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I 5 fumetti del mese: settembre ’14

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Dopo la calma estiva, a settembre tutte le attività riprendono a pieno regime, e questo vale anche per un settore come quello del fumetto, già proiettato verso il Lucca Comics & Games di fine ottobre. Tante quindi le novità tra cui scegliere, questo mese, e soprattutto diversificate, tra proposte francesi, americane e giapponesi. In alcuni casi si tratta di classici recuperati dopo diversi anni, in altri di prodotti piuttosto freschi, senza dimenticare una delle novità più attese del mercato italiano in generale e disneyano in particolare. Non è mancato nulla, insomma, per alleggerire in qualche modo il ritorno dalle vacanze.

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Il muretto, di Céline Fraipont e Pierre Bailly (Eris Edizioni)

Una storia di adolescenza come tante, ma raccontata con efficacia sorprendente. La ribellione e il disagio tipiche del momento più travagliato dell’esistenza giovanile sono inserite nel contesto degli anni Ottanta, schiacciate tra l’anticonformismo tipico del post punk (abbondanti i riferimenti musicali) e il consumismo imperante. Il graphic novel di Fraipont e Bailly racconta con nostalgia l’Europa dei giovani di quel periodo, ma lo fa con uno stile grafico che rimanda sapientemente al segno essenziale del fumetto indipendente americano degli anni Ottanta e Novanta. Qui un’abbondante anteprima del volume.

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Lady Snowblood, di Kazuo Koike e Kazuo Kamimura (J-Pop)

Lady Snowblood è la seconda prova di Kazuo Koike come sceneggiatore dopo Lone Wolf and Cub. Yuki, la protagonista della storia è una gelida assassina votata alla vendetta. Grazie ai disegni e all’esperienza di Kamimura, Koike tratteggia un personaggio ambiguo, che si muove tanto negli ambienti sordidi della yakuza, quanto tra i ceti più abbienti, portando a termine missioni all’apparenza suicide. Un fumetto importante, che mancava in Italia, ma finalmente pubblicato da J-Pop. Qui la recensione e qui pagine in anteprima.

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Lo strano caso del Dottor Ratkyll e di Mister Hyde, di Bruno Enna e Fabio Celoni (Topolino n. 3070/3071 – Panini Comics)

Dopo il premiato Dracula di Bram Topker, la coppia formata da Enna e Celoni offre un’altra parodia disneyana di ambientazione gotica. Questa volta, il punto di partenza è il quasi omonimo romanzo di Robert Louis Stevenson, anche se molte suggestioni visive sembrano derivare più dall’adattamento cinematografico del 1920. La vicenda, raccontata seguendo il punto di vista dell’avvocato Pipperson – parodia “pippesca” di Gabriel John Utterson, personaggio dell’opera originale – sale di ritmo con lo scorrere della narrazione, aumentando la tensione – tra una gag e l’altra – di pagina in pagina.

Ma il vero punto di forza della storia è l’atmosfera ricreata dal tratto grottesco e ombroso di Celoni, che non a caso cita Dino Battaglia e Lorenzo Mattotti tra le sue ispirazioni per questo lavoro.

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Pinocchio, di Winshluss (Comicon Edizioni)

L’autore dichiara che il libro è “molto liberamento” ispirato a Collodi. Ma in questo caso non aspettatevi un semplice virtuosismo all’insegna del famolo strano: Winshluss ha creato davvero uno dei pinocchi più iconoclasti mai visti nella storia del fumetto. Il burattino non è di legno, ma un androide assemblato da un ingegnere fallito. Come se non bastasse, uno scarafaggio si intrufola tra i suoi ingranaggi modificandone il comportamento. Sfruttato da barboni, imprenditori e militari accomunati da uno smisurato cinismo, Pinocchio se ne libererà solo dopo avere attraversato i più diversi abissi psicologici e sociali, dalle devianze sessuali alle droghe. E lasciando dietro di sè una immane quantità di distruzione.

Nell’inferno di un mondo tanto vasto quanto sincretico – anche nello stile grafico, che alterna tecniche e colori in giravolte fiammeggianti – il Gatto e la Volpe sono un timorato di Dio e un eroinomane, e la celebre balena è un pesce mostruoso, geneticamente modificato da scorie radioattive. Pinocchio incontrarà anche Biancaneve e i suoi sette nani, appassionati sadomasochisti. Le avventure pinocchiesche di Winshluss – al secolo Vincent Parronaud, ovvero il regista del Persepolis cinematografico – sono quelle di un mostro meccanico tra mostri umani, in un maelstrom di vicende grottesche immerse in uno scenario di disperazione e decadenza sociale. Qui è possibile leggere una corposa anteprima del volume.

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Rio vol. 1, di Doug Wildey (Editoriale Cosmo)

Purtroppo, Doug Wildey – scomparso nel 1994 all’età di 72 anni – è un autore poco noto in Italia. A colmare in parte questo vuoto ci pensa Editoriale Cosmo, che porta in edicola il primo volume (di due) della sua opera più personale: Rio. Wildey era autodidatta. Aveva imparato a disegnare imitando Caniff e Hogarth. Nella sua lunga carriera lavorò sia come fumettista che come animatore per Alex Toth. Ma negli ultimi dieci anni di vita si concentrò prevalentemente su Rio, personaggio western da lui ideato e pubblicato a singhiozzo da Eclipse Comics e Dark Horse. Le storie di Rio sono un western di stampo classico dal grande rispetto storiografico e lo stile di disegno è estremamente diversificato e complesso. Qui potete leggere un estratto del primo volume.

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