«Calma, signori! Scala Reale! Mi spiace…» È con questa frase che per la prima volta il Tenente Blueberry si presenta ai lettori. Accade nella penultima vignetta della prima pagina di Fort Navajo, la storia che dà il via alle avventure del personaggio creato da Jean-Michel Charlier e Jean Giraud (allora un giovane autore, che nel giro di una decina di anni diventerà noto a livello internazionale con un altro nome: Moebius). Serializzata sulla rivista Pilote a partire dal numero 210 del 31 ottobre 1963, la storia è ambientata negli anni successivi alla guerra di Secessione americana, e tratta degli scontri fra gli indiani e i soldati di un forte militare.
Come nel più classico dei western, il racconto si apre durante una partita a poker in un polveroso e malfamato saloon. «Da un pezzo non si vedeva un giro di poker simile!» commenta uno spettatore del tavolo a cui sta giocando il nostro che, dopo aver vinto, si vede rinfacciare di essere un baro. Scatta la rissa, subito sedata da un paio di cazzotti e un colpo di pistola che disarma il rivale. Mike Steve Donovan detto Blueberry, come i diversi ruoli interpretati dall’attore Jean-Paul Belmondo al quale è inizialmente ispirato (ma Giraud guarderà in seguito anche a Charles Bronson, Clint Eastwood, Arnold Schwarzenegger, Vincent Cassel, Keith Richards), non è certo uno sprovveduto – e sì, ammetterà anche di barare: «in viaggio non porto mai l’uniforme per poter barare a poker in tutta tranquillità». Coraggioso, ribelle, seduttore e scontroso, è un soldato sudista rinnegato che sceglie di schierarsi con i nordisti.
La serie nacque da un’idea di Charlier, che la propose a Jijé, già autore di un altro western francese di successo, Jerry Spring; questi, a sua volta, lo propose a Giraud, all’epoca suo giovane assistente. Fu però proprio Giraud a trovare il nome ‘Blueberry’, prendendolo da un articolo letto sulla rivista National Geographic. Negli anni, le avventure di Blueberry si sono affermate come una delle pietre miliari del ‘canone’ della bédé. Il titolo, che ha dato vita ad altre collane spin off (da La giovinezza di Blueberry a Marshal Blueberry a Mister Blueberry) per un totale di 52 episodi, è un bestseller Oltralpe e le sue storie raccontano, con grande realismo storico, il cambiamento dell’America, dal 1986 fino alla fine del diciannovesimo secolo.