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DKIII – The Master Race #7: L’uovo di Colombo

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A distanza di due mesi dal precedente, questa settimana negli Stati Uniti è uscito il settimo numero di DKIII – The Master Race di Frank Miller, Brian Azzarello, Andy Kubert e Klaus Janson. La miniserie si concluderà con il nono numero, quindi siamo ormai nella parte finale, e in effetti gli autori qui sembrano preoccuparsi soprattutto di iniziare a tirare le file di una storia che, tutto sommato, non c’è stata, come descritto nei recap degli albi precedenti.

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Episodio VII:

Avevamo lasciato un Batman morente alla fine dello scorso numero e ora, nel portare le trame a conclusione, finalmente gli autori hanno scoperto le carte, rivelando il vero scopo di questa storia. Uno scopo che era intuibile fin dall’inizio, con la presenza di numerosi personaggi classici lasciati ai margini della trama: creare un universo narrativo largo e variegato sfruttabile da vari autori, non solo da Miller (con o senza Azzarello), che probabilmente vorrà pure dedicarsi ad altro (a partire dalla storia ambientata durante la Seconda guerra mondiale).

Per far questo, però, DC Comics aveva innanzitutto bisogno di un Batman facilmente utilizzabile senza trasformare in cliché gli acciacchi dell’età avanzata. Il problema è stato risolto con l’uovo di Colombo supremo del suo universo narrativo: la Fossa di Lazzaro. Una soluzione che lascia sinceramente interdetti, per la banalità della trovata (ormai scontata, in caso di morte di un membro della Bat-Family). Il motivo di questo ringiovanimento è stato confermato in modo sincero anche da Brian Azzarello durante una intervista rilasciata a CBR: «Ciò che gli abbiamo fatto apre un po’ di più le porte a un intero mondo. Ora possono essere raccontate molte più storie. Gli abbiamo fatto guadagnare del tempo».

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Lo stesso ha confermato Miller: «Sì, i piani sono quelli di allargare di più le opportunità. Voglio giocare con un Batman con l’esperienza di una vita intera ma il vigore di un uomo giovane, e la Fossa di Lazzaro era il modo perfetto per riuscirci.» I risvolti di questo avvenimento, in effetti, potrebbero rivelarsi positivi, dato che ora avremo un inedito Batman giovane e sano ma con molta più esperienza e soprattutto umana comprensione, maturata nei capitoli precedenti del Cavaliere Oscuro e rimarcata in continuazione negli albi di questa miniserie, tramite il rapporto tra lui e Carrie Kelly.

L’episodio si conclude con l’inizio dello scontro tra i Kryptoniani sopravvissuti alla battaglia degli episodi precedenti e le Amazzoni di Wonder Woman. Un evento tenuto in stand by per sette numeri che rende finalmente comprensibile la presenza di Jonathan, il figlio neonato di Diana e Kal El. Tutti gli elementi necessari ad arrivare al clou della storia erano presenti fin dall’inizio, ma tenuti in sottofondo. Se la storia fosse iniziata con questo numero sette, probabilmente non ne avrebbe risentito, anzi.

Annotazioni sparse:

– A proposito di Donald Trump, che qui riappare per la prima volta dopo le elezioni presidenziali americane, Azzarello ha rivelato che quello che stanno facendo loro nella finzione è «più luminoso della realtà».

– La storia si chiude con le Amazzoni schierate per la battaglia, in una tavola con la quale Kubert e Janson hanno omaggiato in modo piuttosto evidente un fumetto classico di Miller, 300.

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– Il minicomic, incentrato su Lanterna Verde e collegato a quello abbinato al numero 3, è ancora una volta disegnato da Miller con uno stile alla Gil Kane che lo riporta alle origini e che sembra molto adatto al personaggio. Nel 1959, Kane fu infatti il co-creatore, insieme a John Broome, di Hal Jordan, la seconda e più famosa incarnazione di Lanterna Verde, agli albori della Silver Age.

– Nello stesso minicomic, troviamo anche Hawkboy, già comparso in Il Cavaliere Oscuro colpisce ancora, qui in compagnia di una inedita Hawkgirl.

– A proposito dei futuri piani per il Cavaliere Oscuro, nell’intervista con CBR già citata, Miller ha confermato i prossimi piani: «Per quanto riguarda “DK4”, sì, progetto sempre di continuare la storia, ma nel mezzo ci sarà qualcos’altro. Riporterò alcuni importanti personaggi DC alle loro origini».

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