HomeFocusIntervisteIllustratore Italiano, un magazine 'trasversale' sul disegno

Illustratore Italiano, un magazine ‘trasversale’ sul disegno

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Nella primavera del 2016 faceva il suo debutto una rivista dal nome tanto semplice quanto chiaro:  Illustratore Italiano. Un magazine interamente dedicato al disegno, ovvero alle sue più diverse applicazioni quanto ai suoi vari mestieri. A un anno di distanza il progetto, creato dai fratelli La Duca sotto il nome di MOM studio (Maria art director e Filippo grafico) e nato con un lancio online frutto di un sano passaparola, conferma la buona idea di partenza – dare voce al mondo dell’illustrazione in Italia, vasto eppure privo di periodici di riferimento – e rilancia con una nuova veste grafica. Approfondimenti, interviste, portfolio, analisi, profili d’artista e rubriche insolite, per offrire una prospettiva sul disegno attenta alle tendenze, ai grandi artisti ma anche a chiavi di “lettura dell’immagine” poco comuni.

Lo spirito di ‘Illustratore Italiano’, qui a Fumettologica, ci ha colpito sin dagli inizi: per la rigorosa cura grafica, per la selezione dei temi e delle esperienze, per la curiosità verso nuove tendenze e nuovi autori – e naturalmente per l’apertura nei confronti del fumetto e dei fumettisti. Abbiamo perciò iniziato a collaborare e a partire dal numero 5, in distribuzione in questi giorni, cureremo una rubrica intitolata “De-Fumettologica”. Uno spazio dedicato al fumetto che ne seguirà l’attualità, ma con uno sguardo diverso dal solito: niente recensioni, bensì un laboratorio di “smontaggio del fumetto” in piccoli pezzi. Perché il buon fumetto, in fondo, lo si vede anche dai dettagli. Sulle pagine di Illustratore Italiano, “De-Fumettologica” selezionerà e commenterà ogni tre mesi un pugno di 5 immagini: una vignetta + quattro balloons. Dettagli speciali, scelti tra le soluzioni più interessanti e originali nel panorama del fumetto di oggi, con qualche incursione tra i “maestri del dettaglio” nella storia del fumetto.

Illustratore Italiano n.5 esce in occasione della Bologna Children’s Book Fair, dove sarà presente allo stand Canicola e inoltre lunedì 3, dalle 15.00 alle 16.00, con una portfolio review al Survival Corner – Mimaster Illustrazione (hall 26), alla ricerca di nuovi illustratori per i prossimi numeri. La rivista è acquistabile in abbonamento, tramite shop online o in alcune librerie indipendenti in Italia – e anche all’estero, grazie al fatto che si tratta di un magazine bilingue italiano/inglese. Per conoscere ancora meglio ILIT (la sigla che si è data la rivista) abbiamo voluto fare anche una chiacchierata con Maria La Duca, l’anima più ‘editoriale’ della testata.

La copertina del primo numero, disegnata da Martoz
La copertina del primo numero, disegnata da Martoz

In un paese ricco di giovani (e non) illustratori particolarmente affermati all’estero, da quale urgenza nasce la creazione di una rivista italiana dedicata all’illustrazione?

L’idea è nata nel 2014 mentre frequentavo la Scuola Comics di Padova. Cercavo un luogo dove trovare notizie, studiare e approfondire le conoscenze che stavano maturando. Un posto dove le professioni legate al disegno potessero condividere le proprie esperienze e interagire tra loro. Ho trovato siti di approfondimento ben fatti e ottime realtà specializzate, ma nessuna rivista che li facesse incontrare. Abbiamo colmato un vuoto.

