Questa settimana, per la rubrica #tavolidadisegno, a raccontarci e mostrarci il suo angolo di lavoro c’è Alice Socal (italiana residente ad Amburgo). L’autrice ha un libro – intitolato Sandro – in uscita a maggio per l’editore torinese Eris Edizioni (ve ne abbiamo mostrato in anteprima alcune tavole a questo link).
Quali sono i progetti a cui stai lavorando attualmente?
Sto finendo il mio secondo libro a fumetti: Sandro. È una storia su cui lavoro da ormai tre anni, un’eternità. Parla di identità e diventare adulti. Il protagonista, Pallas, pur essendo alla vigilia del suo ventiseiesimo compleanno continua ad essere circondato/ossessionato dall’amore puro e incondizionato del suo amico immaginario dell’infanzia, Sandro, che in qualche modo gli impedisce di fare le cose da “adulto”. Ma è soprattutto una storia di amicizia, confusione mentale e assurdità dell’esistenza.
La prima versione é stata il mio lavoro di diploma qui ad Amburgo. A periodi alterni ho continuato a tornarci su con più e meno convinzione. I ragazzi di Eris Edizioni hanno risposto con la giusta convinzione ed entusiasmo per motivarmi a far sì che questo libro esca fuori proprio bene! Sono molto emozionata all’idea e assaporo il momento in cui avrò l’oggetto tra le mani.
Che strumenti e tecniche usi per disegnare?
Matita, soprattutto micromina 0,35 per questo ultimo lavoro. Nel mezzo ho disegnato altre storie brevi quasi sempre con la Pilot G-Tec, la penna di Gipi per capirci. Per animazioni e GIF sempre Photoshop, idem per le colorazioni. Amo i livelli di colorazione gradiente di Photoshop.
Hai delle abitudini da rispettare prima di metterti al lavoro?
Se il cazzeggio infinito é da considerare un abitudine allora é quello. Il lavoro si mescola all’ozio (facebook, tumblr, gallerie di Repubblica ecc.ecc.) ed ad una certa diventa finalmente, per un tempo piú o meno lungo a seconda della pressione, lavoro. Ci deve essere sempre della musica, dei liquidi (tè di ogni sorta) e delle pause yoga/sgranchimento.
Quali sono per te gli autori e le opere di riferimento?
Ci sono autori epifania a cui sarò sempre legata affettivamente, perché hanno impregnato la mia formazione: Gipi, Marco Corona, alcuni di Canicola, Anke Feuchtenberger e Stefano Ricci (questi ultimi due in particolare in quanto sono stati a lungo miei insegnanti a Bologna e Amburgo). Altrimenti, in altri ambiti, sono stata anch’io come molti altri, diversi anni fa investita dall’amore per Wes Anderson (a cui faccio nel libro pallidissimo omaggio, bravo chi lo coglie) che si mescola a quello per alcuni film di Harmony Korine, Larry Clark e Todd Solondz.
Hai diversi gadget e oggetti legati a Star Wars, tipo un pupazzo. Ne sei una fan?
Non proprio. Questo è un regalo di una carissima amica ricevuto per posta anni fa. I film vecchi di star wars li ho visti da quando ero piccolissima con mio fratello e mi piacciono tuttora. Ero innamorata di Luke Skaywalker. È l’eroe perdente, quello un po’ sfigato, per questo non avevo altra scelta che amarlo e farne in seguito protagonista di un mio fumetto (Luke, per G.I.U.D.A. edizioni).