HomeFocusOpinioniEscatologie o scatologie. L'anatomia di Paperino

Escatologie o scatologie. L’anatomia di Paperino

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In una discussione di alcune settimane fa nata in seguito ad una immagine – la copertina del numero 3056 di Topolino – pubblicata su Facebook dal nostro Paolo Interdonato, è stata segnalata una storia del 1961 di cui non avevo assolutamente memoria.

sesso paperino

Si tratta di Paperino anno…2001, pubblicata sul numero 309 di Topolino nel 1961. La bella e anomala storia, scritta da Attilio Mazzanti e disegnata da Luciano Gatto, è interamente disponibile sul sito web di quest’ultimo (QUI). L’episodio è stato citato da uno dei partecipanti al piccolo dibattito sorto intorno al tema della presenza (o meno) della morte nel mondo Disney. Paperino anno…2001 è ambientata, infatti, in parte nel futuro (il futuro del 1961), e in quel futuro Paperone è… morto.

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In realtà, in questa storia il passaggio veramente interessante è un altro. A pagina 36 troviamo infatti una vignetta in cui il Paperino del futuro percuote il se stesso proveniente dal passato, che esclama: “Il mio piloro è assolutamente sgombro”. Sgombro di monete, s’intende. Nella vignetta successiva il “Paperino anziano” minaccia il suo doppio con una bottiglia di olio di ricino.

sesso paperino

Se l’espediente comico della minaccia a base di olio di ricino (di per sé parecchio inquietante) era già stato usato nelle storie pubblicate sulla testata, è invece – credo – la prima volta che mi capita di trovare un riferimento così preciso e dettagliato all’anatomia interna dei personaggi Disney, e non solo in ambito italiano.

Al di là della sempre  interessante ma fin troppo frequentata riflessione sulla rimozione della morte dall’universo e dall’immaginario disneyano (pur con molte eccezioni), la rimozione dell’organico è, a mio parere, più interessante e inedita. Le due cose, del resto, sono fortemente collegate. Anche qui non si tratta di un caso del tutto unico, in ambito Disney. Mi riferisco in particolare al cortometraggio del 1946 The Story of Mestruation che, pur suscitando stupore anche oggi in relazione ai tempi e alla storia della casa di produzione, in fin dei conti presenta sempre un sesso de-sessualizzato, senza clitoride, imene, labbra e in cui le mestruazioni non sono rosse.

Ma Paperi e Topi sono un’altra cosa. Sappiamo che molti personaggi femminili disneyani indossano biancheria intima, che Clarabella, almeno nelle sue prime apparizioni, quando ancora non era antropomorfizzata, possedeva delle mammelle e che Paperino, che di fatto è sempre nudo dalla cintola in giù, quando è completamente nudo si copre per vergogna quello che di solito è normalmente esposto.

Ma quello che dentro quei corpi c’è, o non c’è, è sempre rimasto un mistero più forte di quello della morte e della sessualità. Del resto, fin da alcuni corti degli anni Cinquanta, Pippo viene presentato come sposato, mentre nella serie animata Goof Troop è addirittura vedovo e con un figlio a carico. Nella storia a puntate Paperino Paperotto alla ricerca di Billy, viene presentata una madre single, divorziata e con una numerosissima tribù di figli. Alla fine dell’avventura finirà persino per risposarsi. Eppure, nella maggior parte dei casi, i bagni disneyani sono ancora senza water e, pur mangiando, non defecano (almeno esplicitamente). I loro orifizi, i loro liquidi corporei – con l’eccezione del sudore e, in passato, di qualche sputo – non vengono mai mostrati, se pure esistono.

Nella storia di Mazzanti e Gatto qui riportata, invece, Paperino ha anche un piloro (sgombro, quindi in certi casi non lo è?). Il piloro è posizionato nella parte conclusiva del nostro stomaco. Quindi Paperino ha anche uno sfintere? Paperino defeca?

Al di là della semplicistica provocazione di questa ultima domanda, l’anomalia di questa vignetta potrebbe servire a ricostituire una gerarchia di quelle che sono le più importanti rimozioni dell’universo Disney e poi, a specchio, della nostra società. Come del resto ha sottolineato gran parte della Body Art degli anni Sessanta e Settanta, e come conferma la storia della stessa Disney, parlare di morte – specialmente se associata al concetto consolatorio dell’aldilà – è più che lecito; al sesso si può accennare; ma della cacca non se ne può proprio far sentire l’odore.

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