James Harvey è un giovane autore inglese, i cui lavori sono apparsi sulle pagine di VICE Magazine e Madefire, ma che si è fatto notare per il progetto Bartkira, un mash-up tra i Simpson e Akira. Nel corso del 2013, Harvey ha pubblicato online il prequel del suo primo graphic novel, ZYGOTE, la cui pubblicazione imminente sarà per i tipi di Blank Slate Press. Masterplasty, questo è il titolo del web-comic, ha focalizzato l’attenzione di molti grazie ad uno stile che polverizza in un vorticoso caleidoscopio visivo la bloomiana angoscia dell’influenza: uno stile filo-nipponico à la Brandon Graham, ma che si smarca da ogni possibile semplificazione grazie ad uno studio attento dei classici del cyber-punk, da Otomo alla rilettura 90s di Jamie Hewlett (Tank Girl).
In una manciata di pagine, Harvey mette su un racconto perturbante in cui si parla di un ragazzo intenzionato a lasciare la sua fidanzata dopo essere venuto in possesso di una nuova tecnologia bio-medicale capace di modificare l’aspetto fisico, con imprevedibili risultati. Il sensazionale successo del webcomic lo ha reso un piccolo cult, tanto da convincere il fumettista a produrre delle versioni cartacee per il mercato orientale: la prima in Giappone nell’Aprile dello scorso anno per Black Hook Press, e la seconda in Cina per l’editore Modes.
Questo crescente interesse ha spinto Image Comics, ormai la major più aperta alla sperimentazione e alla produzione di serie adulte e alternative al mainstream monopolizzato da Marvel e DC, a pubblicare il racconto in un one-shot modificato e con contenuti inediti, che ha visto esaurire velocemente la sua prima stampa. Il risultato è stata un’accoglienza entusiasta da parte del pubblico e della critica, che ha visto in questo comic sovra-dimensionato rispetto allo standard una nuova possibilità per il fumetto: una lettura obbligata tanto per i fanatici nerd del fumetto, quanto per i semplici appassionati dell’esplorazione sul corpo e la carne di Cronenberg.
Image ha anche annunciato una seconda stampa in formato comic book ad un prezzo molto più basso, in modo da raggiungere anche il pubblico generalista e che forse si è fatto spaventare dal formato alieno (18″x 12″). Non ci resta che tenere d’occhio Harvey, leggendo questo piccolo ma sostanzioso assaggio, sperando che il suo editore dia alle stampe ZYGOTE, perché se le premesse sono queste molto probabilmente ci troveremo davanti ad un piccolo capolavoro, che capitalizza e da forma ad una sperimentazione decennale sospesa tra lo sfondamento del linguaggio classico e la riappropriazione iper-moderna di questo stesso passato.