HomeRecensioniNovitàMultiple Warheads: l'opera on the road di Brandon Graham

Multiple Warheads: l’opera on the road di Brandon Graham

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Il nome di Brandon Graham è noto ai più grazie all’intelligente lavoro di rilettura su uno dei personaggi più “inutili”della prima era Image. Personaggio bidimensionale e affrettatamente disegnato da un bulimico Robert Liefeld, Prophet ha trovato nuova linfa grazie alla scrittura e al segno altrettanto ipertrofico di Graham.

Certo, ci troviamo davanti a due differenti accezioni: quello dell’autore che introdusse l’azione tout court nelle testate mutanti – creando personaggi longevi e affascinanti come Cable – è un’ipertrofia legnosa e muscolare, un’esasperazione continua del particolare, un pensiero disegnato che si ripiega ottuso e monomaniacale sull’effetto piuttosto che sul contesto, mentre l’ipertrofia di Graham è, al contrario, una sfavillante genialità che non riesce a tenersi a freno, che immagina la tavola non come uno spazio unico d’azione, ma come un luogo in cui far confluire azioni e situazioni.

Lo stile di Graham, a metà strada tra un minimalismo di marca nipponica filtrato da anni di fumetto underground e hardcore americano spiccatamente Nineties e la lezione surreale e fantasmagorica della scena francese degli Umanoidi Associati, è un caleidoscopio lisergico e onirico. Prima di approdare alle major e di dare alle stampe il voluminoso graphic novel King City, che l’ha imposto all’attenzione di un pubblico più ampio, Brandon Graham si dilettava nei tardi anni Novanta disegnando fumetti porno-hardcore: è all’interno di questa produzione alimentare e effimera che prende le mosse il nucleo narrativo di Multiple Warheads.

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Nel volume edito nella collana 9L da Panini Comics, tradotto magistralmente da Leonardo Rizzi, trovano spazio anche i racconti embrionali della saga di Sessica e Nikoli. In appendice, infatti facciamo la conoscenza degli antefatti che legano la giovanissima ladra di organi Sessica e il meccanico meta-lupo Nikoli: cioè l’impianto di un secondo pene trafugato in una capsula nascosta magistralmente dalla stessa nel deretano.

Il racconto – tutto fatto di sederi e amplessi bestiali – pone le basi dell’universo narrato nella miniserie edita dalla Image e poi raccolta in volume. Graham si libera del fardello della pornografia, lavorando sui personaggi femminili e sul world-building. Infatti, al centro di Multiple Warheads – che potremmo tradurre con Testate nucleari multiple – non c’è solo il viaggio apparentemente idilliaco di Sessica e Nikoli verso la Città Impossibile, ma anche e soprattutto la costruzione di un mondo che si allarga pagina dopo pagina a dismisura intorno ai due protagonisti.

L’introspezione e il close-up emotivo sui pensieri di Sessica si contrappone visivamente alle visioni sempre più ampie e visivamente maestose di una futura Russia post-bellica, in cui tecnologia, magia e animismo convivono in un coacervo frastornante e abbacinante. Le doppie splash-page affollate di particolari possono richiamare alla mente quelle barocche dell’Arzach di Moebius, formicolanti di vita e particolari. E infatti sono proprio questi particolari disseminati nello spazio della tavola a rendere la lettura di Multiple Warheads labirintica: il tempo è rallentato da una massa di diagrammi, scritte, micro-narrazioni e indizi che servono a costruire un mondo brulicante e complesso.

Graham affolla le tavole intrappolando il lettore in un mondo dove ogni oggetto ha vita propria e qualcosa da raccontare. come i fumetti intimoriti dall’horror vacui di Jacovitti. Infatti, gli oggetti e gli animaletti logorroici di Multiple Warheads non possono non far pensare alle centinai di salami bipedi e senzienti che animavano le tavole del maestro italiano. Graham sfrutta al massimo queste presenze, in un mosaico di voci in cui giochi di parole e trovate grafiche sfidano qualsiasi limite formale.

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La narrazione di Graham è eccentrica, sembra seguire un fil rouge visivamente ben delineato in una serie di mappe con cui possiamo seguire il viaggio di Sessica in compagnia del suo fidanzato licantropo a bordo della loro Lenin, ma è solo l’incipit di un’esplorazione più ampia che si allarga progressivamente inglobando altre storie: dalle vicissitudini di Nura – una ninja cacciatrice di organi – alle boutade dei Chimmini, piccoli lumaconi mangiati vivi per colazione, passando per i sogni di lupo di Nikoli e le avventure di Re Rex.

Ma, quello che cattura è il mondo che fa da sfondo a queste storie. Il road-trip comic di Graham ha la sua ragion d’essere nella meticolosità assurdista e barocca che delinea una Russia nuclearizzata, in cui residui di ancient régime convivono a fianco alle rovine di un comunismo pan-mongolico: un mondo alieno fatto con scarti e detriti del nostro mondo, condotti all’eccesso dalla glossolalia fantasiosa dell’autore.

Un fumetto che sfida tutti i limiti, da quelli gravitazionali a quelli mentali, scolpendo a colpi di machete e gomma da masticare una storia – ci auguriamo – probabilmente infinita.

Multiple Warheads
di Brandon Graham

Panini 9L, 2015
232 pagine, 19,00 €

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