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Sacred Heart: lo scontro tra vita e trama

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Raccontare l’adolescenza e la tarda adolescenza nel romanzo a fumetti è una tendenza piuttosto assodata. Anche in Italia, dove capita spesso di essere -esimi, se ne sono viste di belle, basti pensare a L’estate scorsa di Paolo Cattaneo o Incendi estivi di Giulia Sagramola o i libri di Lucia Biagi. In America hanno scaffali di librerie belli pieni sull’argomento, menti e penne ben affilate. La cosa che viene particolarmente bene agli autori di fumetto americani in questo genere di fumetti è raccontare i sentimenti con grande realismo e fedeltà. Poi il contesto in cui si muovono i personaggi può anche essere non del tutto realistico, possono anche apparire razzi per strada o code e vagine dentate nei posti sbagliati del corpo, però i sentimenti sono verosimili.

In Sacred Heart di Liz Suburbia la dedizione a ricreare e rievocare sensazioni e umori prettamente adolescenziali si manifesta con particolare efficacia. A contribuire alla credibilità (non in senso realistico stretto, ribadisco) del suo racconto c’è la fedeltà nella ricostruzione di dinamiche tipiche della piccola provincia, quella che in USA non si può definire propriamente così, ma che sarebbe meglio chiamare “suburban town” e “suburbs” (sobborghi). L’autrice evidentemente ci tiene proprio a una certa estrazione “local” da small town, se appunto si è data uno pseudonimo che potremmo tradurre come Sobborga (non sono riuscito a scoprire il nome vero o ad avere conferma che quello sia un alias, ma non ci credo che Suburbia sia un cognome vero).

Liz Suburbia sacred heart
Sacred Heart racconta di una ragazzina e dei suoi amici, delle piccole sventure quotidiane che si incontrano tra la fine delle lezioni a scuola e il ritorno a casa fermandosi da un amico o al campetto, serate passate a festicciole in casa di amici o a concerti di band locali. In un susseguirsi di ordinarietà, qualcosa c’è a intralciare il corso degli eventi più banali, perché del resto non ci stupiamo quando due amici si mettono insieme, le cose vanno subito bene, ma dopo chissà.

A far da contraltare a questa totale ordinarietà servono degli elementi di disturbo, una trama e un trauma che giustifichino l’inizio e la fine del racconto. Ma la spudorata abilità della Suburbia sta nel suggerire questa prospettiva di disordine nell’ordinarietà all’inizio del libro, per ristabilire subito la cronaca quotidiana delle vicissitudini della sua protagonista e dei suoi amici, e dopo – chissà – tornare a disturbare di nuovo la vita dei protagonisti con un mistero di disturbante e semplice risoluzione.

Liz Suburbia sacred heart
Senza voler parlare di quello che di fatto è il mistero in sé – perché il pericolo spoiler è palese – si può dire tranquillamente che l’autrice mette in scena un gioco avvincente con il lettore. Gli dice di stare attento ai dettagli per cercare di ricostruire il mistero, gli fa intendere che prima o poi dovrà pur succedere qualcos’altro di inusuale e violento. E invece la vita va avanti così. “Life gets in the way” (“la vita si mette tra i piedi”), dicono gli americani . E in questo caso “la vita si mette tra i piedi della narrazione (di genere) stessa”, le dice che no, non c’è spazio, la realtà è più complessa e non è detto che il mistery sia poi così importante.

La Suburbia preferisce mettere da parte la trama per concentrarsi su fatti del tutto normali. Apparentemente un po’ indecisa, ma in realtà determinata a farsi gli affari suoi, come narratrice. Non me la sento di darle torto. Di storie di omicidi irrisolti ce ne sono tante in giro, ma anche di storie di adolescenti che si prendono-lasciano-riprendono. Quindi perché non scombinare un po’ le carte in tavola e scherzare col lettore.

Liz Suburbia sacred heart
L’autrice trae chiaramente insegnamento dai fratelli Hernandez. Un po’ nel disegno, con quel gusto punk di stendere neri netti che facilmente ti potresti ciclostilare come i poster di un concerto; un po’ appunto in questa tendenza a raccontare fatti ordinari spruzzati di qualche insolito mistero. Ad accomunarli è anche la sottocultura punk (di nuovo) che si manifesta in un sacco di citazioni, che divertiranno alcuni e ad altri potranno sempre fare da utile colonna sonora.

Sacred Heart
di Liz Suburbia
traduzione di F. R. Ledvinka
312 pagine in b&n
Eris Edizioni, settembre 2017
€ 19,00

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