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Jack Kirby, Joe Simon e l’invenzione del fumetto rosa

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Tra i titani della Golden e della Silver Age, sua maestà Jack Kirby ha rivoluzionato il fumetto ideando alcuni dei supereroi Marvel più famosi di tutti i tempi. Prima di fare coppia con Stan Lee, aveva lavorato per anni con Joe Simon, creando Capitan America ed esplorando diversi generi narrativi, dall’avventura all’horror, dal crime al western, dalle storie di guerra a quelle di gangster. Ma non tutti sanno che, con lo stesso sceneggiatore, è riuscito anche a stregare milioni di lettrici: Simon e Kirby sono infatti considerati i creatori del fumetto rosa o, meglio, dei romance comicc.

La nascita del fumetto rosa

Capitan America aveva esordito nel 1941, intercettando il patriottismo di un paese che stava entrando in guerra. Ma di lì a poco proprio l’impegno bellico avrebbe allontanato i giovani lettori dai supereroi e dai fumetti in generale, spostando l’attenzione degli editori sulle lettrici. Fioriscono quindi storie decisamente meno avventurose che hanno per protagonisti ragazzi e ragazze della porta accanto: nel 1941 debutta Archie per MLJ Comics (poi Archie Comics), mentre la Timely Comics (poi Marvel) lancia nel 1944 Patsy Walker e l’anno dopo inaugura il filone delle carreer girls, serie incentrate su giovani donne lavoratrici.

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Joe Simon e Jack Kirby al lavoro

Come scrive nella sua biografia My Life in Comics, a fine guerra Simon torna al suo lavoro e ha un’intuizione:

Fin da quando ero tornato dal servizio militare, mi aveva colpito il fatto che non c’erano fumetti pensati per giovani donne. Certo, c’erano titoli come Archie Comics, ma erano storie divertenti sia per ragazzi che per ragazze. Ce n’erano tanti sugli animali, come Mickey Mouse e Punch and Judy. Se vedevi una ragazza leggere un fumetto, si trattava di uno di questi. Ma non c’era niente di specifico per teenager e ragazze più grandi. Così andai da Jack con l’idea di creare un titolo romance. «Sai, i miei genitori leggono spesso queste storie di “veri amori”», gli dissi. «Li comprano praticamente sempre. Perché non facciamo qualcosa di simile a fumetti? Per le ragazze?».

Così nel 1947 Simon e Kirby fanno un primo tentativo pubblicando con Hillman Publications My Date, che racconta di come il giovane Swifty aiuti Humphrey Bogart a convolare a giuste nozze con l’amata Chandra, riuscendo anche ad avere un appuntamento con Sunny, la ragazza che corteggia da tempo. Si tratta di una storia molto leggera e scanzonata, più simile ad Archie che a un racconto rosa.

kirby romance

I due si rimettono subito a lavoro per una vera e propria versione a fumetti di un romance. Ideano un intero albo, realizzando le storie principali e commissionando ad altri contenuti che facessero da riempitivo, prima ancora di proporre il progetto a un editore: qualcuno in malafede avrebbe infatti potuto rubare loro l’idea e farla realizzare ad altri, tenendoli fuori.

Tra le case editrici contattate, l’unica interessata è la Crestwood Publications (nelle persone di Reese Rosenfeld, Teddy Epstein e Mike Blier). Simon, più bravo nelle contrattazioni, riesce a estorcere all’editore un accordosenza precedenti nell’editoria a fumetti: in cambio dell’albo completo gli autori non prendono un compenso ma hanno diritto al 50% dei profitti. Come avrebbe sottolineato lo stesso Simon in un’intervista con il The Comics Journal, è in realtà un accordo molto stupido: se l’albo non vende, non solo i due non ci guadagnano nulla, ma hanno anche perso il lavoro e il denaro investiti.