Avete iniziato con un crowdfunding, ma non andò a buon fine. Come siete “ripartiti”

Avevamo scelto la linea editoriale, iniziato a lavorare ai contenuti e al progetto grafico. Quel che mancava erano i fondi necessari per partire, ma nel frattempo si era creato troppo rumore per abbandonare l’idea. Ci siamo guardati e abbiamo deciso di portare avanti ciò che avevamo iniziato e un mese prima del lancio abbiamo aperto le prevendite, riuscendo a raccogliere una buona somma. Abbiamo investito il nostro tempo, poi i singoli lettori e gli abbonati hanno messo in moto tutto il meccanismo.

La vostra è comunque una rivista a vocazione internazionale. Come vi siete mossi al di fuori dell’Italia? Che tipo di riscontro state ottenendo?

Cerchiamo di muoverci il più possibile, coinvolgendo e raccontando il progetto all’estero. Abbiamo partecipato ad alcuni appuntamenti in Francia e Inghilterra, aprendo il magazine a uno sguardo sempre più internazionale. A oggi siamo distribuiti a Londra e Berlino, grazie alla doppia lingua, e in Europa non abbiamo trovato riviste simili, quindi pensiamo che il mercato sia potenzialmente vastissimo. Il numero 5 è dedicato, peraltro, ai mercati internazionali, con articoli di Debbie Bibo, Anna Castagnoli, Jeremy Leslie e ‘Canicola bambini’, che faranno il punto sui nuovi modi di lavorare in questo campo. Con loro abbiamo cercato di capire quali direzioni può prendere l’editoria illustrata e come muoversi per lanciare progetti validi e interessanti.

illustratore italiano 5


Quale tipo di pubblico vi legge? La vostra non è una rivista indirizzata solo ai professionisti del settore.

Ospitiamo regolarmente alcuni dei più apprezzati professionisti italiani che scrivono e illustrano le notizie, ma il dialogo che si è creato accoglie anche appassionati e disegnatori alle prime armi. Se fosse una rivista troppo specializzata ci troveremmo a parlare tra di noi in un circolo chiuso e autoreferenziale. Rispetto allo scorso anno, grazie alla nuova veste grafica, abbiamo dato più ritmo alle pagine avvicinandoci a una struttura da magazine: le notizie si alternano agli approfondimenti e alle tavole di disegno puro. Abbiamo inserito inoltre due nuove rubriche, ILIT kit e ILIT research, dove proponiamo letture e spunti da diverse discipline. La cover e la storia di copertina sono state realizzate da Goran e il cambio di testata è stato scelto per rafforzare l’identità del progetto, necessario dopo tre anni dai primi passi. Per questo abbiamo coinvolto Paolo Palma e Metodo Studio che hanno ricostruito il gioco delle due “i” in un pensiero progettuale che abbiamo condiviso da subito.

Oltre alla rivista cartacea, quali altre iniziative proponete?

Innanzitutto continuiamo la nostra attività online con la pagina Facebook, che da tre anni presenta ogni giorno una selezione di eventi nazionali e internazionali. Sul sito l’agenda è in continuo aggiornamento e il blog propone contenuti più adatti al web, come video e animazione. Nel frattempo stiamo lavorando al nostro primo libro illustrato e a uno speciale che uscirà a giugno. In programma ci sono anche incontri e workshop per approfondire i temi trattati sul magazine.

In Italia sono davvero molti i fumettisti che lavorano anche come illustratori. Ma a volte questi due mondi sembrano ancora un po’ lontani.

Penso che la separazione netta tra le due figure esista solo per aiutarci a definire senza equivoci il linguaggio utilizzato dal disegnatore. Quel che conta davvero è la storia, in cento tavole o in una soltanto. Rispetto al fumetto, sulla rivista abbiamo pensato che fosse giusto dargli spazio in maniera identificabile. Da qui la collaborazione con Fumettologica, di cui siamo felici perché offre un’indagine davvero interessante su un tema mai affrontato finora: i balloon (con una selezione di quattro per numero), e le “singole vignette”. Dalla forma alla font fino ai testi, è l’avvio di una ricognizione, se non uno studio, senza precedenti. E sarà un appuntamento che porterà avanti e indietro nel tempo, senza limiti di lingua o nazionalità.

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