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Perché i Peanuts si chiamano così (e perché a Schulz non andò mai bene)

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In un articolo pubblicato su Neatorama, Eddie Deezen ha raccontato la genesi della striscia Peanuts, spiegando un punto delicato: Charles M. Schulz non fu mai contento fino in fondo con la scelta di chiamare in questo modo la sua striscia.

La vicenda ha origine al tempo di L’il Folks, il primo fumetto a cui Schulz iniziò a lavorare, pubblicato sul giornale della sua città natale, il “St. Paul Pioneer Press” di Minneapolis, a partire dal 1947.

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Quando il fumettista fu ingaggiato dalla United Features Syndicate, gli fu chiesto di cambiare il titolo della striscia per due ragioni. La prima è che evocava il nome di un altro fumetto, ormai scomparso dalla circolazione, chiamato “Little Folks”, del fumettista Tack Knight. Il secondo è che esisteva, invece, un fumetto di enorme successo dal nome simile, distribuito dal Syndicate: il celebre L’il Abner di Al Capp.

A questo dibattito non può che seguire una domanda: chi decise di assegnare il nome “Peanuts”? La scelta, a quanto pare, fu di un uomo di nome Bill Anderson, direttore della produzione presso la United Features Syndicate, che presentò il titolo – insieme ad altri nove nomi alternativi – al Syndacate.

Il problema, tuttavia, era che Charles M. Schulz non solo non voleva cambiare nome al suo fumetto, ma che trovava “Peanuts” un titolo ridicolo. Melissa McGann, archivista presso il Charles M. Schulz Museum and Research Center di Santa Rosa, spiega: “Schulz provò per tutta la vita una forte antipatia verso questo nome. Nei primi anni di conduzione della striscia, chiedeva spesso all’UFS di cambiarlo, per esempio con “Good ‘Ol Charlie Brown”. E fino alla sua morte, Schulz sostenne che avrebbe preferito qualcos’altro, al posto di Peanuts” .

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“Non mi piace nemmeno la parola”, diceva. “Non è una bella parola. È totalmente ridicola, non ha nessun significato, genera semplicemente confusione e non ha dignità. E io penso che il mio umorismo abbia dignità”.

Di conseguenza, nelle situazioni di cui poteva avere il controllo, Schulz evitò sempre di usare il solo nome Peanuts. Negli anni Sessanta, per esempio, la vignetta di apertura della tavola domenicale era “Peanuts, featuring good ol’ Charlie Brown”. E in televisione, i titoli che arrivò ad approvare per i celebri speciali in animazione, furono A Charlie Brown Christmas, It’s the Easter Beagle, Charlie Brown, eccetera.

I paradossi della Storia. L’autore che realizzò la striscia a fumetti più celebre di tutti i tempi, ne disprezzò per tutta la vita il nome.

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