Per la rubrica “Lo scaffale di” abbiamo chiesto a un fumettista di raccontarci le sue letture più recenti. Ecco cosa ci ha raccontato Igort.
Poison River, di Beto Hernandez
Ammiro la qualità di Beto, che per me è tra i più grandi narratori contemporanei. Mi piace la sua economia artistica, il suo stile semplice e la sua complessità drammaturgica. Sa raccontare con sintesi, arrivando dritto al cuore degli avvenimenti e di me lettore. I suoi libri di Palomar li leggo e rileggo, spesso d’estate.
Centomila giornate di preghiera, di Loo Hui Phang e Michael Sterckeman
Un libro che ho trovato per caso dal mio editore francese, Futuropolis, letto con lo stupore di chi scopre un mondo e uno stile di racconto scarno, efficace, vero. Pubblicato in un battibaleno in Italia. E’ uno dei miei libri più amati degli ultimi anni.
NonNonBà, di Shigeru Mizuki
Autore che ammiro da oltre vent’anni, quando lo scoprii per caso nelle piccole librerie di Shibuya, a Tokyo. Nononbà è il racconto autobiografico della tata di Mizuki, vera conoscitrice di spiritelli e folletti giapponesi. Colei che inzia Mizuki al suo lavoro successivo, specializzato in yokai, esseri soprannaturali appunto. Grazia, eleganza e un’autentica vocazione allo storytelling. Vera maestria in cui alcuni mangana eccellono.
Kamandi, di Jack Kirby
Meraviglia energetico-espressionista che mi riporta all’adolescenza. Quando lasciai l’isola portai con me Munoz e Kirby, come dire, “io sono questo”. Il Kirby di Kamandi, o di The Demon, o di Mr. Miracle, è il Kirby della sua terza giovinezza – la stagione della DC Comics – che si cimenta nell’esercizio fenomenale della “creazioni di mondi narrativi”. E, confesso, non cessa mai di stupirmi.
Mortimer, di Victor De La Fuente e Giorgio Pedrazzi
Una serie western amata in gioventù, rimirata a intervalli regolari, con puntuale stupore. De La Fuente disegna con classe un personaggio memorabile, le cui vicende Pedrazzi delinea con sapienza autoriale. Sempre in equilibrio. Le storie negli anni Settanta, anche nel western spaghetti, le si faceva a suon di boutade esagerate. La regola qui è dosata e Mortimer, che anticipa molte crudezze che verranno decenni dopo con Cormac McCarthy, rimane uno dei migliori fumetti seriali mai prodotti in Italia.