Per la rubrica “Lo scaffale di…”, a commentarci le sue letture più recenti, questa volta ospitiamo Marco Galli, autore di Nero petrolio, Oceania boulevard e Nella camera del cuore si nasconde un elefante e del recente volume Le chat noir.
Galli ha introdotto così la sua selezione:
Sono un lettore che ama perdersi per diverse strade contemporaneamente. Di fumetti ne leggo davvero pochi, so che pare snob detto da uno che li fa, ma ne ho letti molti in passato, ora mi annoiano, molti, non tutti e non è una questione di bassa qualità, è un mio problema. Non penso ci sia meno qualità rispetto a una volta, anzi. Sono io che non ne ho più molto bisogno, infondo li faccio e forse mi bastano già i miei: quando “esco” necessito di mischiarmi con altri piani di realtà. Sono un lettore multiplo, leggo sempre almeno una decina di libri insieme.
Don Chischiotte nella Mancia, di Miguel de Cervantes con illustrazioni di Gustave Doré
Lo leggo molto lentamente, mi serve quando ho bisogno di luce. C’è dentro tutta la tragicità comica della specie umana. Modernissimo.
Scala Galli per l’utilità nel fare fumetti: 100%
La soffitta, di Akab e Squaz
Leggere Akab mi lascia sempre una sensazione di “imperfetto”, ma non è una mancanza, è lo stesso che mi succede con i film di Cronenberg: mi fanno pensare per giorni ed è quello che mi serve da “spettatore” delle paranoie altrui. Qui, poi, abbiamo anche gli splendidi disegni di Squaz, che, tra l’altro, anche nei suoi lavori da autore completo, possiede sempre uno sguardo profondo e mai banale sulla realtà.
Scala Galli sulla utilità nel fare fumetti 80%
Il libro del cielo e dell’inferno, di Jorge Luis Borges e Adolfo Bioy Casares
Ce l’ho sempre sul comodino, mi serve quando ho bisogno di tenebre. Sembra che la lettura porti curiosità contagiosa.
Scala Galli per l’utilità nel fare fumetti: 100%
I fantastici quattro, di Stan Lee e Jack Kirby
Sto rileggendo in modo sparso le storie di Lee degli anni Sessanta. Storielline per minorati e scritte male. Ma nel suo tentativo di produrre un’epica moderna, anche se banalissima e intrinsecamente americana, riesce a produrre inspiegabilmente un certo fascino, dovuto soprattutto (o esclusivamente?) ai disegni di Kirby e a quel fattore “modernariato”.
Scala Galli per l’utilità nel fare fumetti: 20%
Rimbaud a Giava. Il viaggio perduto, di Jamie James
Per uno come me che a vent’anni viveva di poeti simbolisti francesi, un vero gioiellino. Un periodo breve in cui non si sa nulla di un Rimbaud in fuga da se stesso e di cui si perdono le tracce nella giungla giavanese. Soria vera di un genio che ha fatto della sua vita un eterna “magica” poesia, o viceversa.
Scala Galli per l’utilità nel fare fumetti: 70%