1990 – Sulla potenza di Guido Crepax
“Crepax ha creato un découpage del tutto personale, e potrei ben dire che ne sono stato influenzato, e che ho riflettuto sul modo in cui si potevano ottenere certi effetti di montaggio rapido o di frammentazione a cui era arrivato lui. Gli esempi ai quali potrei pensare sono talmente poveri a confronto con la creatività di Crepax che sembra davvero masochista anche solo parlarne – Crepax spezza a tal punto l’immagine fotografica del cinema – ma ne La guerra è finita si potrebbe dire che due o tre inquadrature delle gambe nude di Geneviève Bijold su sfondi bianchi equivalevano a una specie di linea di Crepax ” (da un’intervista a CinémAction, numero fuoriserie Cinéma et bande dessinée, 1990).