Per la rubrica “Lo scaffale di…”, questa settimana ospitiamo Alice Socal, autrice dei graphic novel Sandro e Cry Me a River e presto in uscita con un albetto per Canicola Edizioni intitolato Il fratello di Jurgen.
Das tun und lassen der Aglaé, di Anne Simon
The Artist: Der Schnabelprinz, di Anna Haifisch
La serie di The artist è uscita periodicamente per Vice US, gli episodi sono stati pubblicati in due volumi cin Reprodukt successivamente a von Spatz, Rotopolpress (bellissimo anche questo! Editori segnate!). Solo a vederlo The artist, il protagonista, ci fa simpatia. Con i suoi tentativi artistici fallimentari e le sue esperienze di socializzazione ci si affeziona e riconosce immediatamente. Il sogno di successo, riconoscimento e felicità viene continuamente distrutto da una realtà ostile e crudele con conseguente ripiombaggio nell’autocommiserazione. Autoironico, poetico e geniale.
Wie ich versuchte, ein guter Mensch zu werden, Ulli Lust
Non so come ho fatto ad arrivare a 30 (+1) anni senza leggere un libro di Ulli Lust. Probabilmente perché il primo volume (edito in Italia da Coconino) é un tomazzo di una certe mole e di un certo costo. Wie ich versuchte, ein guter Mensch zu werden é il seguito del primo volume.Sono gli anni 90, periodo successivo agli anni burrascosi raccontati appunto in „troppo non é mai abbastanza“. Ulli vive a Vienna, spirito libero e anarchico. Sogna di entrare nell’accademia d’arte a Berlino, ha un bimbo di 5 anni che visita i fine settimana, tenuto dai nonni in campagna.La storia di concentra sul ménage a trois dell’autrice. Ama entrambi gli uomini e non vuole rinunciare al diverso tipo di amore che condivide con l’uno e l’altro. Da una parte l’affetto per George, uomo maturo anche nell’età, artista, intellettualmente stimolante e figura rassicurante e accondiscendente nel dividere il suo amore con un altro uomo; dall’altra parte la folle passione e ossessione sessuale con Kim, amante perfetto dalla emotività accentuata e inquietante crescente gelosia.Ulli racconta con sconcertante onestà i suoi desideri, sogni e fallimenti. Un libro che per questa schiettezza fa davvero paura e disagio. inutile a dire appassionante come pochi.
Born to lose, di Nicoz Balboa
I diari di Nicoz li ho divorati in poche ore. La lettura con il suo stile scanzonato mi hanno fatto stare bene. Anche Nicoz mi ha commosso. Ci si mostra senza scudi ma fortissima e capace di rovesciare una macchina con un dito. Bello.
Der Tod klebt an den Fersen, di Marko Turuner
Non posso dire molto su questo libro perché l’ho appena comprato nella mia fumetteria di fiducia ad Amburgo. A quanto pare Anke Feuchtemberger e Stefano Ricci hanno trovato qualche copia in soffitta. Il libro, edito da Mami Veralg (casa editrice di Feuchtemberger e Ricci ora assimilata da Reprodukt) non era così facile da trovare. La prima parte del libro é appunto La morte alle calcagna, edito da Canicola nel 2007. Il volume appartiene ai miei libri del cuore in assoluto. Il verde fosforescente su carta color sangue-ossidato é stato un vero colpo di genio degli amici di Canicola.
Le storie del volume di Mami Verlag sono state disegnate da Marko Turuner tra il 2004 e il 2011. Per me Turuner è uno dei disegnatori più bravi in assoluto. In un clima surreale, tra boschi del nord e contesti quotidiani si muovono personaggi bizzarri (dagli orsetti Kawaii ai supereroi della tradizione americana) ai quali viene accostato un linguaggio apparentemente freddo ma di singolare umorismo e dialoghi disorientanti. Poter leggere il seguito delle avventure di Intruso e G-Grattugia é un buon motivo per imparare il tedesco fin quando il libro non sarà interamente tradotto. Lo dico così a scatola chiusa senza ancora averlo letto tutto.