Questa settimana, la rubrica #tavolidadisegno, siamo entrati nello studio di Daniel Cuello, autore di Residenza Arcadia (Bao Publishing) e delle vignette che popolano la sua pagina Facebook, ma anche illustratore dei due volumi Il mio primo dizionario delle Serie TV cult e Il mio secondo dizionario delle Serie TV cult, scritti da Matteo Marino e Claudio Gotti ed editi da Beccogiallo.
A che progetti stai lavorando attualmente?
Proprio in questi giorni sto seguendo il lancio di Residenza Arcadia (Bao Publishing). Non è la mia prima storia lunga, ma è la prima pubblicata in tutta Italia e non so ancora bene cosa aspettarmi. Con la Bao ho voglia di fare altri libri (ed è una cosa reciproca!), ci sto pensando da ben prima di finire Residenza Arcadia e ho già delle idee strutturate. Parallelamente voglio continuare con le vignette che pubblico online, ultimamente le ho dovute un po’ mettere da parte per via dei vari impegni, ma appena mi fermo un momento vorrei riprendere a farle come si deve. E sto anche pensando di farne una raccolta, in molti mi hanno chiesto di pubblicare su carta i Momenti di vita reale. Vedremo.
Quali sono gli strumenti che usi per disegnare?
Più o meno nel 2009, sono passato al digitale. All’epoca non avevo idea di come si usasse una tavoletta grafica ed ero parecchio scettico: sui forum (eh sì, all’epoca si usavano ancora i forum) dicevano che nessuna tavoletta grafica avrebbe potuto sostituire la carta. Poi l’ho presa ed è stato subito amore, sai com’è, la tavoletta grafica fa tutto da sola, basta premere un tasto (si capisce il sarcasmo, vero?). Oggi ne ho una vecchiotta, con pezzi di plastica che volano da tutte le parti.
Come dicevo, da dieci anni uso la combo tavoletta grafica + Photoshop. Ho provato altri software ma alla fine sono sempre tornato sul buon vecchio fotoscioppino. Per i bozzetti, invece, niente sostituisce la carta: devono essere veloci, “buttati”. Anche perché spesso disegno bozzetti e butto giù idee mentre sono in giro (bar, autobus, bar, piazza, bar, ecc.).
Hai qualche abitudine prima di metterti a disegnare?
Dipende da quanto tempo passerò a disegnare. Se prevedo di disegnare per ore, giorni, mesi consecutivi, la prima cosa che faccio e pulire per bene il tavolo da disegno, mettere in ordine scartoffie, spruzzare il puliscitutto e passare ripetutamente lo strofinaccio. Come un maniaco. Poi metto su qualcosa di accompagnamento, ad esempio musica o più probabilmente film/serie TV. Posso “guardare” decine di film consecutivi senza vedere mai le facce dei protagonisti, perché in realtà guardo quello che sto disegnando.
Dopo tutte ‘ste cose inizio a disegnare.
Ci sono libri o fumetti che devono essere a portata di mano mentre disegni?
Da sempre considero Quino il mio maestro. Più che Mafalda, fin da sempre sono innamorato delle sue strisce senza parole. Ho preso molto da lui e tuttora vado a curiosare tra le soluzioni geniali che trova per far capire movimenti azioni ed espressioni con pochissime linee e spazio.
Nello studio tieni un oggetto a cui sei particolarmente affezionato?
Direi proprio la mia collezione di colonne sonore. Ascolto le musiche dei film (proprio quelle strumentali, le OST) da quando avevo circa 10 anni. Ne ho di svariati generi: commedie, fantascienza, film romantici, d’azione, drammatici… Uso da sempre le colonne sonore per pensare alle scene che devo disegnare. Quello che dico sempre è che non bisogna mai giudicare le musiche di un film basandosi sul film stesso, spesso film brutti hanno musiche stupende e viceversa. Una di quelle a cui tengo di più è la colonna sonora di X-Files (in totale sono venti ore di musica), tiratura limitata, l’epoca d’oro di Mark Snow, sono cupe, tristi e stranamente rilassanti.
Ora sono in quella drammatica fase in cui devo riuscire ad accettare che i CD prima o poi saranno definitivamente soppiantati dai servizi di streaming audio. Eppure non riesco a non prendere cd fisici, non riesco a smettere!