Ebrahim aveva solo 15 anni quando il suo patrigno – un curdo iraniano in pericolo di vita per aver fatto volantinaggio – pagò degli agenti per farlo fuggire dall’Iran. Il ragazzo non aveva idea di dove sarebbe finito, ma il suo viaggio attraverso l’Europa fu terrificante, tra gente pestata e donne stuprate. Alla fine, Ebrahim scese dal mezzo che lo trasportava e si ritrovò in Gran Bretagna, dove fu sottoposto ad assurdi test medici per attestarne la vera età.
In previsione della Settimana del Rifugiato (che ha avuto luogo dal 16 al 22 giugno), la Croce Rossa britannica ha commissionato a Karrie Fransman – autrice di fumetti per il Guardian, il Times, il Telegraph e del graphic novel The House That Groaned per l’etichetta Square Peg di Random House – un fumetto sulla vicenda di Ebrahim, intitolato Over Under Sideways (come un brano degli Yardbirds).
Sebbene poco pratica nella realizzazione di comics journalism, la Fransman ha accettato, ponendosi innanzitutto un problema: se inserirsi o meno come personaggio all’interno della storia, alla maniera di Joe Sacco, come ha raccontato lei stessa dalle pagine del Guardian. Una questione solo in apparenza secondaria: alla fine, ripensando al suo ruolo di autrice, e dopo aver sentito la storia di Ebrahim raccontata da lui stesso, ha infatti ritenuto che al centro del racconto ci dovesse essere il solo ragazzo. Una decisione esemplare della complessità del lavoro di fumettista come (quasi)giornalista, testimone di una vicenda tanto reale quanto drammatica.
Secondo la Fransman, «Raccontare la storia di Ebrahim a fumetti ha senso, perché i fumetti sono un linguaggio universale. Non hai bisogno di parlare in inglese per capire cosa sta succedendo, e questo comporta che qualcuno in Iran, in Corea del Sud o in Giappone possa leggere la storia di Ebrahim e capire cosa abbiano attraversato lui e gli altri mille bambini all’anno che arrivano da soli in Gran Bretagna.»
«Ebrahim ha dovuto raccontare la sua storia molte volte, negli ultimi quattro anni,» continua la Fransman. «Tramite colloqui infiniti, ha cercato di far credere ai funzionari britannici di avere solo 15 anni. Alla fine, l’hanno costretto a subire degli esami medici per dimostrarlo. È una pagina piuttosto scioccante del fumetto.»
Il risultato è una breve opera non pienamente (non solo) autobiografica, vicina a Persepolis di Marjane Satrapi o a Il gioco delle rondini di Zeina Abirached, tanto per rimanere in Medio Oriente, o al Fotografo di Didier Lefèvre e Emmanuel Guibert. Ma allo stesso tempo, racconta un’esperienza in prima persona senza ricorrere alla presenza in scena di un testimone diretto, come nell’ormai classico Palestina del già citato Joe Sacco. Over Under Sideways Down può essere accostato, inoltre, ad alcune produzioni dell’editore BeccoGiallo: una storia dalla nitida volontà cronachistica, ma raccontata con un taglio narrativo.
È possibile leggere Over Under Sideways Down per intero, e gratuitamente (in inglese), a questo link.