Il prolifico Roger Olmos torna in libreria con un volume dedicato a Italo Calvino. Cosimo (Logos Edizioni) è un volume che celebra la fanciullezza e i bambini, visti come piccoli adulti, come il suo precedente libro, La leggenda di Zum, in cui l’autore già metteva al centro del suo immaginario la dignità e il diritto dei più piccoli di essere diversi e anche in disaccordo con gli altri (QUI un pezzo dedicato al libro).
Le illustrazioni del libro sono attualmente in mostra per le strade di Bologna, l’autore è ospite della Bologna Children Book Fair (che si tiene dal 4 al 7 aprile) e protagonista di vari altri eventi.
Cosimo è il nome del protagonista del libro di Olmos – omonimo del protagonista di Il barone rampante – ed è un bambino che decide di salire su un albero e non scenderne mai più proprio come il Cosimo di Calvino – compiendo un atto di ribellione e affermazione della diversità e delle proprie opinioni.
Olmos riprende il concetto di Calvino con uno spirito del tutto personale, avvolgendo il suo Cosimo in uno scenario di un verde intenso, a rappresentare una totale distanza dal mondo contemporaneo e dalla civiltà, quasi a posizionare anche lo sguardo dell’autore e del lettore tra le foglie di un albero, anch’essi sfuggiti alle limitazioni della realtà quotidiana. In Cosimo, Olmos si mostra più che mai barocco e vittoriano, si distanzia dal grottesco di Calando, lasciandosi andare a illustrazioni delicate, più che mai descrittive rispetto al suo solito, e meno maniacali nei dettagli. Come sempre negli intenti dell’autore, questo racconto per immagini si lascia leggere più e più volte, mostrandosi in più sfaccettature. «Ogni volta che prendi in mano questo libro puoi trovare significati e diversi da individuare liberamente nelle immagini. Lo stesso libro per te può voler dire una cosa e per qualcuno un’altra, come per i quadri surrealisti», così si esprimeva in una nostra intervista riguardo a Calando, nel quale raccontava l’Alzheimer. Lo stesso vale anche per Cosimo, nel quale si alternano immagini surreali, di oggetti che si uniscono a forme umane, ad altre immagini invece esplicite, del protagonista rintanato tra i rami dell’albero intento a leggere.
Olmos non racconta la storia di Cosimo facendo un adattamento del libro di Calvino, ne prende le mosse considerando chiaramente quello del romanzo come uno spunto di riflessione da adattare ai propri stilemi grafici e alle proprie suggestioni. Si riconoscono infatti vari elementi della narrativa visiva di Olmos, come lo scorrere del tempo rappresentato da pagine di calendario che si staccano da una figura umana (visti in Calando). Ed è dunque questa lettura del tutto personale a rendere il Cosimo di Olmos una lettura affascinante, che va oltre il semplice omaggio, ma è piuttosto da considerarsi una interpretazione e variazione su un tema.
In definitiva, Cosimo è un libro che non solo celebra le libertà dell’infanzia, ma anche e soprattutto la capacità di rimanere bambini, e i piaceri che ne derivano, su tutti quello della lettura e della capacità di fantasticare, a tutte le età, come mostrano le ultime pagine del libro (che arrivano a raffigurare il protagonista da anziano).
Cosimo
di Roger Olmos
Logos Edizioni
75 pagine, colore – 18,50€