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Mr Like: il fumetto su Facebook che insospettisce Facebook

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The true story of Mr Like, il bizzarro progetto di animazione e fumetto creato dal videomaker Massimo Colella e dal fumettista Giacomo Nanni, si è finalmente materializzato, dopo il successo della campagna di finanziamento via crowdfunding su Ulule nel 2013. Bizzarro perché il protagonista è un freak con una “impossibile” deformazione anatomica: al posto di una mano, è nato con uno strambo e inquietante pugno “2D”, ovvero il simbolo del pollice alzato di Facebook. E in un cortocircuito che pare uscito direttamente dalla serie, la bizzarria della storia si è trasferita nella realtà (online) con la reazione ufficiale di Facebook, che ha messo sotto osservazione la fanpage del progetto. 

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Mr Like è la storia di un bambino rifiutato da tutti – a partire dai genitori – e adottato da un circo, che lo accoglie nella propria famiglia di fenomeni da baraccone. Fuggito dal circo ormai adulto,  affronterà varie vicissitudini tragicomiche, vivendo di espedienti in compagnia di una coppia di truffatori, ma anche gustando momenti di gloria quando sarà scovato – e reso celebre – da un giovane magnate dei social media (parodia di Mark Zuckerberg). Alla fine Mr Like troverà anche l’amore, ma attraverso le tappe di una parabola sempre all’insegna del paradosso, con tanto di fratello/nemesi dal pollice verso, e infine un figlio che riunirà le opposte fazioni famigliari, tra simboli di like e dislike. Una favola contemporanea dai risvolti agrodolci, che satireggia sul social network giocando sullo straniamento causato dalla sua – assurda – ipotesi narrativa: cosa accadrebbe se un simbolo grafico, ormai onnipresente, diventasse una protesi “reale”?

Tuttavia il vero paradosso della stramba favola di Mr Like, sviluppata prima come serie animata a episodi, e poi trasferita su carta in un breve graphic novel, è quello di essere tracimato nella realtà. Un racconto delle dinamiche di Facebook che si è trovato a diventare un caso esemplare del concreto funzionamento di quell’ambiente, e delle sue contraddizioni. Già, perché proprio la sua fanpage, nelle ultime settimane, è stata ‘notata’ dagli occhiuti meccanismi di controllo del social network. E non certo per sottolineare l’originalità dell’idea, quanto piuttosto per monitorarne – mettere in discussione? – la componente satirica: Facebook ha posto infatti alcuni limiti alle attività dei curatori della pagina. Colella e Nanni hanno realizzato un fumetto e cartone animato sgradito, contrario alle regole dell’azienda di Zuckerberg? Abbiamo sentito gli autori per capire come è andata.

Facebook pare avere messo sotto osservazione la pagina del progetto. Cosa è successo?

MC: Abbiamo aperto la pagina Facebook in corrispondenza con il lancio del crowdfunding, nel settembre 2013. In un primo momento abbiamo evitato di mostrare delle immagini di Mr Like perché volevamo mantenere un alone di mistero attorno al pollice alzato, in modo che i fans lo scoprissero nel primo episodio. Ma non appena abbiamo iniziato a postare le prime immagini di Mr Like sono iniziate le bacchettate sulle mani da parte di Facebook.

Ho ricevuto un primo messaggio della security che mi richiamava al rispetto delle regole di utilizzo del Like con un link verso il «Facebook brand resources». È  bene precisare che il simbolo del pollice alzato non è un marchio depositato, e non appartiene a Facebook, infatti è usato da moltissime altre aziende (vedi You Tube). Il nostro riferimento a Facebook nella storia è abbastanza chiaro, ma non è mai esplicitato. Per cui, a nostro parere, non hanno niente da rimproverarci, ma è anche vero che su Facebook siamo in casa loro, e possono fare quello che gli pare, anche sbatterci fuori quando vogliono. Per questo, dopo l’avvertimento, abbiamo mandato un messaggio privato ai nostri fans per avvisarli del rischio di una possibile chiusura della pagina da parte delle autorità facebookiane.

E invece non l’hanno chiusa. Ce l’hanno solo «congelata».

