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Come si racconta una storia in stile Marvel

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Editor-in-chief di Marvel Comics a cavallo tra gli anni Settanta e Ottanta, Jim Shooter ha contribuito a rivitalizzare la Casa delle Idee con cicli diventati storici come gli X-Men di Claremont o il Daredevil di Miller. Shooter instaurò delle regole che concedevano agli autori diritti e royalty di vario tipo (percentuali sulle vendite quando la serie superava un certo numero di copie vendute o quando i personaggi venivano utilizzati nel merchandising) ma alienò molti dei creativi in forza all’editore con il suo spudorato micromanagement editoriale. Era un editor intransigente – guai a sgarrare sulle consegne – per cui c’era un solo modo di fare le cose giuste, il suo.

Tra i tanti dettami, c’è quello su come costruire una buona storia. Shooter ne scrisse in un breve trafiletto sulle pagine del redazionale Bullpen Bulletin Special, pubblicato su Moon Knight #22 dell’agosto 1982. La sua concezione si discosta da quella della Marvel attuale, ma molte delle regole sono precetti universali per una buona storia.

Cosa mi aspetto da una storia. Primo, che sia una storia e non solo un pezzo di una storia o una serie di eventi. Una storia, nel più semplice dei termini, è conflitto e risoluzione. ‘Incendio domato’ è una storia. Anche ‘guerra scongiurata’. Per tutte le storie con dei personaggi, però, ci vuole qualcosa in più:

  • I personaggi devono essere introdotti
  • La loro situazione deve essere chiarita
  • Il conflitto deve essere presentato
  • La suspence va fatta crescere
  • Un climax deve essere raggiunto
  • Una soluzione deve essere ottenuta

Little Miss Muffet [filastrocca celebre nei paesi anglosassoni N.d.T.], Guerra e pace e quello che ci sta in mezzo fanno tutte queste cose. Quando giudico una storia e non trovo uno di questi elementi essenziali – per esempio, i personaggi non sono presentati a dovere – sospetto immediatamente che l’autore della ‘storia’ non sappia quello che sta facendo.

Poi, guardo quanto bene la storia è raccontata. Il conflitto è degno di nota? Il climax è entusiasmante? La risoluzione soddisfacente? La trama è buona? Ci sono svolte inaspettate? C’è un tema? Com’è lo sviluppo dei personaggi? È drammatico? Intrattiene? Queste sono le cose davvero importanti. Non andrebbe neanche detto che uno scrittore o un aspirante tale dovrebbe saperne abbastanza da poter accogliere nella sua storia tutti questi elementi. Quello che cerco davvero è la potenza, la passione, il dramma e le caratterizzazioni. È questo che vogliamo alla Marvel.

storytellingshooter

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