Alain Passard è uno chef straordinario che può vantare tre stelle Michelin. Ha studiato e lavorato per alcuni importati chef francesi come Michel Kéréver e Alain Senderens, per poi diventare a sua volta un grande chef e aprire il suo ristorante, L’Arpège. Rosticciere affermato, ha successivamente scoperto la passione per le verdure, su cui da tempo basa la maggior parte della sua cucina. Come tutti i migliori professionisti ama lavorare alimenti di stagione e di prima scelta. Per questo ha tre proprietà sparse in diverse regioni francesi dove coltiva direttamente gli ortaggi che poi vengono usati nel suo ristorante. Ad oggi è considerato uno dei migliori cuochi al mondo.
Christophe Blain è uno dei più talentuosi fumettisti in circolazione. Il suo nome e la sua carriera artistica sono legati ad autori come David B., Lewis Trondheim e Joann Sfar. Seppur giovane – classe 1970 – ha già vinto numerosi e importanti premi, fra cui il “Prix du premier album” per Le réducteur de vitesse e il”Prix du meilleur album” per Isaac il pirata – volume 1, entrambi al Festival d’Angoulême. Nel 2010, assieme allo sceneggiatore Abel Lanzac, pubblica I segreti del Quai d’Orsay, fumetto che raccoglie i racconti di un navigato responsabile del ministero degli Esteri francese. Un successo da oltre 120.000 copie. Ora, dopo una lavorazione di tre anni, Blain ci racconta la cucina del grande cuoco Alain Passard.
Come da titolo, In cucina con Alain Passard, racconta l’esperienza vissuta da Christophe Blain nella cucina dello chef. Questo libro, a metà strada fra un reportage e un ricettario, non solo documenta come funziona la cucina di Alain Passard, ma ne fa rivivere tutta la passione, la filosofia e la professionalità. Il segno di Christophe Blain, per necessità meno curato dei suoi lavori precedenti, è se vogliamo frettoloso, proprio come per prendere appunti in diretta. È questa fondamentale caratteristica dell’autore, capace con pochi tratti di imprimere su carta i movimenti, le espressioni e le sensazioni, che definisce di cosa sia realmente capace il fumetto.
Così come accadeva in Quai d’Orsay, dove le gesticolazioni ripetitive dei personaggi, le onomatopee esasperate e le inquadrature più disparate, catapultavano il lettore direttamente fra le frenetiche stanze della politica francese, qua i piccoli tratteggi attorno a una padella, i movimenti composti e i colori al giusto posto restituiscono a chi legge tutta la compostezza quasi gentile della cucina del grande chef francese.
E grazie all’esagerazione che si può creare solo col fumetto, passando da una figura all’altra, Blain arriva a fare perfino ‘gustare’ i piatti: un occhio che strabuzza o la narice enormemente dilatata e pronta ad accogliere il profumo che esce dalla pentola.
Una o due semplici immagini, caratterizzate dal disegno di Christophe Blain, genuino come quello delle ricette spiegate da Alain Passard, bastano più di mille disegni tecnici e dettagliati. Una nota non da poco è il lettering a mano, che l’editore ha scelto di far eseguire a Sara Pavan, curando un’aspetto importante del fumetto e preservando l’originale lavoro di Blain.
Per tutto questo il volume, oltre che essere un manuale di cucina è anche qualcosa di unico, perché unisce due artisti e due arti così distanti ma pur sempre affini, basate entrambe sulla passione, il sacrificio, la dedizione e la spinta creativa.
In cucina con Alain Passard
di Christophe Blain
Bao Publishing, 2014
96 pagine, €15.00
Leggi anche:
• Il Corto Maltese di Joann Sfar e Christophe Blain che non leggeremo mai
• Gus: il western francese di Christophe Blain
• La vita ribelle degli oggetti in ‘Hopfrog’, un western fantasmagorico
Entra nel canale Telegram di Fumettologica, clicca qui.