende il via una primavera calda di pubblicazioni a fumetti. Già a marzo, in anticipo sull’appuntamento più rilevante della stagione – il Napoli Comicon –, sono state presentate alcune novità interessanti, complici anche manifestazioni fumettistiche come il Cartoomics di Milano e il Be Comics! di Padova.
Marzo è stato anche un mese di grandi ritorni, sotto varie forme. Si è conclusa una delle serie più longeve e amate di un maestro del fumetto italiano; è arrivata finalmente in distribuzione la raccolta di un classico del fumetto surreale e bizzarro; un mito del fumetto horror e dark americano è riemerso in una interpretazione tutta italiana. Nel frattempo, si è allargata la proposta del fumetto d’autore nipponico della collana Gekiga di Coconino Press ed è arrivata finalmente l’opera più recente di uno dei più amati autori mainstream americani.
Jonas Fink – Il libraio di Praga, di Vittorio Giardino (Rizzoli Lizard)
Dopo 20 anni di attesa, Vittorio Giardino ha completato il terzo e ultimo capitolo della saga di Jonas Fink, uno dei suoi personaggi più amati (del quale abbiamo parlato QUI). Così come per i lettori, il tempo è passato anche per i personaggi, che ritroviamo nel 1968, nel mezzo della cosiddetta Primavera di Praga che segnò l’ascesa al potere di Alexander Dubček e la successiva invasione della Cecoslovacchia da parte dell’Unione Sovietica.
Ambientata dunque durante la dittatura, Il libraio di Praga riflette sull’importanza che la cultura assume in questi scenari, bistrattata e spesso addirittura bloccata perché temuta e ritenuta pericolosa. Da questo parte l’intrigo in mezzo al quale si ritrovano un Jonas Fink ormai adulto e tutti gli altri personaggi.
La nuova storia è stata presentata in Italia da Rizzoli Lizard all’interno di un volume intitolato Jonas Fink: Una vita sospesa, che raccoglie tutta la saga ventennale del personaggio, a partire dalla prima storia realizzata da Giardino agli inizi degli anni Novanta.
QUI un po’ di pagine in anteprima.
Il bus, di Paul Kirchner (Barta Edizioni)
Il bus è una striscia ormai leggendaria, apparsa originariamente sulle pagine della rivista Heavy Metal dal 1979 al 1985. Un uomo di mezz’età attende il bus e alla fermata possono succedere gli eventi più imprevedibili, oppure il protagonista può essere il bus stesso e i suoi passeggeri, più o meno casuali. L’opera di Kirchner è visionaria e surreale, una netta e spietata critica alla società moderna che tuttora trova ampio riscontro nella realtà, anche a distanza di decenni dalla sua creazione.
Kirchner lavora con la sperimentazione, piegando i limiti delle vignette e delle strisce. La sua realtà è malleabile, la dimensione del vero e del sogno (incubo?) si fondono con inquietante naturalezza. Il tratto di Kirchner è netto e chirurgico, la sua satira sulla società si esprime con comicità nera, a tratti di una spietatezza kafkiana. Come afferma Tonio Troiani nella sua recensione, Il bus ha «disseminato indizi, note, riflessioni su quello che poteva essere il fumetto senza ricorrere quasi mai alla parola e utilizzando il minimo indispensabile: una pagina bianca, un percorso obbligato e una matita».
Il corvo: Memento Mori n. 1, di Roberto Recchioni e Werther Dell’Edera (Edizioni BD)
Nel 1989 James O’Barr creò Il corvo, la storia di un giovane ucciso insieme alla fidanzata da una gang e resuscitato da una presenza soprannaturale che lo tiene in vita, finché la sua sete di vendetta e giustizia non verrà placata. Da allora Il corvo è diventato un fumetto di culto, che è riuscito a costruire un immaginario dark di immediata presa sul pubblico. Negli anni successivi, la storia è passata per mano di una manciata di editori che hanno prodotto sequel e nuovi racconti autoconclusivi, tutti basati sullo stesso meccanismo narrativo, ossia che un personaggio venga riportato in vita per riparare ai torti subiti e poter trovare pace.
Il corvo: Memento mori è l’ultima aggiunta in questa serie di storie ed è la prima a essere co-prodotta con un editore italiano. IDW Publishing si è infatti unita con Edizioni BD per proporre una nuova versione del personaggio. A realizzarla, Roberto Recchioni e Werther Dell’Edera, con Giovanna Niro ai colori e altri autori a realizzare una back up story per ogni numero. Il team creativo introduce un nuovo Corvo, tutto italiano, ambientando le vicende a Roma e inserendo una connotazione religiosa assente nelle precedenti storie. David Amadio è un chierichetto che rimane ucciso, insieme alla ragazza, in un attentato di matrice religiosa, ma viene resuscitato diventando il nuovo Corvo e preparandosi a scatenare la sua furia sui colpevoli del gesto.
Memento mori debutta con un primo numero forte dei testi agili di Recchioni e del tratto cupo di Dell’Edera. Come ha scritto Andrea Fiamma, «è un inizio promettente che già supera per bontà il resto della produzione corviana».
Neve rossa, di Susumu Katsumata (Coconino Press)
Neve rossa è una raccolta di racconti nei quali il reale e fantastico si fondono con fluida naturalezza. Susumu Katsumata è stato uno dei maestri del fumetto d’autore giapponese, tra le matite più autorevoli della storica rivista Garo. In queste storie, Katsumata racconta un Giappone rurale con passione e gusto del vero, ma a colpire è la sua capacità di unire realismo e folklore.
Katsumata attinge da un background culturale simile a quello di Shigeru Mizuki, con la sua passione per il mondo degli yokai (mostri del folklore nipponico), rielaborandolo con spiccato spirito sociale. I personaggi di Katsumata sono attori di una commedia posti contro uno scenario da tragedia. Goffi e ingobbiti dal duro lavoro, portano il lettore in un mondo che pare più lontano di quel che è in realtà, in un Giappone di inizio Novecento, ancora distante dall’Occidente e dove mito e realtà potevano ancora fondersi.
QUI un po’ di pagine in anteprima.
Renato Jones: L’uno%, di Kaare Kyle Andrews (Panini Comics)
Renato Jones: L’Uno% è la prima serie creator-owned di Kaare Andrews, apprezzato copertinista, autore del rilancio di Iron Fist, disegnatore di Astonishing X-Men di Warren Ellis e regista horror dalle fortune alterne. Come già fatto diverse volte nel corso della sua carriera, il canadese si prende sulle spalle l’intero peso dell’impresa e lavora a sceneggiatura, matite e colori, confermandosi un fumettista non certo raffinatissimo ma dotato di un’energia con ben pochi pari.
In questa sua prima sortita in territori Image ci racconta di Renato Jones, un miliardario con una doppia vita da vigilante ossessionato dall’idea di eliminare fisicamente quell’1% delle popolazione proprietario di gran parte delle ricchezze economiche del pianeta. L’universo in cui si muove gronda di violenza, sesso e fisici tonificati da ore di palestra – immaginatevi una versione pedal to the metal di Bret Easton Ellis – mentre la grammatica del fumetto, tra anatomie grottesche e tavole fragorose, viene maltratta come si conviene a un progetto simile.
Aggiungeteci poi una carica politica tardo-adolescenziale sparata dritta in faccia, un sacco di frecciatine al Batman di Frank Miller, finte pubblicità di profumi con modelle seminude e la costante sensazione che Andrews abbia definitivamente perso il freno su ogni forma di autocontrollo. Non occorre altro per consigliarvi questo volume.