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I computer non sanno leggere i fumetti

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L’intelligenza artificiale può leggere e capire i fumetti? La risposta arriva da un’equipe di ricercatori dell’Università del Maryland di College Park, capitanata da Mohit Iyyer, ed è negativa.

Come riportato da Technology Review, il lavoro si è concentrato sulla capacità dell’uomo di decifrare gli spazi bianchi tra una vignetta e l’altra, quella “closure” teorizzata anche da Scott McCloud nel suo Capire il fumetto e che Iyyer definisce così:

È ciò che l’autore nasconde dalle proprie pagine che rende i fumetti davvero interessanti, le conversazioni non espresse e le azioni non viste che si annidano tra gli spazi (o gli interstizi) tra vignette adiacenti.

L’equipe di Iyyer ha innanzitutto creato un grosso database di storie a fumetti, utilizzando 4.000 albi usciti negli Stati Uniti tra gli anni Trenta e Cinquanta e diventati ormai di pubblico dominio. Con un totale di oltre 1 milione e 200 mila vignette a disposizione, gli scienziati hanno poi usato un rilevatore ottico per digitalizzarne il testo.

Nelle fasi successive dell’esperimento, gli scienziati hanno mostrato a un macchinario una serie di vignette tratte da questo database, in modo da fargli generare un algoritmo specifico. Infine, Iyyer e colleghi hanno sottoposto a tale macchinario altre serie di vignette, nel tentativo di dimostrare che esso potesse predire l’immagine o la porzione di testo successiva oppure associare un testo a un determinato personaggio.

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La rappresentazione grafica dell’algoritmo creato per la lettura e la comprensione di un fumetto

Il risultato però ha dato esito negativo: mentre l’uomo può riuscire a predire la narrazione nell’80% delle volte, le macchine sono ancora lontane da tale livello di accuratezza. Il commento di Iyyer è stato piuttosto inequivocabile, in tal senso:

Nessuna macchina può superare le caratteristiche umane, tantomeno sulle difficoltà nel capire i fumetti. I trattigrafici ottenuti da modelli preparati in base a immagini naturali non possono cogliere le ampie varietà degli stili di disegno, e i modelli testuali si scontrano con la ricchezza e l’ambiguità di dialoghi colloquiali altamente dipendenti dal contesto visivo.

Quindi, per il momento, l’uomo resta ancora insuperato dalle macchine in qualcosa, in attesa di futuri e possibili sviluppi, che potrebbero portare l’intelligenza artificiale – come suggerisce l’articolo di Techonology Review – non solo a capire i fumetti, ma anche a crearne di propri, arrivando a fare concorrenza a Marvel e DC Comics.

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