È un bell’azzardo, ma col senno di poi si rivela essere una scelta saggia. Nel settembre del 1947 debutta il primo numero di Young Romance, edito da Feature and Prize, etichetta di Crestwood. Le vendite vanno oltre ogni rosea previsione: viene venduto addirittura il 92% della prima tiratura. In un’intervista successiva sempre con il TCJ, Kirby avrebbe poi commentato così questo straordinario successo:

Il romance era tutto intorno a noi. C’erano amori che facevano scandalo e c’era una sezione dedicata al gossip sui giornali. C’erano storie d’amore nei film. Ovunque andassi c’erano storie d’amore! Ecco da dove è venuta l’idea, ed era strano che non ci avessimo pensato prima! Non avevamo mai creato nessuna storia d’amore! Ce n’erano a bizzeffe in ogni edicola. Così, una notte, io e Joe ci mettemmo al lavoro e trovammo un titolo. Young Romance. E Young Romance stravendette.

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Michel Gagné (curatore della raccolta Young Romance: The of Simon & Kirby Romance Comics) ha definito Simon e Kirby dei geni del marketing anche solo per la composizione della prima copertina, dove si notano: un’immagine che introduce i protagonisti di una delle storie, tratteggiando un torbido triangolo amoroso; la dicitura “All true love stories”, che richiama apertamente il romance magazine più famoso dell’epoca, True Love appunto; e soprattutto il sottotitolo “Designed for the more adult readers of comics”, che gioca volutamente sull’ambiguità del termine adult insinuando che la rivista possa avere dei contenuti molto più spinti rispetto ai soliti fumetti.

Non è un dettaglio di poco conto: Young Romance è il primo caso di magazine esplicitamente etichettato dai suoi autori come adult. Viene quindi criticato da molti come un prodotto scandaloso e non adatto a un pubblico mainstream. Tra i detrattori più feroci ci sono soprattutto editori invidiosi del suo clamoroso successo, come l’ex datore di lavoro di Simon e Kirby, Martin Goodman della Timely (che aveva lanciato Capitan America), che in una lettera al distributore della rivista sostiene come un fumetto d’amore di quel tipo rischi di rasentare la pornografia, minando la credibilità dell’intero settore dell’editoria a fumetti.

In risposta, a scanso di equivoci, dal quarto numero della rivista la parola adult sparisce, ma le vendite continuano a salire, tanto da cancellare l’iniziale riluttanza “puritana” e spingere la concorrenza – Goodman compreso – a cavalcare il trend, pubblicando numerose imitazioni di Young Romance. Gli stessi Simon e Kirby moltiplicano le testate, creando nel 1949 Young Love e, con ambientazioni a tema, Western Love e Real West Romance. In molti casi, scelgono per le riviste delle copertine fotografiche, in modo da rendere gli albi a fumetti ancora più simili ai romance magazine tradizionali.

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Le storie e lo stile

Nei contenuti, i romance comics di Simon e Kirby riprendono tutti gli stilemi del romanzo rosa. Le eroine sono donne comuni – una cameriera, un’infermiera, una segretaria – che si innamorano di uomini comuni – un meccanico, un soldato, un uomo d’affari – e fondamentalmente sognano di sposarsi e fare le madri di famiglia (del resto, stando a Trina Robbins in From Girls to Grrrrlz, moltissime lettrici erano proprio giovani casalinghe).

Sempre sulla falsariga dei romance magazine, le storie, inventate di sana pianta dagli autori, sono spacciate per “vere”, ossia come adattamenti a fumetti di confessioni fatte dalle dirette protagoniste e per questo sono spesso narrate in prima persona.

Nonostante le copertine allusive, che lasciano presagire storie passionali e pruriginose, le relazioni sentimentali descritte sono del tutto caste. Non si fa minimamente riferimento al sesso, e non potrebbe andare diversamente in un’epoca in cui a una ragazza basta andare in macchina con un ragazzo per essere considerata “facile”(come nella storia I was a Pick-Up).

Le storie d’amore hanno sempre uno svolgimento travagliato anche quando si concludono con un lieto fine. In alcuni casi invece hanno un finale amaro o addirittura tragico. È il caso di Boy Crazy, dove la diciassettenne protagonista ruba il fidanzato alla zia trentenne (bollata come vecchia) per poi marcire in solitudine dopo aver causato la morte di un amico, o di Her Tragic Love, dove un uomo, ingiustamente condannato a morte per l’omicidio della sua ex, viene scagionato ma non fa in tempo a evitare il suicidio della sua nuova fidanzata. L’elemento drammatico è usato per rendere la storia più realistica rispetto agli intrecci ridanciani delle riviste per teenager.

