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I 5 migliori fumetti pubblicati a marzo 2015

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Marzo è il mese del passaggio dall’inverno alla primavera e, con i primi caldi, la gente si riversa nei parchi, portandosi qualche libro da leggere all’aria aperta. O almeno questo è quello che sperano le case editrici di fumetti, che in questo mese hanno ripreso a intensificare la propria produzione dopo il necessario rallentamento post-natalizio.

Tra fumetti inediti, tradotti, ripescaggi d’annata e ristampe di lusso è stato dunque più arduo del solito selezionare cinque titoli che rappresentassero al meglio la varietà di prodotti interessanti distribuiti questo mese in edicola, fumetteria e libreria. Crediamo comunque che con nomi come Grant Morrison – con un inedito supereroico che risale alla fine degli anni Ottanta – Shintaro Kago e Casty lo star power sia piuttosto alto e diversificato, senza dimenticare autori emersi di recente – o pronti a essere lanciati – come Matt Fraction, Chip Zdarsky, Raul Pantaleo, Marta Gerardi e Luca Molinari, sui quali è facile scommettere.

Zenith fase 1, di Grant Morrison e Steve Yeowell (Panini Comics)

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Grazie alla recente riedizione inglese in volume – dopo anni di oblio a causa di dispute legali – Zenith arriva per la prima volta anche in Italia. Opera supereroica giovanile di Grant Morrison, la serie esordì sulla storica rivista britannica 2000 AD, diventando popolare quanto Judge Dredd, anche grazie allo stile di scrittura dello scozzese, ancora acerbo ma già in grado di ergersi sopra la media. Tanto che fu proprio Zenith a spingere Morrison tra gli autori più in voga degli anni a venire.

Zenith fu pubblicato in Inghilterra sul finire degli anni Ottanta ed era influenzata dall’ondata di revisionismo supereroico degli anni appena precedenti, in particolare dal Marvelman di Alan Moore, ma, nonostante l’approccio realistico – ben servito dal deciso bianco e nero di Steve Yeowell – presentava un tocco di post-modernismo ante litteram che lo rese uno dei supereroi più innovativi dell’epoca.

Qui trovate l’introduzione e alcune pagine del primo volume.

Industrial Revolution and World War, di Shintaro Kago (Hollow Press)

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Il nuovo lavoro di Shintaro Kago – alfiere del genere ero-guru (un mix di nonsense, erotismo ed elemento grottesco) e vincitore all’ultima Lucca nella categoria Fumetto Breve con Uno scontro accidentale sulla strada per andare a scuola può portare a un bacio? Esperimento – è un incubo allucinato in cui due fazioni di animaletti antropomorfi combattono una guerra totale utilizzando membra umane robotizzate come armi. È un classico trionfo kagiano di corpi (nudi), violenza e orrore.

«Il mondo di Kago ruota tutto attorno al dire di sì a un impulso oscuro» spiega l’artista britannico David Surman nella prefazione. «Dire di sì ancora e ancora, finché non si raggiunge un punto zero. Ruota tutto attorno al prendere un’idea visiva grafica, darle vita e ripeterla. È la ripetizione il vero incubo che Kago presenta – il sentimento di terrore che accadrà qualcosa di orribile, e la gente sarà shockata, ma poi quel qualcosa accadrà di nuovo, e di nuovo ancora, e nessuno impara. Se fa paura, è perché questo è l’orrore delle nostre vite reali.»

Qui trovate alcune pagine del libro in anteprima.

Topolino e l’Impero Sottozero, di Casty (su Topolino nn. 3092-3093, Panini Comics)

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Con il suo forte gusto vintage, Casty è oggi uno degli autori più raffinati, tra quelli presenti sulle pagine di Topolino. Le sue avventure sono sempre avvincenti e ricche di inventiva nella creazione di scenari e personaggi e ricordano fortemente quelle di Romano Scarpa – di cui Casty è considerato appunto l’erede. In più, il ripescaggio di un interessante personaggio a lungo dimenticato come Atomino Bip-Bip – anche lui non a caso creato da Scarpa – ha permesso all’autore di diversificare le situazioni rispetto al più tradizionale connubio tra Topolino e Pippo, dando più spazio al fantastico a discapito dell’umorismo demenziale tout court.

Topolino e l’Impero Sottozero – ambientata in un’inedito scenario polare – parte da un fatto storico realmente accaduto e coinvolge alcuni miti meno conosciuti. Le caratteristiche summenzionate sono dunque presenti, ma in questo caso è da notare la piacevole aggiunge di una forte epicità, assente nelle opere più recenti dell’autore, che fornisce alla storia ulteriore spessore narrativo. Visto tutto questo, gli si può anche perdonare qualche spiegone di troppo…

Sex Criminals vol. 1, di Matt Fraction e Chip Zdarsky (Bao Publishing)

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Sex Criminals è uno dei fumetti più chiacchierati dell’ultimo anno, già opzionato per un adattamento televisivo. Scritta da Matt Fraction (Occhio di Falco) e disegnato da Chip Zdarsky (Howard il papero), la serie racconta di Jon e Suzie, un attore e una libraia con il potere di fermare il tempo durante gli orgasmi. I due hanno una relazione, e presto pensano di sfruttare la loro singolare capacità per rapinare banche. Molto amato dalle donne, il primo volume è tra i 10 più venduti in America nel 2014, mentre il TIME lo inserisce tra i migliori fumetti del 2013.

È una serie leggera e divertente, forse non per tutti, ma che punta anche a un pubblico più allargato rispetto a quello delle sole fumetterie. Sex Criminals è capace di raccontare i nostri giorni senza troppa retorica o giri di parole. In un lungo articolo di approfondimento sulle nostre pagine Evil Monkey lo definisce un autentico gioiello di modernità.

Terre perse, di Raul Pantaleo, Marta Gerardi e Luca Molinari (BeccoGiallo)

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Un volume brutalmente attuale, che intraprende un viaggio “nell’Italia del dissesto e della speranza”. Gli autori dei Architetture resistenti (BeccoGiallo 2013) tornano con un libro dalle tematiche sociali e urbanistiche. Terre Perse è un affresco dell’Italia odierna, messa in ginocchio senza sosta da decenni di sfruttamento di un territorio che si sta ribellando, cedendo all’erosione e alla pressione della cementificazione.

Pantaleo, Gerardi e Molinari creano pagine ricche di soluzioni visive vivaci e funzionali, facendo intelligentemente convivere infografica e fumetto (un esempio nella nostra anteprima), con fluidità narrativa e intenti divulgativi che riescono a non scadere nel didascalico. Un’opera estremamente ragionata, sia nel mezzo che nel contenuto, che colpisce per come la dura tematica riesca a essere simboleggiata in varia aspetti, come la scelta dei colori – per niente vivaci e piuttosto alienanti – e un lettering freddo (anche troppo, forse).

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