HomeRecensioniNovitàRat-Man n. 113: L'inizio della fine

Rat-Man n. 113: L’inizio della fine

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Dopo anni di ipotesi e fraintendimenti, alcune settimane fa Leo Ortolani ha annunciato con certezza quando sarà pubblicato il finale di Rat-Man, la sua creatura più famosa e celebrata: a settembre 2017, con il n. 122. Una data che ora sembra molto lontana, ma che per l’editoria non lo è poi così tanto, considerando i tempi di lavorazione. E poi, contando che la testata Panini Comics è bimestrale, si tratta di soli dieci albi, da qui alla fine. Dieci albi che – a partire dal n. 113 – andranno a comporre un’unica grande saga e che, come promette l’autore, tireranno le fila di tutte le sottotrame intessute nelle prime 112 uscite della serie.

Fletto i muscoli e sono nel vuoto (ho sempre sognato di scriverlo anch’io).

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Il Rat-Man:

L’Ombra – la vera nemesi di Rat-Man – è riuscita a tornare nel mondo materiale e ha preso possesso del corpo di Rat-Man, diventando “Il Rat-Man”, la versione ipertrofica che già per un certo periodo aveva posseduto il nostro eroe. L’Ombra è decisa a conquistare il mondo e cerca di farlo in un modo che ormai da svariati millenni non fallisce mai: abbindolando delle persone e creandosi una folta schiera di seguaci, nel proseguo della riflessione sulla religione già avviato dall’autore nelle storie precedenti.

La storia ha una natura molto introduttiva e serve più che altro, come afferma lo stesso Ortolani in uno dei redazionali dell’albo, a posizionare tutte le pedine sulla scacchiera: «Anche dove ancora non potete accorgervi della loro presenza. Ma sono tutte lì. Davvero». Così la narrazione prosegue in modo molto scorrevole su un doppio binario: da una parte abbiamo Rat-Man, quello tradizionale, impegnato in un’intervista in cui si racconta e si presenta e fornisce gli intermezzi comici della storia in una serie di pagine caratterizzate da una frequente griglia rigida a nove vignette – molto amata da Ortolani –; dall’altra, c’è “Il Rat-Man”, che invece prosegue la sua rapida ascesa nel mondo materiale, impegnato in pagine più cupe.

Tra le intenzioni di Ortolani, c’è quella di rendere la storia il più possibile fruibile anche da parte dei lettori nuovi o casuali, che non hanno una conoscenza ferrea del personaggio e della sua continuity – peraltro piuttosto intricata. A questo dunque serve la re-introduzione di Rat-Man, che rende la storia molto rassicurante nel suo incedere, fino al doppio cliffhanger finale (e quello della pagina conclusiva fa davvero sobbalzare sulla sedia, dopo un attimo di spaesamento).

Il dualismo tra luce e ombra è presente a livello grafico fin dalla copertina, in un bianco e nero piuttosto netto e inedito per Ortolani, le cui copertine sono solitamente colorate dal fratello Lorenzo. All’interno dell’albo, invece, dal punto di vista grafico, l’autore dimostra una volta di più la sua piacevole propensione a giocare con l’atmosfera del racconto, variando registro a seconda delle necessità. Non sarà un virtuoso del disegno, ma di certo è tra i pochi oggi in grado di comunicare le emozioni attraverso di esso.

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Annotazioni sparse:

– Pur richiamando nell’espressionismo anatomico il “Re” Jack Kirby – noto punto di riferimento di Ortolani –, la copertina cita in modo esplicito una delle prime tavole di Sin City di Frank Miller, nella quale Marv, il protagonista della storia, si lanciava da un tetto (nel vuoto, flettendo i muscoli), mettendo in mostra il suo iconico profilo in un bianco e nero particolarmente accettato.

– Il Rat-Man (quello con l’articolo), che rappresenta il lato oscuro dell’eroe, nacque come omaggio grafico al Cavaliere Oscuro di Frank Miller, laddove Rat-Man (senza articolo) era invece nato come parodia del Batman cinematografico di Tim Burton, come è stato raccontato più volte. Il Rat-Man esordì nel n. 57 della testata, intitolato “Un nuovo inizio!”, presentato dal protagonista con le seguenti parole: «Il Rat-Man. Io lo chiamo così. È ciò che mi spinge a uscire di notte per combattere il crimine. Mi piacerebbe che un giorno i malviventi sussurrassero il mio nome con timore. Come fanno già con quello di Milly Carlucci. Sono stanco. La notte è sempre troppo lunga. Ma il Rat-Man non mi permette di riposare un solo istante, perché la città ha bisogno di me. Così scivolo tra le ombre. In caccia».

– Nella storia riappare il Buffone, primo nemico di Rat-Man nella storia delle sue origini. Il Buffone era un personaggio ispirato al Joker che rapì un orfano chiedendo il riscatto ai genitori, nel pieno spirito nonsense delle prime storie del Ratto. Con il tempo, poi, anche lui è stato re-introdotto nella continuity della serie, e fu rivelato come un ex membro della Seconda Squadra Segreta, Nottolo, sostituito nei ranghi proprio da Rat-Boy.

– Nell’ultima pagina riappare un personaggio che non si vedeva da tanto. Ma davvero tanto.

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