Prima che buona parte dei comics americani fossero colorati usando tecniche digitali, nel secolo precedente la colorazione di un albo a fumetti era un procedimento che richiedeva diversi passaggi manuali.
Per dare colore a una tavola, venivano applicati i vari livelli di colore tramite tre fogli di acetato (ciano, magenta, giallo), uno per i diversi colori della quadricromia (eccetto il nero). Il processo avveniva secondo le prime indicazioni del colorista realizzate a pennelli su fotocopie della tavola originale in bianco e nero.
Che aspetto aveva una tavola a fumetti colorata a mano? Lo scopriamo con una serie di pagine tra le più celebri della storia della Marvel e dei comics americani in generale, quelle di The Amazing Spider-Man #121 (giugno 1973), il numero noto per aver raccontato la morte di Gwen Stacy per mano di Goblin. L’albo aveva matite di Gil Kane, chine di John Romita e Tony Mortellaro, e colori di David Hunt.
Di seguito, una selezione di tavole da The Amazing Spider-Man #121, con ben evidenti i segni de pennelli di David Hunt e tutte le sue indicazioni per la stesura dei lucidi.
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