A primavera, a un anno esatto dal primo numero, è uscito il secondo volume dell’antologia Crisma, nata per iniziativa del Lab. Aquattro (Emma Verdet, Chiara Lanzieri, Martoz, Gemma Vinciarelli) e di una manciata di fumettisti romani grazie al supporto del Centro Sociale La Torre.
Il primo numero arrivava l’anno scorso in occasione di Napoli Comicon e lo stesso è successo col secondo albo, che rappresenta un passo avanti qualitativo nei contenuti. Le storie si fanno più solide e la direzione acquista maggiore personalità.
Se nel primo la tematica del cibo era limitativa dal punto di vista creativo e tematicoq, in questo secondo albo le numerose storie ruotano attorno a un immaginario urbano, pertanto piuttosto più variegate nello sviluppo e negli spunti. I toni sono talvolta cupi, sia dal punto di vista cromatico che tematico, con incursioni notturne in città più o meno immaginarie o in dimensioni mentali che riflettono sulla condizione urbana.
Quando l’ambiente si coniuga a una dimensione temporale notturna, le storie si fanno ancor più interessanti e complesse, sorrette da neri intensi o ampi toni di grigio. In alcuni lavori il grigio è anche fin troppo scuro, probabilmente per fasi di stampa o di post-produzione non riuscite a pieno.
Quando l’antologia è frutto di autoproduzione – e in Italia attualmente l’antologia è prerogativa quasi esclusiva dell’autoproduzione – è nella scoperta di nuove voci o di personalità ancora non espresse a pieno che trova maggior ragione di essere (basti pensare al lavoro svolto anche da B Comics). In questa prospettiva, anche in Crisma i contributi più intriganti sono appunto quelli di autori non ancora visti al lavoro sulla lunga distanza o quelli di chi si prende le poche pagine a disposizione per la sperimentazione di un segno audace e personale che magari sarebbe di complessa gestione su una storia lunga.
Sono undici le storie contenute, di Lorena Canottiere, Luigi Ricca, Serena Schinaia, Chiara Lanzieri, Martin Lopez Lam, Emma Verdet, Tuono Pettinato, Gemma Vinciarelli, Davide Bart Salvemini, Nicoletta Baldari e Martoz, più le illustrazioni di Massimiliano Di Lauro. Gli interventi che si distinguono in quest’ottica sono quelli dello spagnolo Martin Lopez Lam – autore anche di una splendida copertina – che ha un segno estremamente lisergico avvicinabile tanto ad Andrea Bruno quanto a Brian Chippendale, ma con approcci particolarmente naïf; Serena Schinaia usa i suoi neri intensi per raccontare una storia notturna dai ritmi particolarmente emotivi; intense anche le chine di Gemma Vinciarelli, disturbante per una storia di disagio tra le mura di casa.
Tra i lavori più minimali sono degni di nota quelli di Emma Verdet e Chiara Lanzieri e Davide Bart Salvemini. Mentre tra i nomi più popolari spiccano le pagine di Lorena Canottiere, col suo segno emotivo e intenso, al servizio di un duro tema di attualità, quello delle occupazioni di abitazioni e degli sfratti. Dai tratti più classici ma davvero maturi è il lavoro di Luigi Ricca, che mette insieme tavole dal segno di ispirazione francese.
Ammetto di aver guardato con moderato interesse al debutto della rivista. Il primo numero aveva poche storie di qualità e incisività, tenute insieme da una tematica banale che era stata comunque sfruttata senza troppa inventiva o libertà. Alcuni lavori anche in questo numero non sono esattamente imprescindibili, e capita magari con autori noti, come Tuono Pettinato o Martoz, meno invogliati a lasciare un segno e distinguersi.
La rivista sembra però aver assunto una identità più solida, con storie dagli intenti esplicati con maggiore personalità e chiarezza di intenti.
Crisma vol. 2
di autori vari
Lab. Aquattro
112 pagina, b&n – 15 €