Per la nostra rubrica Lo scaffale di…, abbiamo chiesto ad Andrea Bruno – autore, negli ultimi anni, di Cinema Zenit e Come le strisce che lasciano gli aerei (per i testi di Vasco Brondi) e membro storico del gruppo di autori di Canicola – di raccontarci le sue letture più recenti.
O andar de cima, di Francisco Sousa Lobo (Chili com carne)
Un racconto a fumetti insolito da un autore portoghese, creato in occasione di un convegno di neurologia. Il segno scarno e il montaggio ipnotico di Francisco Sousa Lobo riescono a conferire inquietante esattezza a una storia che parla di cervello, paranoia, solitudine e Fado.
Festina lente, di Liliana Salone e Guido Volpi (Modo Infoshop)
Un catalogo di reperti inesistenti, una raccolta di frammenti di mondi, un’esplorazione enciclopedica e picaresca. Lavoro a quattro mani ad opera di due disegnatori di talento, prodotto dalla migliore libreria d’Italia.
Sexy Guns, di Helge Reumann (United Dead Artists)
Canicola non l’unica casa editrice a pubblicare albi di grande formatoIn questa raccolta gigante di strisce mute, Reumann crea un universo assurdo fatto di segni intricati e violenza enigmatica. Creature bizzarre, agguati ed esplosioni nell’incantevole cornice delle valli svizzere.
École de la Misère, di Yvan Alagbé (Fremok)
L’atteso (almeno da me) ritorno al fumetto di un grande, misconosciuto, disegnatore francese. In École de la Misère la durezza dei conflitti sociali precipita nel microcosmo di una storia familiare. Attraverso immagini di pittorica violenza questione razziale e scontro generazionale si fanno racconto intimo, crudo, straziato.
Avventure sull’isola deserta, di Maciej Sieńczyk (Canicola)
Impossibile non segnalare, a costo di incorrere in un conflitto d’interessi, il lavoro straordinario di questo autore polacco le cui tonalità dominanti sono quelle del surreale e dell’insolito. Autentico romanzo a fumetti, che poco ha da invidiare ai romanzi tout court per complessità e ricchezza di ispirazione, Avventure sull’sola deserta ammalia con la sua successione labirintica di storie dentro storieUn’opera che a me ha ricordato in egual misura Potocki e Max Ernst.