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Infatti, nelle settimane successive, FB ci ha bloccato altre immagini e sopratutto ha reso molte delle nostre pubblicazioni invisibili sul filo delle attualità. L’unico modo per renderle più visibili è di condividerle sui propri profili personali, ma hanno messo in atto un sistema dissuasivo tramite un messaggio di avvertimento che segnala la pericolosità della nostra pagina a tutti coloro che tentano di condividerne il contenuto.  Anche in questo caso ho tentato di rassicurare i nostri fans del fatto che non siamo per niente pericolosi postando lo screenshot del messaggio d’avvertimento sulla nostra pagine. Niente da fare, bloccato anche quello. Allora ho mandato un messaggio privato ai nostri fans per mostrare l’avvertimento. Ed a quel punto ho scoperto che mi tengono d’occhio anche la messaggeria privata. Infatti, subito dopo il primo messaggio, ho ricevuto un nuovo avvertimento da parte della security che mi intimava di non mandare più messaggi «abusivi» di quel genere, perché altrimenti mi avrebbero chiuso il conto. Dopodiché mi hanno bloccato la messaggeria per il resto della giornata…

Torniamo al progetto. In cosa differisce, il fumetto, dalla serie animata?

GN: La prima differenza è il supporto. Ma è importante precisarlo, perché esiste un DVD che contenere la serie completa, e mostra anche un “making of” con il metodo di lavoro diviso fra me e Massimo, il quale oltre ad avere inventato storia e personaggi, ha disegnato gli storyboard dell’animazione. La serie è disponibile anche sul sito, sul quale si trova anche uno shop che rende disponibili alla vendita il fumetto, il dvd e i vari gadget che sono stati inizialmente prodotti da La Bande Destinée come ricompensa ai sostenitori.

Il libro l’abbiamo fatto a partire da screenshot che in molti casi ho rielaborato per il fumetto, perché i due mezzi sono abbastanza differenti. In alcuni casi ho ridisegnato parti di vignetta, oppure le espressioni dei personaggi, e aggiunto linee cinetiche. In altri casi è la sequenza delle inquadrature che ha subito leggere modifiche in base all’aspetto visivo della pagina nel suo insieme, cercando di evitare incolonnamenti di inquadrature identiche, oppure scegliendo di incolonnare volutamente certe vignette per avere un determinato effetto.

Qualche esempio?

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mrlike_pag36_bdPagina 36: è rimasta la stessa inquadratura, ma nell’animazione è senza linee cinetiche (ovvio, no?).

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mrlike_pag54_bdPagina 54: ho ridisegnato la coda del gatto. Non sapevo se nel disegno sarebbe stato chiaro che si trattava della coda, mentre nell’animazione è più facile: la si vede in movimento.

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mrlike_pag10_bdPagina 10: qui la differenza è notevole, perché c’è un montaggio alternato fra l’inquadratura del pubblico e quella degli equilibristi. Nell’animazione c’è una carrellata dall’alto in basso, che mostra prima l’equilibrista sulla bici e poi quello che la sostiene. Nel fumetto abbiamo scelto di rendere il movimento della camera incolonnando le due vignette (della ciclista e di quello che la sostiene), ma per poterlo fare abbiamo dovuto alternarle con due vignette di pubblico. Oltre a questo, l’inquadratura del tipo che sostiene la ciclista è leggermente inclinata, per mantenere l’inclinazione del palo. In questo caso, il movimento è suggerito dall’inclinazione dello sfondo.

Un fumetto su Facebook che ha problemi con Facebook. E ora, cosa vi aspettate possa accadere?

MC: Arrivati a questo punto, dobbiamo dire che la fanpage di Mr Like la portiamo avanti con non poche difficoltà. Sapendo che, un giorno o l’altro, potrebbero anche decidere di chiudercela senza spiegazioni e di cancellarci gli account. Ma in tutta questa storia, la cosa allucinante è che, mentre da un lato ci boicottano le pubblicazioni, dall’altro ci incitano a pagare delle pubblicità per renderle più visibili. Non c’è che dire: sono troppo avanti.

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