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Il ritorno di PK: “Potere e potenza” episodio 1 [Recensione – Spoiler]

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Finalmente, dopo 12 anni, l’attesa dei Pkers è finita. PK è tornato! Ed è tornato davvero, con una storia epica dai disegni potenti. Uno squarcio di quello che potrà essere un nuovo futuro per l’eroe con becco e mantello. È tornato grazie a Francesco Artibani, Lorenzo Pastrovicchio e Max Monteduro su Topolino 3058. È tornato con “Potere e potenza”!

Leggi anche: 5 pagine in anteprima di “Potere e Potenza”

1 - presentazione

La trama in due parole

Come gli interessati ormai sanno, su Topolino 3058 è uscita la prima puntata della nuova storia di PK. Non un omaggio o un reboot, ma un seguito delle prime due serie – PKNA-PK² – di Potere e Potenza ne è la diretta continuazione. La storia, infatti, tiene conto di tutto ciò che è successo in precedenza, per la gioia degli amanti della continuity.

Paperino, che ha smesso da tempo di essere PK, viene svegliato dal Razziatore che lo avverte del ritorno degli evroniani. Per mostrargli il rischio che corre la Terra lo porta nel XXIII secolo, quando gli alieni hanno vinto e la resistenza umana è guidata da Odin Eidolon. Per sconfiggere gli alieni PK torna nel 2014 e scende nei sotterranei della Ducklair Tower per recuperare l’armamentario adatto. Qui viene tradito dal Razziatore, che ruba un congegno e fugge in un altro tempo. A questo punto, PK viene attaccato dagli evroniani.

Alla fine della storia ai lettori viene chiesto cosa deve fare Pikappa, se affrontare a mani nude gli alieni o premere un pulsante e distruggere la torre. Una votazione sul sito di Topolino influenzerà lo svolgimento della trama.

2 - finale

Potere e potenza è comprensibile e godibile anche per chi non ha mai letto PK. Non serve conoscere già i personaggi, che vengono brillantemente introdotti senza appesantire la trama: “Tu… Tu sei…” “Il tuo cronopirata preferito! Il flagello del tempo! Ma puoi chiamarmi semplicemente Razziatore!”.

Ma solo i Pkers già al primo impatto sentono odore di casa. Le tavole con la gabbia libera, come nei fumetti americani. La colorazione digitale di Monteduro, con le vignette virate in blu, viola o verde. I disegni di Lorenzo Pastrovicchio, ricchi di dettagli. E soprattutto c’è il vecchio cast al (quasi) completo: Razziatore, evroniani e Odin Eidolon. Tutto riporta ai mitici spillati degli anni Novanta.

Leggi anche: Il ritorno di PK. Intervista a Francesco Artibani

Appunti per i Pkers

In questo primo episodio, la nuova minaccia evroniana viene costruita “unendo i puntini”. Gli alieni viola, che sembravano sconfitti per sempre (vedi PKNA 37 “Sotto un nuovo sole”, e PKNA 44 “Sul lato oscuro”) devono tornare, e per farlo Artibani recupera le varie trame che erano state lasciate in sospeso.

3 - evron

C’è Grrodon, l’ultimo evroniano, che compare vecchissimo nel XXIII secolo in PKNA 5 “Ritratto dell’eroe da giovane”; c’è Nebula Faraday, la profeta dell’avvento dei Signori Cosmici, fuggita sui monti della Nuova Zelanda con una spora evroniana alla fine di PKNA 7 “Invasione”; c’è Norman Bates Russell con il suo campo di “strane zucche”. Guest star, lo scienziato Morgan Fairfax, che si allea con gli alieni per portare la distruzione sulla Terra.

Il Razziatore appare stretto, nella sua parte di salvatore dell’umanità. Siamo troppo abituati a vederlo pensare solo al proprio tornaconto per cascare nel suo doppio gioco. È quasi una gioia quando tradisce PK e si invola con il biogeneratore: anche il Razziatore è tornato!

4 - tradimento

Due parole le merita il modo con cui Artibani si è sbarazzato della microcontrazione tachionica, il fenomeno che impediva i viaggi nel tempo (PKNA 43 e PK² 5). Evitando spiegazioni pseudoscientifiche e mal di testa, ed evitando anche di spiegare come e perché fosse iniziata, liquida il fenomeno in un balloon del pirata temporale: “Lo spostamento della Terra ha cancellato gli effetti della microcontrazione”. Tutto qui, altro non serve. Alla faccia della Technoroom.

Mentre ad Angus Fangus viene risevato solo un cameo e Lyla proprio non compare, c’è un personaggio che getta continuamente la sua ombra sulla storia: Uno. Il supercomputer era stato spento nel primo numero di PK² e mai più acceso. Il piano segreto della Ducklair Tower è vuoto, sembra abbandonato da quando Everett ha lasciato Paperopoli (e il pianeta – PK² 18). Anche la voce che accompagna PK nei sotterranei della torre non è quella di Uno ma di un’intelligenza artificiale minore. Lui manca e continua a mancare, e la sua assenza pesa a PK, privato del suo più grande alleato, e ai lettori.

Ma tutti i Pkers sanno che Odin Eidolon non è altro che l’identità umana del supercomputer, il corpo che Uno si è costruito per vivere tra gli umani. Se Odin esiste, allora esiste anche Uno. E forse tornerà.

Il vero ritorno di PK

Tra tutti, il ritorno più gradito ai Pkers è certamente quello di PK. Non il Paperinik che combatte i Bassotti con gli stivaletti a molla, ma un eroe epico, che affronta nemici apparentemente al di sopra della sua portata.

Per tutta la storia Pikappa è privo dello scudo Extransformer e della tecnologia Ducklair che ha usato in passato per combattere Evron, ma non esita a prendere su di sé la responsabilità della salvezza della Terra. È questo l’eroe a cui i Pkers sono abituati, un papero spaventato che fronteggia da solo le minacce più terribili perché sa che nessun altro può farlo e che tutto dipende da lui.

6 - scelta

In “Potere e potenza” Artibani ha spinto sull’acceleratore in questo senso. Non solo la Terra del futuro è stata conquistata e PK ha visto cosa attenderà il suo mondo se fallirà, ma Odin gli ha anche mostrato… la sua stessa morte! La 313 ribaltata, Paperino sotto il tiro degli evroniani. “E questa è stata la fine di Pikappa!”.

Nemmeno in PKNA, che pure aveva mostrato in scena la morte di Xadhoom, si era arrivati a tanto: il protagonista che assiste alla propria fine, che vede con i propri occhi il destino che lo aspetta in caso di fallimento è una cosa inedita al fumetto Disney. L’angoscia e l’orrore che traspaiono dagli occhi spalancati di PK sono un pugno allo stomaco del lettore, e da lì in poi pervadono tutta la storia.

Le aspettative per il ritorno di PK erano altissime e il rischio di passi falsi enorme. Tra i Pkers c’era chi temeva un mero gioco di citazioni, chi una storia troppo blanda, chi un travisamento del personaggio.

Ma gli autori sono riusciti certamente a centrare l’obiettivo e ad accontentare i fan. Forse sono andati anche oltre, offrendo qualcosa di più anche ai lettori più esigenti, che certamente non vedono l’ora di avere tra le mani il secondo episodio.

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