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La copertina del volume “Young Romance: The of Simon & Kirby Romance Comics”

Alcune storie sono incentrate sul pregiudizio razziale (ma mai sugli amori interraziali, all’epoca illegali) o sul conflitto tra religioni o classi sociali. Esempi lampanti sono Fraulein Sweetheart, dove un soldato americano si innamora di una ragazza tedesca ma la lascia quando scopre che è una nazista convinta, oppure Shame, in cui una segretaria fidanzata con il suo capo prova vergogna per la povertà di sua madre, che pure ha sacrificato tutto per lei. In molti casi, le storie hanno la morale del “teach me how to live”, ossia le protagoniste vedono nell’uomo che amano una vera e propria guida che impartisca lezioni di vita e indichi i valori giusti da seguire.

Se nei contenuti appaiono del tutto allineati alla mentalità dell’epoca – con l’esaltazione di un modello femminile ormai per fortuna così datato da apparire straniante , i romance comics di Simon e Kirby sono sicuramente più innovativi sul fronte grafico, e questo per merito soprattutto di Kirby. Simon avrebbe negli anni successivi confessato di aver avuto delle remore nel coinvolgere il collega:

Non l’ho mai detto a nessuno, ma una parte di me pensava che lo stile di Kirby fosse eccessivo per il romance. Era un maestro delle scene d’azione, così pensavo di dissuaderlo dal lavorare a Young Romance e di sostituirlo con ragazzi come Bill Draut e Jerry Robinson. Avevamo diversi disegnatori che disegnavano le donne veramente bene, mentre le eroine di Jack somigliavano tutte a Roz [Goldstein, sua moglie n.d.r.]. Mentre producevamo le storie, però, constatavo che qualsiasi cosa disegnasse Jack fosse di gran lunga superiore a quello che facevano gli altri. Così cambiai idea.

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I due realizzano insieme oltre 1.900 pagine di romance comics. È probabile che il processo di lavorazione delle tavole sia lo stesso dei tempi di Capitan America: Simon che abbozza le storie e Kirby che le disegna e le rifinisce, dando spessore e consistenza a personaggi e ambientazioni. In altri casi è invece Kirby a disegnare le prime pagine della storia, mentre Simon le presenta all’editore per convincerlo ad autorizzarne la pubblicazione.

Le tavole dei romance comics sono, com’è naturale, incentrate sui dialoghi e solo di rado comprendono scene d’azione. Kirby riesce però a renderle il più possibile mosse e piene di vita, cercando soluzioni originali soprattutto nelle splash page.

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Splendore e tramonto del periodo rosa

Nonostante il grande pubblico li avrebbe quasi del tutto dimenticati, i romance comics sono per Simon e Kirby una svolta importante, perché danno loro una vera e propria stabilità economica. Con il gruzzolo guadagnato, i due comprano due case vicine tra loro a Long Island e tra il 1952 e il 1953 fondano una casa editrice tutta loro, la Mainline Publications con sede nel quartiere di Tudor City. L’etichetta pubblica solo quattro titoli – un western (Western Bullseye: Western Scout), una serie di guerra (Foxhole), un crime (Police Trap) e ovviamente un romance (In Love) – prima di chiudere i battenti dopo soli tre anni. In un’intervista a The Comic Journal, Kirby avrebbe spiegato la situazione:

Eravamo senza capitali e, semplicemente, non potevamo più andare avanti. Abbiamo avuto sfortuna. Wertham faceva cattiva pubblicità ai fumetti e così il pubblico si dimezzò. La gente non voleva farsi vedere mentre leggeva fumetti e per non farsi etichettare come poco intellettuale rispetto a chi leggeva libri.

Nel 1954, la pubblicazione di Seduction of the Innocent di Fredric Wertham e la conseguente istituzione della Comic Code Authority hanno infatti conseguenze devastanti sul lavoro di Simon e Kirby. Dopo aver eliminato dalle trame dei romance comics qualsiasi riferimento a omicidi, suicidi e ogni pur vaga allusione a relazioni torbide, i due, rispettivamente nel 1963 e nel 1959, concludono la loro esperienza con questo genere e prendono strade diverse. E, soprattutto per Kirby, sarà l’inizio di una nuova grandissima stagione.

Leggi anche: Jack Kirby, il Re dei comics

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