Per la nostra rubrica Lo scaffale di…, questa settimana abbiamo chiesto a Davide Reviati (autore di ‘Morti di Sonno‘) di raccontarci le sue letture più recenti.
L’infanzia di Alan, di Emmanuel Guibert (Coconino Press)
Un uomo qualunque, una vita come tante. Niente di meno letterario, eppure Guibert ne fa una saga indimenticabile. Insieme ai tre volumi de La guerra di Alan, credo che L’infanzia di Alan sia uno di quei libri che restano, cui il tempo non gratterà via nulla. A proposito de La guerra di Alan, in un’intervista Guibert ha detto che “la vita è una cosa che va celebrata”. È la definizione più esatta per questa opera minima e monumentale insieme, che mi fa pensare a quello che in letteratura fece Proust con La recherche. Non è eresia.
I pensieri della mano, di Tullio Pericoli – a cura di Domenico Rosa
“Quando tiro fuori dal cassetto i disegni degli anni passati, mi capita di scoprirli completamente diversi. E allora mi ricordo, o almeno credo, di aver sentito qualche volta un leggero brulichio venire da quei cassetti, e penso che forse erano i miei disegni che si stavano trasformando, che stavano cambiando.“
Un libro intervista sull’arte di disegnare e dipingere in cui Pericoli si concede generosamente alle domande e agli spunti proposti da Rosa. Mentre leggevo mi veniva da pensare a Il cinema secondo Hitchcock di Truffaut. Credo diventerà così, uno di quei libri che si tornano a leggere, che stanno in libreria come amuleti, ti basta sapere che ci sono.
Luigi Ghirri, di Piero Macola (pubblicato in Le Monde Diplomatique, edizione tedesca)
Una tavola una, ma dentro c’è un mondo. Ed è talmente denso che sembra impossibile la lettura corra via così, con tanta semplicità e naturalezza. Solo dopo scopri le difficoltà, i rischi, le sfide. Per questo aspetto con ansia di leggere il prossimo libro di Macola, che uscirà in Francia a breve. Questo è un antipasto, ne sono sicuro.
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I piccini di Gashlycrumb, di Edward Gorey (Adelphi)
Per me leggere Edward Gorey è come riconciliarsi col racconto e col disegno. E ancora prima di leggere, bastano l’oggetto libro e la copertina – riproposti in linea con le edizioni originali – a portarmi lontano, dentro questa sorta di sillabario macabro, dove l’universo di Gorey è inquietante più che mai.
Il nuotatore, di Paolo Cognetti, illustrazioni di Mara Cerri
Le ‘visioni’ di Mara Cerri fanno di questa breve favola di Cognetti una storia memorabile. Alcune forme un po’ rigide, certi balbettii anatomici, invece di riuscire ingessati come ci si aspetterebbe, acquistano una freschezza e una vitalità impreviste. Com’è possibile? Non lo so, ma queste tracce di affreschi antichi e ‘sognati’ restano a lungo negli occhi e non solo lì.